sabato 27 dicembre 2008

Israele sceglie il massacro


ISRAELE SCEGLIE IL MASSACRO: LA COMUNITA' INTERNAZIONALE INORRIDISCE MA NON INTERVIENE

 

 

Il parroco di Gaza City: un massacro. «Quello in corso a Gaza è un massacro non è un bombardamento. È un crimine di guerra e ancora una volta nessuno lo dice». È quanto ha dichiarato padre Manuel Musallam, parroco della Santa Famiglia, contattato dalla Misna a Gaza City. «Io sto bene, la chiesa è intatta, ma la scuola delle suore del Rosario è distante solo pochi metri da un edificio centrato da uno dei razzi sparati dagli israeliani - ha raccontato ancora il religioso all'agenzia missionaria - la deflagrazione ha fatto esplodere tutte le finestre delle aule, ancora piene di alunni. Alcuni bambini hanno riportato lievi ferite a causa dei vetri. Subito dopo si sono barricati nei locali del Convento con le suore, finchè non sono arrivati i genitori a riportarli a casa».

COMUNICATO STAMPA

 

 

Era già nell'aria da diversi giorni. Lo aspettavamo tutti. Infine, annunciato dai media, preparata l'opinione pubblica da centinaia di articoli filosionisti, l'attacco criminale è arrivato. Dopo aver stremato la popolazione di Gaza con un assedio ed un embargo di mesi, gli israeliani hanno iniziato questa mattina, sabato 27 dicembre,  il massacro della popolazione palestinese di Gaza. Le agenzie di stampa parlano già di centinaia di morti, soprattutto tra i civili, ma il bilancio è destinato a salire nelle prossime ore. Mentre scriviamo donne, anziani, bambini, indeboliti dalla fame e dalla sete, impostigli dagli aguzzini della stella di David, muoiono come cavallette dilaniati dalle bombe degli F16 e degli elicotteri israeliani. Il mondo occidentale inorridisce ma non interviene, cloroformizzato com'è dalla propaganda sionista che da sempre trasforma le vittime in carnefici e i carnefici in vittime. Le responsabilità di questo massacro, va detto senza mezzi termini, oltre che sui criminali assassini di Tel Aviv, ricade  su tutti i giornalisti prezzolati e fiancheggiatori del sionismo e su quei governi occidentali, USA,  Germania, Italia, Francia in testa, che in questi anni hanno assicurato ad Israele l'impunità e la copertura permettendogli di mettere in atto una vera e propria azione di pulizia etnica per rubare ai palestinesi i loro territori.

 

 

Il Movimento Nazional Popolare

Ufficio Politico

Roma

 

venerdì 19 dicembre 2008

Il marcio della repubblica


I cicloni giudiziari in corso, quelli già scoppiati e quelli in attesa di scoppiare, pur nel polverone di articoli, inchieste, speculazioni politiche, tutte tese a non far vedere e a non far capire, dimostrano in maniera inequivocabile quello che andiamo ripetendo da anni: questa Repubblica è marcia, marcia fin dalle fondamenta e questo perché è nata marcia, con il dna segnato irreparabilmente dal tradimento e da tutto il marcio che si portava dietro.

L'ha dimostrato chiaramente "Mani pulite", che non è stata un'equivoca manovra giustizialista di questo o quello schieramento politico o di questa o quella corrente della magistratura militante.

"Mani Pulite" è stata solo l'interruzione di un processo degenerativo che, a causa dell'eccessiva corruzione, malgoverno, consociativismo tra potere politico ed economico, tra potere affaristico e finanziario, stava portando al collasso e alla morte il sistema e la Repubblica nati all'ombra delle baionette dell'invasore angloamericano.

I "poter forti", interni ed internazionali e le loro lobby che dal 1945 bivaccano e si ingrassano in questo territorio chiamato Italia, hanno fatto perciò finta di cambiare il sistema politico che non reggeva più, ma solo per riciclarlo e salvarlo e salvare questa marcia Repubblica, paravento per le loro conquiste, i loro affari, le loro speculazioni.

Spazzati via i vecchi e troppo corrotti e oramai impresentabili partiti della prima Repubblica, all'insegna del mitico sistema elettorale maggioritario imposto a furor di popolo e di mass-media, è stato messo in piedi l'attuale fasullo bipolarismo: da una parte affaristi e faccendieri della società civile, con gli ascari urlanti della Lega e i rottami missini e post fascisti di Alleanza Nazionale e dall'altra riformisti sedicenti democratici orfani del defunto comunismo in tutte le salse e del cattocomunismo ecumenico.

Bloccata a quel punto "Mani Pulite", perchè non andasse "pericolosamente avanti", è bastato dire al solito popolo credulone che sarebbe cambiato tutto, che sarebbe stato un nuovo modo di governare, che la marcia Repubblica antifascista e sedicente democratica sarebbe diventata virtuosa, rispettosa, equa, solidale, efficiente, onesta, pulita.

Invece, pochi Magistrati, non militanti ma semplicemente solerti e onesti nel loro lavoro, hanno squarciato il velo ipocrita messo in piedi dagli abili manipolatori del consociativismo politico, economico e affaristico e dai media al loro servizio e ancora una volta stanno mettendo a nudo tutta la corruzione, il malgoverno, il malcostume, la marcia e sfrontata arroganza anche di questa nuova seconda Repubblica.

Forse è proprio per questo che mentre la Nazione sta sprofondando in una pesantissima crisi economica, resa più grave dalla crisi mondiale, la principale preoccupazione di tutte le forze politiche e di tutti i potentati e lobby sembra essere la "Riforma della Giustizia".

Non è la Riforma della Giustizia che serve, è una drastica e chiara presa di coscienza da parte del popolo italiano, un popolo per la verità un po' troppo opportunista, menefreghista, egoista e infingardo, che spesso si accontenta di vivacchiare ai margini della corruzione eletta a sistema perché qualche briciola viene via anche per lui, è questo Popolo che deve ergersi ad artefice del proprio destino e riformare sul serio questo sistema e questa Repubblica, spazzandoli via assieme al loro marcio dna del tradimento e dell'asservimento al nemico invasore.   

 

Movimento Nazionalpopolare

Federazione del Verbano-Cusio-Ossola 

lunedì 15 dicembre 2008

Gli italiani disertano sempre più le urne










COMUNICATO POLITICO

 

  Il dato certamente più
interessante e significativo delle elezioni in Abruzzo è il netto calo della
percentuale dei votanti. Gli abruzzesi, come già i siciliani nelle scorse
elezioni regionali, hanno disertato in massa le urne. Tale fenomeno, ormai
sempre più costante quanto consistente, attesta, come se ce ne fosse ancora
 bisogno, la disaffezione sempre maggiore dei cittadini nei confronti della
casta dei politici corrotti e parassiti e il rifiuto di sistemi di
votazione ideati ad uso e consumo di chi vuole restare attaccato, costi
quel che costi, alle poltrone, perpetuando il proprio potere.  Avanza
dunque il partito dell'astensione e del rifiuto, il partito degli italiani che
sono stanchi di partecipare alla farsa del voto truccato
con leggi e leggine che di fatto impediscono un reale rinnovamento della
classe politica di questo paese ormai allo sbando.

 Il Movimento Nazional Popolare,
che da tempo ormai indica e sostiene la via del non-voto come forma di protesta
attiva , saluta l'astensione degli italiani d'Abruzzo che hanno mostrato
tutto il loro disprezzo verso la politica corrotta, continuerà a mettere in
guardia i cittadini dell'Italia intera verso i partiti, ridotti ormai a
loschi comitati d'affari che di tutto si occupano tranne che dell'interesse
del Paese.

 

Per il fronte del rifiuto
e del NO

Il Movimento Nazional
Popolare


domenica 14 dicembre 2008

No agli F35


Sul numero di novembre di "Aeronautica", mensile dell'Associazione Arma Aeronautica, si parla finalmente ed ampiamente del progetto per l'assemblaggio a Cameri (No) dell'aereo Usa F-35 JSF, il superaereo del futuro invisibile ai radar.

Finora sul notiziario, pur ricco di tutte le novità, la cosa era stata ignorata e solo sul numero precedente era apparso un breve cenno.

Il progetto, avviato nel 1999 con il governo di centro-sinistra, aveva visto la firma del primo protocollo da parte di Berlusconi, quella del secondo protocollo da parte di Prodi ed ora è in attesa della firma finale dell'attuale Governo per l'avvio dell'operatività.

Le relazioni del Ministero della Difesa e di quello dell'Industria dovrebbero essere presentate alle competenti Commissioni di Camera e Senato entro fine anno e le Commissioni avranno 30 giorni per dare lo "scontato" parere favorevole.

Intanto, all'aeroporto dell'Aeronautica Militare Italiana di Cameri (No), dove si svolgerà l'assemblaggio finale dell'aereo, sono già in corso da tempo le operazioni di allungamento delle piste e la costruzione di nuovi capannoni.

A Cameri affluiranno le sezioni anteriori di fusoliera fornite da Lockeed Martin, quelle centrali fornite dalla Northrop Grumman, quelle posteriori costruite da Bae Systems, l'ala prodotta da Lockeed Martin e le semiali esterne prodotte dall'Alenia di Torino.

I primi aerei verranno consegnati a partire dal 2011, con due anni di ritardo sul progetto iniziale, ma questa volta senza ulteriori ritardi, indipendentemente dalla crisi attuale, in quanto per gli Usa l'F-35 JSF è una priorità assoluta.

Ma qual'è per noi l'aspetto "negativo" di questo progetto, al di là dell'ingente costo dei 131 aerei F-35 JSF che l'Italia si è impegnata ad acquistare da qui al 2023, costo forse in parte bilanciato dall'apporto di lavoro agli stabilimenti italiani di Alenia?

Gli aerei che spettano all'Italia verranno consegnati a partire dal 2014 e nel frattempo i piloti italiani saranno addestrati nella base Usa di Eglin in Florida, dove entrerà in funzione la scuola unificata internazionale.

I piloti italiani però "non potranno partecipare allo sviluppo delle nuove tattiche e modi d'impiego consentiti dalla rivoluzionaria concezione dei sistemi di missione".  

Lo stesso Istituto Affari Internazionali che ha partecipato allo studio del progetto, nella sua relazione parla inoltre di "qualche incognita per la sovranità operativa nazionale e per l'eccessiva protezione del know-how americano" e precisa che "senza l'accesso al codice sorgente e all'architettura del sistema i futuri utilizzatori del F-35 JSF non solo non potrebbero modificare l'aereo, ma forse neppure sfruttarne a pieno il potenziale". C'è insomma il rischio  di "creare utilizzatori di serie A (gli Usa e forse l'Inghilterra) e di serie B (l'Italia e gli altri stati europei coinvolti nel progetto)".

Con la differenza, rispetto alle altre Nazioni europee, che l'Italia in pratica appalta la base dell'Aeronautica Militare Italiana di Cameri agli Usa, creando così un'altra pesante servitù internazionale a danno della propria sovranità e mettendo a rischio le popolazioni locali ed il territorio per le migliaia di voli di prova e collaudo e per l' inquinamento acustico e ambientale.

Per tutto questo, ribadiamo alto e forte il nostro "NO" all'assemblaggio finale degli aerei F-35 JSF a Cameri (No)!

 

"Comitato DISAMERICANIZZIAMOCI"

 di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola

    Il Portavoce: Adriano Rebecchi