domenica 11 maggio 2008

Foggia città martire

Si è svolto nella sala dell'Auditorium della biblioteca provinciale di Foggia l'annunciato convegno organizzato dal Comitato per Foggia città martire. Presentati dal giovane Maurizio L'Episcopia, sono intervenuti Giuseppe Martorana, Nicola Cospito, Adriano Rebecchi, Massimo, Tirone, Celsio Ascenzi e Alfonso De Santis. Sono seguite testimonianze di cittadini della città dauna. Attento il pubblico costituito per la maggior parte da giovani studenti e universitari. Tutti gli oratori si sono soffermati sulla ferocia dei bombardamenti portati a termine dagli anglo-americani nel corso del secondo conflitto mondiale contro le popolazioni civili delle città italiane, vittime dimenticate delle quali si parla poco o non si parla affatto e per le quali ancora non è stata istituita alcuna data del ricordo in cui commemorarle degnamente. I bombardieri anglo-americani sganciarono sulle città italiane circa 220.000 tonnellate di bombe e con piglio assassino scendevano a bassa quota per mitragliare gli inermi passanti, i contadini nei campi, i ciclisti,  i bambini che tornavano da scuola provocando centinaia di migliaia di morti. Per questi crimini nessuno ha pagato, nesuno è stato processato ed ancora oggi le "autorità" italiane fanno finta che nulla sia accaduto. Non a caso nemmeno il Presidente Napolitano si è degnato di rispondere alla lettera che il Comitato per Foggia città martire gli ha indirizzato  sei mesi fa. Tra tutte le città italiane, è stato rimarcato, Foggia fu senz'altro quella che in percentuale ebbe il maggior numero di vittime e per questo ha ricevuto una medaglia d'oro e una civile. Il Comitato però insiste - e tutti gli oratori lo hanno ribadito - perchè venga istituito il giorno del ricordo. Il Comitato propone come data quella del 20 ottobre, giorno in cui, nel 1944, gli anglo-americani distrussero la scuola elementare Francesco Crispi di Gorla, alla periferia di Milano, uccidendo 200 bambini tra i sei e gli undici anni, 14 maestre, la direttrice, 4 bidelle e un'assistente sanitaria. E proprio a tale riguardo il Comitato già annuncia una grande manifestazione a Milano domenica 19 ottobre, invitando alla mobilitazione tutti coloro che vogliono rompere il muro del silenzio sui crimini anglo-americani.

martedì 6 maggio 2008

Convegno a Foggia il 10 maggio

Convegno a Foggia

NON MANCATE !!!!

 

 

 

Convegno a Foggia il 10 maggio 2008

 

 

A proposito delle "radiose giornate"





TORNANO I CAMERATI

 

Dalle foibe rocciose del Carso

Dalle fosse comuni Emiliane

Dalle acque rossastre del Po

E dai campi di guerra del mondo

 

Con la nera camicia sul petto

Con il Fascio nascosto nel cuore

Stan marciando con il Tricolore

Stan tornando a combatter con noi

 

Sono i nostri fratelli ammazzati

Da quell’odio fraterno codardo

Di chi scelse di star col nemico

Di chi al fine la Patria tradì

 

Son bagnati di sangue di eroi

Han negli occhi dei puri la luce

Hanno amato l’Italia ed il DUCE

E non hanno rimpianti da dir

 

Accogliamoli come fratelli

Ascoltiamo le loro parole

Con la mente, con gli occhi e col cuore

Siamo degni di loro vivendo

 

Sia d’esempio la loro passione

Sia d’esempio il loro coraggio

Sia di monito il loro messaggio

Per combattere senza arretrare

 

Hanno dato il futuro alla Patria

E noi siamo per loro il futuro

Ed é un sacro dovere lottare

Come loro già fecero un dì

 

Ci han lasciato una nera camicia

Da indossare per dare battaglia

Per salvare e far grande l’Italia

Come loro sognarono un dì.

 

 

 

 

 

Alessandro Mezzano 

giovedì 1 maggio 2008

La disperazione al governo











La disperazione al governo

 

di Nicola Cospito

 

 

    La vittoria di Berlusconi e
del centro-destra nelle elezioni politiche del 13/14 aprile è stata dovuta
soprattuto allo scontento creato dal governo Prodi che si è mostrato tanto
incapace di avviare a soluzione un qualsivoglia problema del paese, dall’ordine
pubblico alle morti sul posto di lavoro, tanto per citarne due a caso, quanto
arrogante nell’amministrazione e nella gestione delle risorse. Basti pensare
all’ottusità del ministro Padoa Schioppa nelle vicende relative al tesoretto, ai ritardi nel rinnovo dei
contratti di lavoro (ad esempio quello della scuola) o alla politica scolastica
di Fioroni così caotica e incongruente e che tanti danni ha recato a quella che
è l’istituzione forse più importante del Paese, visto che le è affidata la
formazione delle giovani generazioni. E’ mancata una politica dei prezzi, è
mancata una politica della casa, è mancata una politica di riforme
moralizzatrici e veramente innovative. Il governo Prodi ha sposato in pieno i
dogmi del liberismo economico rimanendo prigioniero delle logiche perverse del
mercato e del mondialismo. Nulla è stato fatto comunque per arginare l’invasione
dei prodotti cinesi e indiani e per rilanciare la domanda interna. La vicenda
dell’Alitalia, infine, la dice lunga sull’inefficienza  dei manager nominati d’ufficio con
emolumenti d’oro e sull’incapacità dell’amministrazione Prodi di difendere nella
sostanza la compagnia di bandiera. Questi e altri motivi simili, dicevamo, hanno
determinato il cambio della guardia a Palazzo Chigi riportando nella stanza dei
bottoni il cavaliere Silvio Berlusconi che, comunque, di certo, non rappresenta
il nuovo nel nostro paese, visto che ha già governato per lunghi anni, il cui
bilancio è stato parimenti negativo a quello del governo Prodi. Che dire ? Hanno
forse gli italiani troppo rapidamente dimenticato le leggi ad hoc come il falso
in bilancio o la legge Gasparri sull’editoria? O i condoni tesi a fare cassa ? O
la disastrosa gestione dei prezzi al momento della introduzione dell’euro,
quando venne lasciato campo libero alle speculazioni o agli aumenti
indiscriminati ? O l’avventura in Iraq nella vergognosa sudditanza
all’imperialismo USA e alle manie sanguinarie del texano di Washington, di cui
Berlusconi si è reso complice morale e materiale nella desertificazione di un
paese di millenaria civiltà? E potremmo continuare. Certamente no o almeno non
tutti gli italiani. Il problema è che la gente non sapeva cosa fare e per chi
votare. Mentre l’astensionismo, per il quale anche il nostro Movimento si è
battuto, è cresciuto considerevolmente con un  milione e mezzo in più, rispetto alle
precedenti elezioni, di italiani che non sono andati al seggio, coloro che non
hanno voluto rinunciare  a quella
che è ormai una vana e sterile abitudine, hanno solo scelto qualcosa di diverso
rispetto al governo Prodi. Pur di mandare a casa il “professore”, avrebbero
votato anche per il portiere del loro stabile. Tutto qui.

Ora però c’è il banco di prova. La crisi è
profonda ed endemica e difficilmente sarà avviata a soluzione da chi ha
contribuito a scatenarla. Il governo Berlusconi, prigioniero e ostaggio della
Lega e delle sue pretese sul federalismo fiscale e quant’altro, comincia già il
suo cammino in salita. Mentre scriviamo sono ancora in corso le trattative nella
spartizione delle poltrone. Il paese aspetta delle risposte concrete e
immediate. Partendo da una legge elettorale che consenta una vera espressione
della volontà politica del cittadino, sottraendo alle monarchie oligarchiche delle segreterie
dei partiti la scelta dei parlamentari e favorendo senza sbarramenti di sorta
una autentica selezione ed un autentico rinnovamento  della classe dirigente, per arrivare ad
una saggia politica scolastica fondata su investimenti massicci, tutti quelli
che sono finora mancati e al recupero del potere d’acquisto degli stipendi.
Senza parlare dell’emergenza abitativa da avviare a soluzione attraverso una
legge che ridimensioni i prezzi ingiustificatamente portati alle stelle dalle
ditte immobiliari.

 
 Noi siamo tra quelli che non
credono che dai personaggi mediocri che compongono le attuali compagini
legislativa ed esecutiva potranno venire i provvedimenti e gli interventi che il
paese aspetta. Il tempo, e non bisognerà aspettare molto, come al solito , ci
darà ragione.