venerdì 24 novembre 2006

Cineforum Nazional Popolare

 



ROMA

 

Via Novara 27

Circolo PICUS

 

Cineforum Nazional Popolare

 

 

Primo ciclo

 

Programma

 

 

Martedì 28 novembre 2006  ore 19.00 

 

Fahrenheit 451, di Francois Truffaut (1966)

 

Il libro "Fahrenheit 451" è stato scritto dallo scrittore americano Ray Bradbury, nel febbraio 1951 con il titolo originale"The fireman the galaxy science fiction". Il protagonista della vicenda è un incendiario, Guy Montag, che vive in una società in cui i libri sono illegali e coloro che li possiedono sono considerati sovversivi: il reato viene punito con l'incendio della propria casa e con l'arresto.

 

 

 

 

Martedì 5 dicembre  2006 ore 19.00 

 

I sette samurai, di Akira Kirosawa (1954)

 

Giappone 1500. Una banda deruba e uccide i contadini di un villaggio nella stagione del raccolto. Per una volta i contadini decidono di organizzarsi e difendersi. Assumono un samurai e lo incaricano di trovarne altri. In cambio daranno una ciotola di riso, tutti i giorni. Il capo trova altri cinque samurai e un perdigiorno millantatore (Mifune) che comunque si riscatta alla fine.

 

 

 

 

Martedì 19 dicembre 2006 ore 19.00 

 

Il settimo sigillo, di Ingmar Bergman (1956)

 

"E quando l'agnello aprì il settimo sigillo, si fece nel cielo un silenzio di circa mezz'ora. E vidi i sette angeli che stavano dinanzi a Dio, e furon loro date sette trombe… E il primo angelo diede fiato alla tromba, e ne venne grandine e fuoco misto a sangue e furono gettati sopra la terra, e la terza parte della terra fu arsa, e la terza parte degli alberi fu arsa, e fu arsa tutta l'erba verdeggiante. E il secondo angelo diede fiato alla tromba e una specie di grande montagna di fuoco ardente fu gettata dal mare, e la terza parte del mare diventò sangue… E il terzo angelo diede fiato alla sua tromba. E dal cielo cadde una stella grande, ardente come la fiaccola… La stella si chiamava Assenzio…"

Siamo presumibilmente nel XIV secolo, Antonius Block sta ritornando col suo scudiero dalla crociata in Terra Santa ed incontra un personaggio alquanto misterioso: ha il volto estremamente pallido ed è vestito di un mantello e di un cappuccio scuri. "Chi sei?", gli chiede il cavaliere. E il personaggio risponde: "Sono la morte." La Morte è venuta a prendere il cavaliere, ma in cambio di una partita a scacchi questi riesce ad ottenere una dilazione al compimento del suo destino. La Morte giocherà come le si addice con i pezzi neri, e perciò il cavaliere avrà il vantaggio della mossa.

 

 

 

Martedì 9 gennaio 2007   ore 19.00

 

Scipione L'Africano di Carmine Gallone (1937)    137 minuti

 

 

Dopo la disfatta di Canne, nel 208 a.C. il senato romano affida a Publio Cornelio Scipione il compito di combattere Cartagine sulla terra africana. Con l'aiuto di Massinissa Scipione sconfigge Annibale a Zama. Il più grande sforzo produttivo del regime fascista nel campo della propaganda imperiale con espliciti riferimenti celebrativi alla conquista dell'Etiopia e all'oratoria di Mussolini. Più che un aggancio ai fasti del cinema storico muto, il magniloquente film rivela la predisposizione per l'opera lirica nello sfarzo scenografico, nello statico impiego delle masse, nell'enfasi della recitazione. Premio per il miglior film italiano a Venezia nel 1937. Antonella Steni e Alberto Sordi sono una bambina e un soldato romano

 

 

 

 

Martedì 23 gennaio 2007      ore 19.00

 

Good bye Lenin di Wolfgang Becker  (2002)

 

L'Ottobre del 1989 non è esattamente il momento migliore per cadere in coma, se si vive in Germania Est e si è orgogliosamente socialisti. E questo è precisamente ciò che accade alla madre di Alex, il quale si ritrova con un grosso problema da risolvere: la mamma si sveglia improvvisamente dal coma otto mesi dopo e il suo cuore è così debole che qualsiasi shock la potrebbe uccidere. E cosa c'è di più scioccante della caduta del Muro e del trionfo del capitalismo nella sua amata Germania Est?



 

 

Martedì 6 febbraio 2007      ore 19.00

 

La battaglia di Algeri   di Gillo Pontecorvo  (1966)

 

Nell'ottobre 1957, mentre i paracadutisti del colonnello Mathieu rastrellano la Casbah, Ali La Pointe, uno dei capi della guerriglia algerina, rievoca il passato, l'organizzazione dell'FLN (Fronte di Liberazione Nazionale), gli attentati, gli scioperi, le delazioni. Ali La Pointe è ucciso, ma tre anni dopo, in dicembre, il popolo algerino scende in piazza, proclamando l' indipendenza.

 

 

 

 

Martedì 20 febbraio 2007     ore 19.00 

 

Addio Kira   di Goffredo Alessandrini (1942)

 











Diviso in 2 parti: Noi vivi (94m) e Addio, Kira (96m). Nella Russia sovietica dei primi anni '20 la borghese Kira (A. Valli) s'innamora dell'aristocratico Leo (R. Brazzi), sorvegliato della polizia segreta perché sospettato di attività controrivoluzionarie e traffici loschi. Di Kira s'innamora l'integerrimo commissario Andrej (F. Giachetti) al quale lei si concede per proteggere l'amante, ricoverato in un sanatorio. Leo rivela la sua venalità, Andrej, deluso in amore e nelle idee politiche, si toglie la vita. Kira è uccisa mentre tenta un espatrio clandestino. Tratto da un romanzo (1939) di Ayn Rand, adattato da Corrado Alvaro e Orio Vergani e sceneggiato da Anton Giulio Majano, futuro artefice di teleromanzi popolari, è un melodramma quasi tutto d'interni, cupo, monocorde, affidato al bianconero aspro di Giuseppe Caracciolo che tende a creare un'atmosfera grigia e nebbiosa e punta sui primi piani. Efficace e funzionale la squadra degli interpreti (altro punto a favore della regia) tra cui spiccano un sobrio, intenso Giachetti e la malinconica Valli nel fulgore dei suoi ventun anni. Da un altro romanzo di Ayn Rand, mediocre scrittrice di successo, fu tratto La fonte meravigliosa (1949) di King Vidor.

 

 

 

Alla conclusione del primo ciclo ne seguirà un secondo

 

 

 

 






 

venerdì 17 novembre 2006

La squallida telenovela della Legge Finanziaria

 



La Legge Finanziaria 2006 attualmente all'esame del Parlamento, la cui urgente approvazione è probabilmente necessaria per ridurre il pesante deficit dello Stato ed i disastrosi buchi nei bilanci dei Ministeri e delle Aziende Pubbliche, buchi trasformati in voragini dall'allegra finanza creativa dei vari Tremonti, Berlusconi, Fini e soci e che bisogna cercare di chiudere pena il caos e le sanzioni delle Autorità Europee ed internazionali alle quali un paese indebitato come l'Italia non può che sottostare, è oramai diventata una squallida telenovela.

Tra le "comparse", spiccano i Senatori a vita, dei quali non si è mai parlato tanto come negli ultimi mesi, da quando cioè la maggioranza dell'Unione al Senato è risultata di soli due risicatissimi voti. 

Gli attacchi ai Senatori a vita sono diventati addirittura isterici in queste ultime votazioni sulle pregiudiziali alla Legge Finanziaria.

La Casa delle Libertà puntava tutto sulla "spallata", contando su eventuali defezioni della maggioranza, ma la spallata non c'è stata.

Le due votazioni strategiche hanno dato la maggioranza al Governo, la prima con 160 voti a 154 (+ 6), la seconda con 161 voti a 154 (+ 7).

Considerato che i Senatori a vita presenti e partecipanti al voto sono stati rispettivamente 5 e 4, il loro voto è stato ININFLUENTE.

Perché allora tanto livore, i fischi, le urla,  (Storace ha gridato "vergogna" - sic!!!)?

Perché in realtà la Casa delle Libertà è contraria al voto dei Senatori a vita se votano per Prodi o si astengono, ma accetterebbe entusiasticamente il loro voto se servisse a far cadere l'attuale Governo.

Del resto, nel 1994, il primo governo Berlusconi al Senato si reggeva proprio sul voto dei Senatori a vita. Potenza dei corsi e ricorsi storici!!!

Un ragionamento analogo si può fare per sgombrare il campo dal "fantasma" del voto di fiducia, visto che le tre ultime Finanziarie di Berlusconi sono state approvate proprio con il voto di fiducia e che sempre Berlusconi (che pure aveva una maggioranza schiacciante) negli ultimi 9 mesi ha posto la fiducia ben 19 volte!!!

Lasciamo quindi che i vari attori e comparse recitino la loro squallida telenovela.

Lasciamo alla Casa delle Libertà e ai suoi nuovi cortigiani "fiammisti" o "nipotedipendenti" recitare la parte di difensori (FALSI) del Popolo e della Nazione e di difensori (VERI) di interessi privati e occulti.

Concentriamoci sul nostro progetto per un "Movimento di Liberazione Nazionale", per dare una risposta "nostra" alle reali necessità di un Popolo che, unico in Europa, è stato impoverito e penalizzato da una inflazione da Euro tollerata e protetta dal centro-destra al Governo, centro-destra che ha poi di fatto bloccato salari, stipendi e pensioni, ancorati ad una ridicola, irreale e bassissima inflazione "ufficiale".

I tempi stringono e, con l'anno nuovo, dobbiamo scuotere la palude dove vivacchiano, facendosi gli affari loro, due coalizioni che sono due facce della stessa medaglia.

A gennaio dobbiamo farci vedere e sentire, per dare una nuova speranza alle attese degli Italiani: chi, se non noi!

 

Adriano Rebecchi

Segretario Provinciale del MNP del Verbano-Cusio-Ossola

Editore e Direttore de "La Vedetta"

     






lunedì 13 novembre 2006

Le Nuove Pasquinate (versione riveduta e corretta)




DA "LE NUOVE PASQUINATE".


Riveduta e corretta da A. Mezzano


 


INVOCAZIONE PER SCAMPARE AL REGIME.
O Gesù dagli occhi tristi fa’ sparì li comunisti.
Sì ce levi stò problema, fà sparì pure D'alema,
Tu lo sai, ce semo rotti, porta ‘n cielo Bertinotti.
Ti preghiam, dicce 'n che modi, t'arripji pure Prodi,
E cor cor trova un pretesto: porta in cielo Diliberto,
Poi, co’ l’agnoli tuoi belli fa giocà pure Rutelli.


Se po’ fa che da ‘i cojioni ce ritoji er sor Veltroni?
Si voi fa ‘na cosa bella chiappa Mussi e poi Mastella…


Senza manco guardà dietro, poi pijiatte anche Di Pietro.
Già lo sai che qui so' tanti, forse più de li tuoi santi,
...Pe' l'amore de Gesù nun ce fa soffrìre più
Chè stà vita, te lo giuro, ogni ggiorno fa più duro..

Ma sì proprio ce castighi co’ sti quattro mascarzoni,
Arridacce n’antro DUCE che te damo Berlusconi.


Scambiaremmo ‘na carota contro Fini Iscariota


E se ancora nun te piace, fa salì puro Storace


De li santi su ‘no scranno ce poi mette l’Alemanno


L’Alessandra o buon Gesù, te la damo en soprappiù


Senza fa manco ‘na piega poi pijà tutta la Lega


Li fascisti “Badojiani li poi miete a piene mani
Ma sì è vero che ce ami, o mio caro e buon Gesù,
De ste zucche malandate nun ce ne mannare più.



O Signore pjiateli con la stessa gioia con cui te li mannamo!


La recita quotidiana de l’invocazione te monna de li peccati commessi con l’indulgenza plenaria . Per de più ogni ‘mbasciata, de stà povera preghiera, corrisponne a ‘n comunista che s'invola all’artro monno en compagnia de un berlusconiano o de uno de li Giuda e  leccatori della compagnia..!


Perciò svejia, damose intorno, così, per Pasqua, se li semo levati tutti da li c…iufoli.






Nuovo Libro di Cospito

Uscirà in primavera il nuovo libro di Nicola Cospito

 

Poco più di una storia personale...

Storia di un percorso militante da Ordine Nuovo al Movimento di Liberazione Nazionale

 

Nel libro, tra l'altro, alla sbarra i responsabili della dissoluzione dell'area e del presente fallimento di una comunità politica e umana.

 

 

 

ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE

 

 

sabato 11 novembre 2006

Silvio sostituisce l’ UDC con i camerati


 


11 Novembre


Da “ La Repubblica “ del Gruppo Finegil-L’Espresso


di Alessandra Longo


 


Silvio sostituisce l’ UDC con i camerati


 


Roma- Come si rimpiazzano quelli dell’ UDC alla manifestazione del 2 Dicembre a Roma ? Semplice.


Al posto degli uomini di Casini ci saranno le truppe della Mussolini. Via i moderati dentro i camerati.


… La nipote del Duce sarà fianco a fianco con Gianfranco Fini, oggettiva ricomposizione dell’antica famiglia …


E’ questa certezza che fa dire a Francesco Storace in una lettera al capogruppo di A.N al Senato Matteoli  che “ c’è un problemino tutto politico che riguarda la manifestazione “.


La Mussolini che combatte Storace nelle aule giudiziarie per il Lazio-Gate salirà sul palco con i “ Grandi “ e l’ex ministro della Salute finirà relegato tra le comparse di partito.


 


Irrisioni, sberleffi come questa roba, statene certi, appariranno, da oggi in poi, fino al 2 Dicembre,  su tutti e 36 quotidiani del Gruppo “ Finegil- L’Espresso “ , sul  “ Corriere della Sera“-  RCS, “ Il Giornale “,  “ Libero”, “ L’indipendente “  …  per traboccare, in settimana, sul resto dei  “ media “.


La storiella andrà avanti  fino all’impossibile, traslocando, via, via sui settimanali a grande tiratura del gossip  per approdare poi  in qualche talk show trash e  magari a  “ Porta a Porta “.


Palate e palate di spazzatura  per i  camerati  “ ascari “,  per  “ pidocchi fascisti “  che saltano con la Floriani sulla criniera del cavallo di razza di Arcore.   


Dismesso il camper, allo zeropuntouno del Molise la “ nipote del Duce “ sembra non abbia dato troppa importanza.


A nome di  “ Alternativa Sociale “  l’ex “ signorina Hollywood “ ha fatto sapere in giro di che è già a disposizione degli  iscritti e dei simpatizzanti la modulistica per la raccolta  delle firme alle elezioni amministrative per la primavera del 2007.


C’è un mandante per questi lavoretti ?


La risposta è affermativa,  e scontata :  Fini Gianfranco.


Il prossimo Segretario Generale della Nato.


Un signore abituato a tirare calci negli stinchi anche ai camerati in carcere per ricostituzione del partito fascista, a giocare sporco anche in casa di chi lo aveva ospitato.  


E gli  esecutori chi sono ?


Non serve una grande fantasia.  


Burattinai  e  burattini.  


L’obbiettivo qual’ è ?


Semplice.


Fare fare terra bruciata. Per svilire, colpire, quanto rimasto, con molta dignità, in un equilibrio molto, molto precario, ancora in piedi.  


Per insucidiare il  presente perché non ci sia avvenire.  


Pedine del Partito Amerikano e non solo.  


Per loro potrebbe esserci presto, molto più presto di quello che riescano ad immaginare, un Irak.


La Longo  evoca “ truppe “ , “  camerati “, a migliaia, a  legioni.  


Tutti  “ duri, puri “ e allineati , alla manifestazione della Casa delle Libertà.


Gli accrediti del Barnum de “ La Repubblica “  contano  un po’ meno di niente.


Dietro la … “ labbrona “ c’è  …  il vuoto.


Tuttal’ più  qualche  anale trombato in cappotto di cachemire, degli sprovveduti da tre palle e una lira, una decina di “ camicie nere “ da cena del 28 Ottobre, col fazzoletto al collo, un ritaglino, buono per le telecamere, di pasionarie  ultrasettantenni  col cappellino di “ Azione Sociale “  e per chiudere  una spruzzatina di psicolabili  dai  15  ai 19  anni fasciati nella bandiera tricolore con la croce celtica, non più grande di un palmo di mano tracciata a pennarello in mezzo alla banda bianca.


Un allegra brigata di sbandati. 


Che tristezza !


Frutti del missinismo demonazionale.


Caro Beppe, se tu aprissi gli occhi, ti verrebbe da piangere.


Urso ha deciso di parlare un po’ di te, del politico inquieto ( eretico, no, in un epoca di nani e ballerine,  eretico fa paura, nobilita anche ! ), del pisano, insieme … ( non te lo aspetteresti mai ), insieme a Rauti, ad Accame, a Mario Bernardi Guardi e a qualche altra “ Maddalena Pentita “ di te, nella tua città.


In quella città che portasti al 12 %  quando il M.S.I ristagnava al centro e al  Nord al 3.5-3.7.


Ti bastava girare in bicicletta in Via del Corso e fermarti un attimo a bere un bicchiere d’ acqua ghiacciata, al bar d’angolo di Via S. Cecilia per avere gente d’intorno.


Beppe… per favore  parla più forte, non ti sento,  non sento io né sente  Antonio.


Ah ! Ora sono riuscito a sentire cosa  dici.


Non posso ripeterlo a voce alta. 


Urso, tu lo vedessi !  Ti scimmiottava  d’intorno come Gasparri e tanti tanti altri. Hanno messo su un portafoglio ultragonfio, parlano politichese, disquisiscono fine, vestono firmato.


Si sono fatti il taglio al pisello, questi stronzi !


 


 


 


C’è un contenuto di estraneità, di malessere, di  sofferenza, sempre più spesso della rivolta, all’orlo. 


Bastano delle gocce di imprevedibile per far tracimare  il vaso.


Le pastette, gli imbrogli, le leggi elettorali truffa, i trasformismi, i rituali logori della “ politica “ e delle “ istituzioni “ , non bastano più a imbrigliare lo smottamento del regime.  


Il respiro del Potere e dei Palazzi è corto e affannoso. Come quello dei moribondi.


Oggi Prodi ha detto che l’ Italia è impazzita.


Buon segno.   


E poi …  più buio che a mezzanotte non viene.


Lo gridavano, ad alta voce,  gli uomini e le donne in armi della RSI.


Non basta  cedere alla DSSA i loghi di partito dismessi o ingessarne altri, pagare questo e quello perché facciano “ cultura “, “ politica “ e altre porcherie.


Questo sistema sta implodendo.


Illusioni senza speranza ? Fantasie di eterni sognatori ?


Basta saper guardare.


… “ … il  monopolio nei mass media, nella finanza, nelle fonti di approvvigionamento energetico, nella tecnologia militare  dei nemici  apolidi serve a mantenere, il potere, il dominio  sui popoli della Terra…  “ … Vladimir Vladimirovic Putin.


Roba che si può leggere solo nei Protocolli dei Savi di Sion.  


Non è che un segnale.


Il pendolo della storia si è rimesso in moto anche se le lancette  sul quadrante  sono  scattate in avanti  solo di qualche tacca.


E domani è sempre un altro giorno.


 


 


 


 


 


 


giovedì 9 novembre 2006

Conferenza su Giovanna D'Arco

 

                                            A cura di Orientamenti

martedì 14 novembre ore 18.30

Roma

Via Novara 27

circolo Picus

 

conferenza di Andrea Monastra

 

Giovanna D'Arco

 

 

Introdurrà Salvatore Lobberto

mercoledì 8 novembre 2006

La guerra civile di Spagna

Venerdì 10 novembre

ore 17.00

 

Aula Magna del Convento degli Agostiniani

Viterbo

 

Convegno

sulla Guerra Civile Spagnola

 

e presentazione del libro

 

La guerra civile di Spagna

di Luis Dellera Esteban

lunedì 6 novembre 2006

Conferenza su Giovanna D'Arco

A cura di Orientamenti

martedì 14 novembre ore 18.30

Roma

Via Novara 27

circolo Picus

 

conferenza di Andrea Monastra

 

Giovanna D'Arco

 

 

Introdurrà Salvatore Lobberto