martedì 30 maggio 2006

Al mittente

 

I risultati delle eelzioni amministrative mostrano a chiare lettere quanto da noi era stato abbondantemente previsto.

I gruppi che costituivano un tempo quella che definivamo "area", presentatisi ancora una volta divisi e sparpagliati hanno registrato il solito insuccesso, sempre maggiore, sempre più devastante. Un insuccesso che si unisce ad una deriva ormai verso l'area del centro-destra che è diventata  nei fatti irreversibile.

Quando cinque anni fa ci riunimmo per la prima volta  ad Amelia, dal camerata Borraccino,  presente Manlio Sargenti, uno dei protagonisti del Congresso di Verona del 14 novembre 1943,  mettemmo tutti in guardia: Se non si fosse realizzata subito l'unità delle forze disarcionate da Rauti con il suo riposizionamento, fatalmente avremmo assistito ad una bonapartizzazione del fenomeno fascista. Come dopo la morte di Napoleone i suoi seguaci ne mantennero viva la fiaccola in Francia per oltre cinquant'anni fino a scomparire lentamente, così sarebbe toccato anche a noi .. Nemo profeta in patria. Furono in molti a non darci retta, a dire che l'area non esisteva e a preferire andare avanti da soli con l'effetto devastante che è oggi sotto i nostri occhi. Una guerra di tutti contro tutti, odi, rancori, gelosie, pettegolezzi, ma anche errori politici, personalismi, superficialità e persino il galoppinismo  di chi ha preferito mettersi al riparo di qualche pseudo potente si chiami Storace o Alemanno poco importa.

A questo punto i giochi sono fatti e ognuno deve restare coerente con se stesso e con le sue scelte. Chi ha fatto gli accordi con il Polo, chi ha disorientato i nostri giovani militanti, chi ha lasciato pensare che tra noi e A.N. non ci sono poi tante differenze per cui è posibile mettersi anche d'accordo, è uscito dalla nostra storia e ha preso un'altra strada. Non è quindi più tempo di appelli lanciati da personaggi inaffidabili, dalle eminenze grigie del disastro e della confusione.

Questi appelli, noi del MNP, fedeli al nostro spirito ribelle al sistema e alla nostra fierezza intransigente li rimandiamo al mittente.

 

Vogliamo  invece  andare avanti nella costruzione del Movimento di Liberazione Nazionale solo con chi non si è infettato con la  destra o il centro-destra e con chi ha mantenuto salda e ben alta  la bandiera dell'opposizione nazional rivoluzionaria.

 

Il Movimento Nazional Popolare

 

Direzione Nazionale  Roma

 

 

giovedì 25 maggio 2006

25aprile 1945: l'ora di Caino

 I "partigiani" costruirono, nelle " giornate radiose", un capolavoro di ignominia.Essi aggredirono i soldati della RSI che avevano deposto le armi e li massacrarono in massa o li assassinarono isolati, spesso catturandoli nelle loro case ove erano tornati dopo la guerra, presenti i genitori, le mogli, i figli.

La fine della guerra doveva accendere nel cuore dei vincitori e vinti la volontà di ricostruire l'Italia duramente provata, ma i vinti furono condannati a una persecuzione morale e materiale che non è ancora finita, e i cosiddetti vincitori instaurarono un regime di intrallazzi, di ricatti, di proscrizioni conducendo il Paese sull'orlo del caos.

Chi ha militato nelle file della Repubblica Sociale italiana non può accostarsi a questa data senza un fremito di commozione.Quel giorno tutto finiva! L'otto settembre era stato il giorno del tradimento, l'ora di Giuda. Ma dall'otto settembre, dalle nebbie stesse di quell'insulto consumato contro un popolo intero da una cricca di doppiogiochisti, la migliore Italia era riemersa, una splendida giovinezza aveva ripreso coscienza di sè ed era ritornata al combattimento contro l'esercito alleato invasore che proveniva dal Sud.

Attorno alle insegne della RSI - milioni di soldati, di operai, di studenti, di intellettuali avevano stretto un patto di sacrificio perchè il disonore della resa senza condizioni fosse lavato. Ma il 25 aprile cadeva  l'ultima speranza di salvare la Patria dalla totale invasione delle armate alleate, e si profilava netta l'ipoteca comunista sul destino della nazione.

Così fu, infatti, e immediatamente la penisola si trasformò in una testa di ponte del comunismo. Caduta la RSI, l'Italia settentrionale divenne immediatamente teatro di applicazione del metodo rivoluzionario marxista della eliminazione fisica dell'avversario. Le prigioni si riempirono di "presunti fascisti", di uomini, cioè, che avevano combattuto per salvare l'onore e per costituire con la loro presenza un diaframma protettivo a favore degli italiani e contro gli ordini drastici che l'otto settembre aveva provocato da Berlino, cioè dall'alleato pugnalato alla schiena.

I Martiri della RSI hanno offerto la vita volontariamente, schierandosi con la parte perdente, soltanto perchè senza il loro sacrificio il Paese avrebbe dovuto subire i rigori di una durissima occupazione militare.

Nel corso di processi canaglieschi inscenati da resistenti "vincitori" contro uomini che avevano avuto cariche della massima responsabilità al Nord, una cosa è emersa chiarissima: Graziani,Borghese,Rolandi Ricci,Basile, Anfuso non si illudevano certo della vittoria dell'Asse, ma avevano offerto il loro prestigio, il loro nome per la salvaguardia degli interessi degli italiani, per il riscatto dell'onore.

Per l'Italia della "resistenza" e per quella settembrina e maltese della resa e del diktat, il disprezzo degli "alleati" ha coniato un termine che è entrato nel vocabolario della lingua inglese " to badogliate ", che vuol dire " tradire così ", cioè come ha fatto Badoglio.

Tutta una letteratura di lingua inglese sta invece a dimostrare il rispetto profondo che gli "alleati" hanno avuto al tempo del conflitto, e hanno adesso, per coloro che combatterono sotto le insegne della RSI. Quando il Comandante Valerio Borghese era in prigione nelle baracche di Cinecittà, in attesa che l'Italia della "resistenza" preparasse il procedimento contro di lui, il Maresciallo Alexander volle un giorno fargli visita e si recò personalmente nella baracca del violatore di Alessandria per incontrarlo, tra lo stupore e l'incredulità del comandante della galera di Cinecittà, che non poteva credere ai suoi occhi, cioè che il famoso condottiero inglese si scomodasse tanto per salutare il "fascista" Borghese.

Lo stesso Alexander fu invece sprezzante con i partigiani quando ordinò loro di consegnare le armi con le quali dicevano di aver preparato la "vittoria" degli "alleati". Ebbe allora, l'Alexander, espressioni che evidentemente palesavano l'opinione che gli alleati si erano fatti della resistenza.

Una presenza, quindi, quella degli uomini della RSI, del più puro, leale, disinteressato patriottismo, una presenza che contrastava con la logica del meschino tornaconto, poichè era evidente che la guerra era perduta, e che solo i valori morali e spirituali erano ormai la mercede che poteva spettare a chi aveva scelto le disperate trincee del Fascismo repubblicano.

E così fu, infatti. Migliaia, centinaia di migliaia di martiri bagnarono il suolo della Patria, massacrati dai partigiani.Un martirologio di immani proporzioni, un sacrificio terrificante sul quale ha infierito l'ignobile calunnia del regime della resistenza.

Non solo i martiri hanno pagato il prezzo del loro amore per l'Italia e per l'onore, ma sono stati poi diffamati, calunniati nella memoria, vilipesi nel ricordo da un branco di sciacalli - comunisti, socialisti, radicali, democristi, azionisti, liberali, ecc.ecc. buttatisi con sadica voluttà sul vinto. Mai l'Italia vide spettacolo più immondo, mai una fazione ha espresso tanto odio.

Da quei giorni vergognosi due Italia sono nate.Una è quella dell' otto settembre e del 25 aprile, che ancora ammorba con i suoi scandali, la corruzione, la prevaricazione, il ricatto, la speculazione, imbastita sulla politica, il malcostume, l'ipocrisia. L'altra è quella di chi ancor oggi è orgoglioso di aver rappresentato, nell'arco magico della millenaria storia italiana, la stagione più fertile di fervide opere, di grandi speranze, di nobile e silenziosa dedizione.

 

Umberto Scaroni

combattente della RSI

 

brano tratto da "Nuovo Fronte"  anno 36° n° 254 aprile 2006

periodico indipendente di storia, politica, cultura, attualità

casella postale 434 - 34100 Trieste

Chi fosse interessato a riceverlo può inviare un contributo libero sul c/c postale n° 17552308 intestato a Clara Meneghini- Portogruaro (VE)

mercoledì 24 maggio 2006

Aumenti postali e disservizi ordinari

 COMUNICATO STAMPA

 

 

Il Movimento Nazional Popolare depreca gli aumenti delle Poste italiane sempre più dedite a commerci vari che ad effettuare con efficienza i propri  servizi

 

 

Dal primo giugno le Poste italiane attueranno un altro giro di vite aumentando le tariffe della posta ordinaria che praticamente scomparirà a favore della posta prioritaria.  Il costo di spedizione di ogni lettera non superiore a venti grammi di peso passerà  dunque da 0,45 a 0,60 cent. di euro. Quest'ultimo provvedimento segue una raffica di aumenti varati nei mesi passati che hanno abolito le tariffe stampa e quelle relative alle spedizioni librarie. Da quasi un anno spedire un libro di 350 grammi di peso costa infatti 4 euro rotondi rotondi, cosa che  scoraggia non solo le librerie e  le case editrici ma anche i semplici cittadini. A fronte di tutto questo, il servizio postale in Italia resta uno dei peggiori, per tempi di consegna - non è vero infatti che una lettera prioritaria impiega un solo giorno per raggiungere il destinatario - per sparizione e dispersione della corrispondenza, per file agli sportelli e quant'altro. Ed infatti è noto che le poste italiane trasformatesi in una S.p.A., da alcuni anni sono soprattutto impegnate nella vendita di hi tech, videoregistratori, attrezzi sportivi, cellulari ecc.  Di qui il cattivo servizio unito alla voglia di "businnes" a tutti i costi.

Il Movimento Nazional Popolare condanna l'aggravvarsi dei disservizi postali, giudica ingiustificati  gli aumenti, depreca il decadimento di un servizio così importante, invita le associazioni dei consumatori e le autorità preposte ad intervenire e si propone di studiare forme di boicottaggio nei confronti di una istituzione esosa e  inefficiente.

 

IL MOVIMENTO NAZIONAL POPOLARE

Direzione Nazionale Roma

telefax n. 06/35344399

lunedì 22 maggio 2006

Cavolate rosse

 



Mezzano su Internet

 

ALEMANNO CANDIDATO SINDACO SENZA CULTURA - si fa beccare in tv con una croce celtica al collo - un simbolo poi diventato fascista oggi neo fascista - ma per giustificarsi egli dice : Sì, per me è un simbolo religioso e rappresenta un modo di essere del cristianesimo celtico. Lo porto come simbolo religioso e in ricordo dei miei amici persi. il problema e' che i simboli - e' difficile da crederci - non si portano per motivazioni personali soprattutto se sei legato ad un partito fascista di cui si finge il cambiamento. e' come beccare D'ALEMA con la falce e il martello - cosa da sempre (???) impensabile - al collo e lui ti dice che e' un ricordo dei suoi nonni - uno contadino ... falciava - l'altro fabbro - martello. comunque per questioni politice falce e martello si possono portare in italia fieramente. LA CROCE CELTICA FU PRESA DAL DUCE ( CAZZATA STRATOSFERICA: dimmi quando la croce celtica fu assunta come simbolo politico durante il fascismo..! Io, che ho fatto il Balilla, non sapevo nemmeno che esistesse..) - e non e' un simbolo CRISTIANO RELIGIOSO ( Altra cazzata: in epoca cristiana é stato adottato nelle regioni del nord europa come simbolo e messa sulle chiese..!) - La croce celtica è stata dichiarata ufficialmente illegale nel nostro paese dalla legge numero 205 del 25/6/1993 conosciuta comunemente come Legge Mancino( legge liberticida, legge della paura, della repressione, della più gretta ignoranza, legge senza alcun fondamento giuridico!),. Le motivazioni contenute nel testo di legge rimandano a presunte (Appunto PRESUNTE, molto presunte e la presunzione non é principio giuridico, Ignorante di un mancino) riconducibilità del simbolo ad ideologie razziste, xenofobiche nazifasciste ( altre cazzate: MAI la croce celtica fu simbolo fascista. IGNORANTE MANCINO E CHI GLI CREDE) - per una persona che e' stato ministro indagato ed ora vuole diventare sindaco di roma queste cose si dovrebbero sapere. RICORDIAMO INFINE che la CROCE CELTICA - e' un simbolo pagano - trovato in germania in alcune grotte ben prima che la religione cristiana ci inserisse all'interno una croce. LA CROCE CELTICA vuol dire del popolo CELTI - prima ancora dell'impero romano.L'universo della cultura greco-latina e della tradizione cristiana, che hanno oscurato la memoria legata a quella antica civiltà, caratterizzata da una concezione della vita più incentrata sul "perché" che sul "come". Il problema da risolvere per loro non era quello di come dominare le forze della natura e della creazione, ma di come riuscire a penetrare a fondo il mistero del destino umano per abbandonarvisi con una sorta di rassegnata e inesorabile ebbrezza. POI ARRIVA IL DUCE che fa suo questo simbolo - cosi' come ALEMANNO finge di dargli altri significati personali e senza cultura.

 

Cara Luana,

Spero vivamente, per te, che non sia tu l'autrice di tutte quelle stupidate che vengono riportate nell'articolo qui sopra perché, anche se avversaria, ti giudicavo più intelligente di chi le ha scritte.

Premesso che non difendo Alemanno ( a Roma NON lo sosteniamo!) che giudico un  GIUDA, ma non perché porta la croce celtica, bensì perché la porta dopo avere tradito gli ideali di chi la portava negli anni in cui i nostri ragazzi cadevano sotto i colpi "democratici" di chi scriveva: "Ammazzare un fascista non é reato" oppure "chiuderemo i covi fascisti con il fuoco" ( cosa che puntualmente fecero..!).. ti riporto qui di seguito alcune notizie sulla CROCE CELTICA.


La croce Celtica, in Paesi come Irlanda, Inghilterra ed anche Francia del nord, rappresenta tutt'oggi il simbolo della cristianità così come lo è per noi la Croce di Cristo. Essa viene posta in cima alle cupole delle chiese, sulle tombe e portata al collo da migliaia di fedeli. ( Se l'autore dell'articolo, anziché ammuffire tra centri sociali e discoteche,  avesse girato un po' l'Europa, magari in autostop, oltre ad aprirsi la mente, lo avrebbe visto di persona e si sarebbe evitato di dire cazzate..).

Oltre a possedere un significato sacro e religioso questo simbolo è uno dei più rilevanti nella simbologia europea. Nell’evangelizzazione cristiana dell’Eurpoa durante l’Impero Romano nei paesi anglosassoni vi erano varie religioni e culti pagani che vennero poi sostitutiti con la religione cristiana ( La tradizione celtica di quei luoghi possedeva come simbolo di vita ed entità di culto il sole, che era rappresentato geometricamente con un cerchio. La venuta del cristianesimo sovrappose al cerchio pagano la croce di Gesù Cristo.)
La croce celtica nacque così, con la funzione di rimarcare la potenza di Dio sugli uomini e quindi anche sulle loro tradizioni pagane.


Secondo altre tradizioni, la croce Celtica aveva già la croce prima dell'arrivo del cristianesimo e le quattro punte della croce simboleggiavano i quattro elementi: Aria, Acqua, Terra e Fuoco circondati dal cerchio che significava il quinto elemento non percepibile e cioé lo Spirito ( Io personalmente credo che quest'ultima tesi sia la più verosimile e comunque é quella che mi piace di più).


Nel corso dei secoli questo antico simbolo è andato incarnando alcuni significati quale l’europeismo, la tradizione dei popoli nord europei ed europei in generale con il valore strettamente correlato al rispetto delle usanze e delle tradizioni, oltre a continuare a rappresentare la cristianità anglosassone.


La Croce celtica non é mai stata assunta come simbolo ufficiale né dal Fascismo, né dal Nazismo.


Durante gli anni di piombo, questo simbolo ebbe la sua prima comparsa nelle piazze italiane per mano di gruppi giovanili di destra ( il mitico Fronte della Gioventù ) che sventolavano bandiere con croci celtiche per manifestare il loro libero pensiero, attribuendo al simbolo stesso i significati precedentemente spiegati ed in più per dichiarare una fedeltà agli ideali della civiltà occidentale Europea, contro la ottusa barbarie dell'Est Sovietico e comunista.
Al contrario della svastica (antichissimo simbolo orientale che rappresentava il sole ruotante e che é ancora presente nelle religioni Koreana e Giapponese), che si porta sulle spalle molte atrocità come la falce e martello (anche se la storiografia ufficiale e bugiarda non ce lo insegna), la croce celtica non è mai stata idealmente artefice di nessun massacro, nessuna ostentazione di superiorità: per questo consideriamo questa legge mancino preistorica, ingiusta e menzognera.


Io ritengo ridicolo voler proibire la croce celtica così come ritengo assurdo voler vietare certi libri o certi movimenti politici, in questi atteggiamenti c'è del marcio: se qualcuno ha delle idee che le sostenga pubblicamente, chi dissente può sempre in modo civile, contrastare dialetticamente.


La proibizione è sempre un modo vile per eliminare un pensiero scomodo.


 


Quanto alla falce e martello, che ha causato nel mondo ben 100.000.000 di morti ( Moltissimi di più di quelli causati dallo stesso nazismo..!), bisogna proprio essere ottusi oppure cinici e senza coscienza per portarla, come si dice nell'articolo, " con orgoglio":  quello é l'orgoglio degli assassini.. o l'ignoranza dei cretini..!


Ultima annotazione sulla mancina Legge mancino: noi, che non siamo rivoluzionari da tastiera, sappiamo che le rivoluzioni non si fanno rispettando le leggi e perciò, della legge Mancino.......!!


Alessandro Mezzano

domenica 21 maggio 2006

COMUNICATO STAMPA

Notizia ANSA

Domenica 21 maggio
2006


"I maestri, gli
insegnanti e i professori pagati dal ministero dell' Istruzione - pur
rappresentando il gruppo più folto di tutti gli Statali - si piazzano al
tredicesimo posto. E' il penultimo gradino della classifica degli stipendi con
un lavoro ordinario retribuito con 36.600 euro che supera solo i colleghi del
ministero per i beni e le attività culturali retribuiti annualmente con 35.557
euro. A fare i conti, mettendo nero su bianco le previsioni nel Budget dello
Stato del 2006, è la Ragioneria generale dello
Stato."

 

Il Movimento Nazional
Popolare stigmatizza la grave situazione retributiva degli insegnanti in Italia.
Gli insegnanti della scuola italiana sono agli ultimi posti della graduatoria
europea. In Svizzera i docenti guadagnano quasi il triplo dei loro colleghi
italiani e in Germania quasi il doppio. Si tratta di una situazione ormai antica
alla quale nessun governo di destra o di sinistra ha mai messo mano con serietà.
Una realtà frustrante che non manca di avere conseguenze sulla qualità del
lavoro didattico a causa della demotivazione dei docenti, stanchi di vedersi
trattare da mendicanti.  Il Movimento Nazional Popolare esprime agli
insegnanti, traditi dai sindacati che hanno smesso di difenderli, la sua
solidarietà e auspica l'avvio di una stagione di lotta senza
precedenti.

 

IL Movimento Nazional
Popolare

Direzione Nazionale

Roma

mercoledì 17 maggio 2006

Nuovo Numero Orientamenti

 

Orientamenti

Rivista di storia politica e cultura

 

 

 

E' disponibile il nuovo numero di Orientamenti

 

Ecco il sommario:

 

Davide ha sconfitto Golia  di Nicola Cospito

Il referendum sulla "Devolution" di Massimo Tirone

Fascismo sintesi metafisica di Sergio Bonifazi
Giovanni Gentile, un filosofo scomodo di Gianfredo Ruggiero

Il contributo di Attilio Mordini alla cultura cattolica di Paolo Rizza

Solo per amore della verità di Filippo Giannini

Sulle elezioni  di Carlo Morganti

Le rivoluzioni antimoderne e la visione del mondo di Luca Valentini

La cultura clerical-conservatrice alla conquista della "destra radicale" di Stefano Sogari

La battaglia di Ferenc Szalasi di Claudio Mutti

Revisionismo e persecuzioni (da Internet)

U. Grancelli: L'esplorazione delle origini della civiltà... di Giovanni Perez

Recensioni e segnalazioni

 

 

La rivista può essere richiesta all'indirizzo: collegiocostituente@libero.it

Per riceverla  versare 8 euro sul cc. postale n. 56411630

intestato al Movimento Nazional Popolare

Per abbonarsi versare 40 euro sullo stesso conto corrente specificando la causale

"abbonamento rivista"

Per informazioni telefonare al n. 339/3547515

 

 

 

 

 

 

martedì 16 maggio 2006

ABBONATI A PROGETTO SOCIALE


    Abbonati a


PROGETTO SOCIALE


     L'agenzia di stampa nazional popolare


diretta da Nicola Cospito


Versa 20 euro sul cc. postale n. 56411630


 


 


 


Sono disponibili i  2 DVD


sull'incontro di Ostia  (ottobre 2005) con gli interventi di Rutilio Sermonti,


Sonia Michelacci, Maurizio Rossi, Antonio Pantano


Paolo Signorelli, Carlo Morganti, Nicola Cospito


Versare 20 euro sul cc. postale n. 56411630

lunedì 15 maggio 2006

Costruiamo il Movimento

 

 

 

ROMA

Isola Farnese

Ristorante Albergo IL TEMPIO DI APOLLO

Piazza della Colonnetta

VENERDI' 2  GIUGNO

ore 9.30

CONFERENZA PROGRAMMATICA

Sul tema

 

"COSTRUIAMO IL MOVIMENTO DI LIBERAZIONE NAZIONALE"

 

 

L'incontro è a inviti

 

Per informazioni e prenotazioni

telefonare alla Segreteria del Convegno

339/3547515

 

 

 

 

 

giovedì 11 maggio 2006

Il sogno infranto

 

Di Adriano Rebecchi

 

Da almeno dieci anni a questa parte, nelle fila della CdL e, soprattutto, di A.N., aleggiava un sogno, dapprima solo sussurrato ma poi via via diventato la meta strategica, il coronamento dell'era del berlusconismo: Silvio Berlusconi Presidente della Repubblica e Gianfranco Fini Presidente del Consiglio.

Ce lo siamo sentito citare spesso quel sogno, accompagnato dalle solite frasi del tipo: "la politica non si fa con gli ideali", "voi fate i duri e puri e non otterrete mai niente", "bisogna scendere a compromessi per arrivare a grandi mete", "fa niente se ci si deve sporcare le mani l'importante è arrivare in alto", "solo stando al gioco del sistema ci si impadronisce del sistema" e via dicendo.

Oggi, alle 12,53, il brusco risveglio iniziato il 10 aprile si è concluso, dopo Prodi oramai Presidente del Consiglio, Marini Presidente del Senato, Bertinotti Presidente della Camera, è arrivato Giorgio Napolitano Presidente della Repubblica.

Come giustamente diceva Lawrence d'Arabia: "chi sogna di notte, nei ripostigli polverosi della propria mente, scopre al risveglio la vanità di quelle immagini".

Adesso aspettiamo che la parabola discendente si concluda, prima con le Amministrative di fine Maggio, poi con il Referendum sulla Costituzione di Giugno e infine con la inevitabile resa dei conti!

Stiamo però attenti dove mettiamo i piedi, noi rimasti in piedi tra le macerie, attenti a quello che pestiamo, per non sporcarci le scarpe!

 

Adriano Rebecchi

Segr.Prov. MNP del Verbano-Cusio-Ossola

Editore e Direttore de "La Vedetta" 

   

   

mercoledì 10 maggio 2006

L'ultimo rantolo del dollaro



L'ultimo rantolo del dollaro
di Mike Whitney [10/05/2006]
Fonte:
comedonchisciotte [scheda fonte]


La borsa petrolifera
dell'Iran apre la prossima settimana.

Se un giorno i maggiori
produttori petroliferi del globo chiedessero euro per i loro barili,
"sarebbe l'equivalente finanziario di un attacco nucleare" (Bill
O'Grady, analista di mercato della A.G. Edwards).

"Tutti sanno che la
vera ragione della belligeranza statunitense non è il programma
nucleare iraniano, ma la decisione di lanciare una borsa petrolifera in
cui il petrolio sarebbe commerciato in euro anziché in dollari
statunitensi... Il mercato del petrolio romperà il dominio del dollaro
e condurrà ad un declino dell'egemonia statunitense sul mondo" (Igor
Panarin, politologo russo).

Nottetempo, la storia della borsa
petrolifera iraniana si è infilata nella stampa mainstream esponendo le
vere ragioni dietro l'attuale ostilità di Washington verso Teheran.
Fino ad ora, gli analisti hanno ignorato l'importanza dell'imminente
borsa petrolifera come una teoria della cospirazione di sinistra su
internet indegna di ulteriore considerazione. Ora, la Associated Press
ha chiarito la questione dimostrando che una borsa petrolifera iraniana
"potrebbe condurre le banche centrali del pianeta a convertire in euro
alcune delle loro riserve in dollari, causando potenzialmente un
declino nella valuta del dollaro".
Attualmente, il mondo sta annegando
nei dollari: persino un piccolo spostamento potrebbe innescare una
recessione di massa negli Stati Uniti. Non c'è nulla di anche solo
remotamente "cospirativo" al riguardo. E' semplicemente una questione
di domanda ed offerta. Se la borsa petrolifera crea meno domanda per il
dollaro, di conseguenza la valuta del dollaro cadrà a picco, facendo
salire i prezzi dell'energia, delle case, del cibo e di altri beni
ancora.

Il petrolio è stato legato al dollaro sin dagli anni '70,
quando l'OPEC acconsentì ad esprimerlo esclusivamente in dollari.
Questo fornì agli Stati Uniti un monopolio virtuale che ha permesso
loro di mantenere enormi deficit senza paura di fermare gli aumenti dei
tassi. Come ha detto Bill O’ Grady della A.G.Edwards, "Se l'OPEC
decidesse di non volere più dollari, sarebbe la fine dell'egemonia
statunitense, in quanto il dollaro non sarebbe più l'unica valuta di
riserva".

"Se il dollaro perde il suo status come valuta di riserva
del mondo, questo costringerebbe gli Stati Uniti a finanziare in modo
massiccio il proprio deficit di bilancio gestendo un surplus
commerciale, che aumenterebbe l'inflazione". (Associated Press).

Non è
pensabile che gli Stati Uniti ottengano un surplus commerciale in tempi
brevi. Bush ha attaccato ferocemente il settore della produzione
appaltando a ditte estere 3 milioni di posti di lavoro e facendo
chiudere stabilimenti in tutto il paese.

Le sue miopi politiche di
"libero commercio" e gli enormi sgravi fiscali per i ricchi assicurano
che gli Statunitensi saranno lasciati ad affrontare costi dell'energia
alle stelle ed una valuta in iper-inflazione. Non c'è modo di
riorganizzarci abbastanza velocemente per "costruirci la strada" in
modo da uscire dal casino dei conti in rosso.

Attualmente, il debito
nazionale è un enorme 8.4 trilioni di dollari con un deficit
commerciale altrettanto atroce di 800 miliardi di dollari (7 % del
PIL). La doma nda del dollaro nel commercio petrolifero, sempre in
aumento! , è l'unico fattore che ha impedito al dollaro di capitolare a
terra. Persino una piccola conversione in euro eroderà la valuta del
dollaro e potrebbe accelerare una svendita.

Attualmente, il petrolio è
venduto esclusivamente nella Borsa Petrolifera di Londra e nella Borsa
Internazionale di New York, entrambe possedute da investitori
statunitensi. Se la borsa iraniana apre, le banche centrali del pianeta
ridurranno le loro riserve di dollari per mantenere una parte della
loro valuta in euro. Questo è un passo logico per l'Europa, che compra
il 70 % del petrolio iraniano. E' anche una scelta ragionevole per la
Russia, che vende due-terzi del proprio petrolio all'Europa ma
(sorprendentemente) continua ad esprimere quelle transazioni in
dollari.

Washington è riuscita a mantenere il suo monopolio solo
sostenendo i regimi più corrotti e repressivi negli Stati del Golfo. La
scelta più prudente, per l'Arabia Saudita, sarebbe lasciare il dollaro,
indebitato fino al coll o, e migliorare i suoi guadagni con il ben più
forte euro. Purtroppo, lo Zio Sam ha una pistola puntata alla loro
testa. Capiscono che una tale transazione inviterebbe la stessa
risposta che ha avuto Saddam 6 mesi dopo essersi convertito agli euro,
destituito con la missione "colpisci e terrorizza".

Grazie ad una
spesa sconsiderata, i tagli alla tasse che pesano sul budget e il
sorprendente aumento nelle riserve di denaro (la Federal Reserve le ha
raddoppiate in soli dieci anni) il dollaro si è diretto verso la
discarica. Cina e Giappone (che possiedono 1.7 trilioni di dollari in
valuta e titoli statunitensi) si stanno gradualmente allontanando dal
dollaro in direzione dell'euro (nonostante la Federal Reserve abbia
impedito all'opinione pubblica di conoscere l'estensione dei danni,
trascurando la pubblicazione M-3 sugli afflussi di capitale). La Banca
Centrale Europea (BCE) e la banca centrale del Giappone stanno cercando
disperatamente di evitare la probabilità di un collasso del dollaro
emettendo dichiarazioni attentamente formulate per dissipare le paure
dell'opinione pubblica mentre si preparano ad un ritiro "ordinato".

Ma
non sarà "ordinato". Il dollaro ha perso il 5 % contro l'euro a partire
da aprile e sta calando velocemente. La borsa iraniana potrebbe essere
la scossa finale che spingerà il dollaro oltre il limite. Questa è la
dura lezione per quelli che scelgono di ignorare i fondamenti
dell'economia e costruiscono la loro casa sulla sabbia. Paul Volcker ha
anticipato questo scenario in un discorso del 2005, quando disse che
gli squilibri del bilancio erano più grandi di quanto avesse mai visto
e predetto: "una possibilità del 75 % di un crollo del dollaro nei
prossimi 5 anni".

Volcker aveva ragione, ma il consigliere economico
Peter Grandich lo ha riassunto persino meglio quando ha fatto notare:
"L'unico a non sapere che il dollaro Usa è morto... è il dollaro Usa".

Mike Whitney
Fonte: http://www.informationclearinghouse.info/
Link:
http://www.informationclear inghouse.info/article12960.htm
07.05.2006

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di CARLO MARTINI

sabato 6 maggio 2006

Comunicato

 



La Federazione del MNP del Verbano-Cusio-Ossola esprime il proprio cordoglio per i due alpini italiani morti in Afghanistan e chiede ai politicanti di centro-sinistra e di centro-destra l'immediato ritiro di tutte le nostre truppe impegnate all'estero in missioni di guerra camuffate da missioni di pace.

Basta versare sangue italiano al servizio degli Usa e dei loro interessi economici e strategici!

Basta con la politica di servilismo filo Usa praticata in questi decenni e che ha raggiunto il suo massimo con il non rimpianto governo Berlusconi!.

Via le basi Usa dall'Italia!

Via l'Italia dalla Nato!

Via la Nato dall'Europa!

Libertà, sovranità e indipendenza per tutti i popoli!

 

Adriano Rebecchi

Segr.Prov. del MNP del Verbano-Cusio-Ossola

Editore e Direttore de "La Vedetta" 


Sosteniamo Il Delfino

Alle prossime elezioni amministrative di Roma il MNP sosterrà la lista civica de Il delfino che candida a sindaco della capitale David Gramiccioli. "Contro chi vorrebbe ingabbiare la lotta politica nella logica perversa del bipolarismo è ancora possibile dare voce e spazio ai cittadini". Così ha dichiarato Diego Balistreri, candidato al comune e dirigente nazionale del nostro Movimento.