domenica 28 settembre 2008

Voltagabbana ieri, oggi, domani


DANIELA SANTANCHE' VA VERSO IL PDL

("TORNA A CASA LASSIE")

 

Daniela Santanché si é dimessa da portavoce della "Destra" di Storace e ha dichiarato che vuole portare la formazione politica di cui fa parte in seno alla "Casa delle libertà".

La cosa non ci stupisce affatto ed anzi ci aspettavamo che la cosa sarebbe avvenuta anche prima..

La stupidella si era illusa di arrivare a chissà quali risultati elettorali e di porre il suo grazioso ( un po' abbondante) sedere su di una delle poltrone o almeno su di uno starpuntino del potere.

Dopo avere sbattuto il suo notevole naso contro il muro della dura realtà ed essersi trovata a gestire come portavoce di Storace un  partitino che non conta nulla nelle trattative per il potere, posizione che é una frustrante situazione rispetto alle ambizioni, seppure ingiustificate della "bonazza" ( che effettivamente non ha dimostrato di avere altri meriti oltre quelli di un fisico accattivante ), ora si illude di ritrovare presso il Berluscrotalo quella posizione di prestigio e di potere cui aspira.

Secondo noi é destinata a fare la fine della Alessandra Mussolini, altra ex primadonna, come lei opportunista, cinica e saltafossi, che ha attraversato un sacco di fornmazioni politiche alla ricerca del potere che non poteva avere in funzione della scarsezza cerebrale che la affligge e che é finita nella posizione di "ancella da tavola" presso la corte del solito Berluscrotalo.

D'altra parte entrambe sono fatte della stessa stoffa scadente e dalle rape non si può cavare sangue..!

Resta confermata così una regola: "...Chi ha tradito a Fiuggi é comunque inaffidabile e sarà sempre pronto a tradire ancora domani..."

sabato 27 settembre 2008

Rotto il muro di omertà


Sul quotidiano "La Prealpina" di oggi, viene data ampia notizia del megavolantinaggio effettuato nella giornata di ieri, a Baveno e frazioni, da militanti del Movimento Nazionalpopolare e del R.N.C.R.RSI-Continuità Ideale delle Federazioni del Verbano-Cusio-Ossola.

Il quotidiano riporta anche le dichiarazioni del Sindaco, Massimo Zoppi, direttamente chiamato in causa dal volantino (assieme alle altre Autorità locali e Istituzionali) per non aver mai risposto alla raccomandata del 2 gennaio 2008, con la quale le suddette Federazioni avevano chiesto la posa di una lapide o targa o altro segno a ricordo dei 34 civili morti il 25 settembre 1944 sul battello "Genova" mitragliato e affondato da aerei angloamericani (analoga raccomandata è stata successivamente inviata anche al Presidente della Repubblica).

Il Sindaco ha dichiarato: "Non rispondo a una richiesta che ritengo strumentale e che arriva da coloro che, ancora oggi, commemorano quegli eventi facendo il saluto romano. Diverso è il discorso sulle vittime civili, che nulla avevano a che fare con la guerra, le quali sono certamente meritevoli di essere ricordate, non solo da Baveno, ma anche dalle autorità provinciali. Insieme alle quali, ritengo, dovranno essere studiati modi e forme adeguati".

Al di là della frase scontata sul "saluto romano", il Sindaco di Baveno ha dovuto prendere atto che ci sono dei morti civili dimenticati  dall'Ufficialità, in un Comune pieno di targhe, cippi e nomi di strade, dedicate ai partigiani e agli ebrei, anche a singoli partigiani o ebrei e persino una statua di Winston Churchill.!!!

Senza trionfalismi registriamo l'inversione di tendenza rispetto al silenzio e al disinteresse sin qui dimostrato e vigileremo affinché quel "dovranno essere studiati modi e forme adeguati" non resti lettera morta.

Un'ultima notazione.

Nella ricostruzione di quei tragici eventi il quotidiano cita fonti locali secondo le quali il mitragliamento e affondamento del "Genova" sarebbe avvenuto PER ERRORE, in quanto gli angloamericani pensavano che sul battello ci fossero dei militi fascisti come sul battello "Milano" (l'altro battello affondato).

NON E' COSI', perché il "Genova" è stato colpito il 25 settembre, mentre il "Milano" il giorno dopo, 26 settembre 1944. 

Quindi l'attacco al "Genova", carico solo di civili, rientra a pieno titolo nei bombardamenti terroristici contro la popolazione civile per fiaccarla e spingerla a ribellarsi al Fascismo.

Questo tanto per la precisione!

 

RNCR.RSI-C.I. e Movimento Nazionalpopolare

Federazioni del Verbano-Cusio-Ossola

Il Presidente: Adriano Rebecchi

venerdì 26 settembre 2008

Seminario interessante












 



A quando un provvedimento che introduca in maniera
decisiva l'insegnamento della lingua tedesca nelle scuole italiane 
?

Perchè lasciare alle famiglie una scelta
inconsapevole ??? Mi dite che se ne fanno gli studenti dello spagnolo ? In
Italia le

aziende cercano chi conosce l'inglese e il tedesco
ma il Ministero dorme o spara cavolate.

 

E poi ci vengono a parlare di collegamento con il
mondo del lavoro !!

Guardiamo avanti. facciamo studiare ai nostri figli
e ai nostri nipoti a scuola la lingua tedesca.

Si tratta di una scelta culturale di alto livello.
E controcorrente.

 

 

Nicola Cospito

 

 



Sent: Friday, September 26, 2008 6:07
PM

Subject: Re: tedesco-lis: seminario
interessante


> Volevo segnalare l'articolo che appare oggi sul Corriere
della Sera a p. 42
> (sez. Giovani e lavoro) "Ecco perchè il tedesco aiuta
ancora la carriera"
> Sabrina
>
>
>



giovedì 18 settembre 2008

Berlusconi ha perso il volo !


 

 

La grave crisi dell'Alitalia, frutto di dieci anni di cattiva e allegra gestione della quale sono equamente responsabili i governi di centro-sinistra e di centro-destra che si sono succeduti, è giunta al capolinea.

La "cordata" raccogliticcia, trasversale e affarista, messa in piedi dalla lobby berlusconiana ha gettato la spugna.

Berlusconi pochi mesi fa aveva fatto di tutto per far fallire l'ipotesi di soluzione proposta dal precedente governo di centro-sinistra, ipotesi nella quale Air France si accollava i debiti, faceva 2.120 esuberi e tagliava solo alcuni voli, ma allora l'unica cosa che interessava a Berlusconi era mettere i bastoni tra le ruote al governo per farlo cadere e per arrivarci parlò anche di una fantomatica e inesistente cordata italiana.

Poi, una volta tornato al potere, Berlusconi ha cercato di mettere in piedi l'inesistente cordata, chiamando a raccolta i pezzi da novanta delle banche (peraltro costrette in quanto finanziariamente molto esposte con la stessa Alitalia) e dell'imprenditoria d'assalto, equamente ripartita tra finanzieri e immobiliaristi di centro-destra e di centro-sinistra, convinto così di strappare anche il sostegno dell'opposizione.

Una cordata di "furbetti" quella berlusconiana, pronti a ritirare le parti sane, la polpa di Alitalia e a lasciare i debiti e la parte passiva sul gobbo di pantalone contribuente, all'insegna del motto: "privatizzare gli utili e socializzare le perdite".

Una cordata che tagliava parecchi voli e lasciava a casa ben più dei duemila esuberi previsti dai francesi e che, comunque, ai francesi chiedeva aiuto finanziario.

Una cordata che si preparava a spartirsi l'area dell'aeroporto Forlanini di Milano, che sarebbe stato dismesso, per dar vita ad una gigantesca speculazione immobiliare e che dal governo sarebbe poi stata chiamata alla spartizione degli appalti per le nuove grandi opere ferroviarie e stradali e del ponte sullo stretto tra Reggio Calabria e Messina.

Una cordata trasversale che sta, forse, per uscire di scena.

L'unica cosa certa è che i debiti Alitalia li dovremo comunque pagare noi contribuenti, però almeno non dovremo farlo mentre Berlusconi gira per l'Italia con l'aureola di salvatore della patria.  

Pagare va bene, ma essere presi anche per i fondelli (i nostri Alpini dicono "per i ciapp") sarebbe veramente troppo.

 

Adriano Rebecchi

Ufficio Politico del MNP 

mercoledì 10 settembre 2008

La scuola in mano ad un'asina


In occasione dell'inaugurazione dell'anno scolastico 2008/2009, desideriamo dare il nostro modesto contributo a quella ventata di serietà e di cambiamento della quale straparlano i media del sistema.

L'artefice di tutto sarebbe la giovane ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, anche se in realtà il suo ruolo è più modestamente quello di leggere i comunicati e le veline che gli prepara la lobby berlusconiana.

Nelle settimane scorse la suddetta ha quindi discettato (letto) di tutto, cose giuste, cose opinabili e assurdità didattico organizzative, che si giustificano solo con l'esigenza dei tagli per questioni di bilancio e poco importa se in un settore primario come la scuola.

Tra le tante cose dette (lette), ha criticato la scuola meridionale, ritenuta un diplomificio dalla manica larga e arretrata rispetto alla scuola del settentrione.

Poi, dopo le inevitabili polemiche, ha rettificato dichiarando che intendeva solo dire (leggere) che la scuola del sud doveva accelerare per restare alla pari con quella del nord. 

Tutte le opinioni sono discutibili, a condizione che chi le deve rappresentare abbia le carte in regola.

Ora si dà il caso che la ministra Mariastella Gelmini è bresciana, ha studiato a Brescia, ma per passare avvocato ha pensato bene di andare a fare gli esami a Reggio Calabria, non tanto perché amasse la Calabria o i bronzi di Riace, ma solo perché là, era più facile superare gli esami.

La cosa è stata candidamente riportata sui giornali anche se, per la verità, i giornali ne hanno parlato pochino.

Le furbate sono un'italica tradizione ma, quando si tratta di un politico di primo piano, il discorso cambia, se poi per giunta l'autrice della "furbata" diventata ministro tuona contro quel sistema scolastico che l'ha favorita, siamo all'italica presa per i fondelli.

Nelle Nazioni serie, uno scivolone di questo tipo comporterebbe le immediate dimissioni da ministro.

Invece, nelle repubbliche delle banane come la nostra, la suddetta ministra potrà felicemente continuare a fare (leggere) i proclami sulla scuola che così continuerà a scivolare sempre più in basso: la scuola pubblica, ovviamente, con grande soddisfazione delle scuole private, ovviamente.   

 

Movimento Nazionalpopolare

Federazione del Verbano-Cusio-Ossola

   

 

lunedì 8 settembre 2008

i giri di walzer del neoantifascismo


Bisogna riconoscere che gli uomini di Alleanza Nazionale, pur di restare aggrappati ai vantaggi ed ai privilegi loro elargiti dalla lobby berlusconiana, sono diventati dei veri maestri di contorsionismo verbale.

Lo conferma l'attuale sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il quale, dopo aver avallato a Fiuggi l'incredibile riconoscimento "dell'antifascismo come valore che ha riportato in Italia la libertà che il fascismo aveva conculcato", dopo aver accettato la tesi finiana del "fascismo male assoluto" e della "RSI come vergogna", dopo aver recentemente rivendicato anche alla Destra un ruolo nella resistenza e dopo aver pubblicamente ringraziato a nome dei romani la lobby ebraica "per tutto quello che ha fatto per Roma", in un sussulto d'onestà (o piuttosto per blandire i soliti inguaribili "nostalgici" che tifano per A.N. ed il PDL), ha dichiarato di : "non aver mai pensato che il regime fascista sia stato il male assoluto e che il male assoluto furono invece le leggi razziali volute dal fascismo".   

Richiamato all'ordine, più che dalla solita sinistra che vive oramai solo di antifascismo e resistenza e che con l'antifascismo e la resistenza si avvia alla morte politica, dalle lobby liberiste che l'hanno portato alla più alta carica della capitale, ha subito rettificato precisando: "condanno senza esitazione l'esito liberticida e antidemocratico del regime fascista".

Quindi non è il fascismo il male assoluto ma il risultato del Fascismo!

Un autentico equilibrismo dialettico per salvare capra (vantaggi e privilegi elargiti dalla lobby berlusconiana)  e cavoli (i voti dei suddetti inguaribili "nostalgici" che tifano per A.N. e il PDL).

E il dramma della diaspora missina è tutto qui!

Com'è possibile che dei Fascisti e dei combattenti della RSI, che continuano a sostenere A.N. ed il progetto berlusconiano che di A.N. è stato all'origine e che presto assorbirà A.N. nella sua lobby, non si rendano conto che tale progetto è antifascista, è una variante, tutt'altro che limpida e pulita, con la quale l'attuale regime antifascista si è riciclato dopo Mani Pulite, all'insegna del sistema elettorale maggioritario e del bipolarismo, per conservare e perpetuare il proprio potere, il potere della Casta antifascista imposta all'Italia dai vincitori del secondo conflitto mondiale? 

Purtroppo questo dramma è la causa prima del vuoto politico e della incapacità dell'area ex-missina a costruire un progetto proprio e alternativo al sistema esistente, un sistema antifascista, a volte subdolamente camuffato, ma totalmente antifascista.

Un vero e proprio nodo gordiano che, come la Storia insegna, non si scioglie, ma si taglia!

 

Adriano Rebecchi

Ufficio Politico del MNP