giovedì 29 ottobre 2009

Fw: fare blocco per tornare protagonisti










 



 

 

 



Fare blocco per tornare
protagonisti

di Nicola
Cospito

 

 

  Le elezioni regionali si
avvicinano e, ancora una volta, scattano le manovre per impedire che a destra
del PdL nasca una forza politica autonoma, indipendente, di opposizione e in
grado di qualificarsi come tale davanti all'opinione pubblica. Manovre che si
ripetono puntualmente e vedono impegnati personaggi che già nel passato si
sono abbondantemente squalificati.

  I giochi sono stati aperti da
Storace quando alcune settimane fa, in barba ai suoi stessi militanti e senza
essersi consultato con nessuno degli organi del suo partito, ha reso noto che
"La Destra" era disponibile ad appoggiare il candidato del PdL alle regionali
del Lazio. E questo, probabilmente glissando sul fatto che  lo sbarramento
del 4 % introdotto nelle elezioni europee, era stato concepito proprio dal PdL
per impedire  anche agli esponenti de La Destra l'ingresso a
Strasburgo. Non si può dire che Storace manchi di gratitudine... E
adesso questi giochi continuano con la commemorazione a Roma sabato 31
ottobre del buon Beppe Niccolai da parte di improbabili esegeti sotto l'egida e
la partecipazione di Giovanni Alemanno, il sindaco di Roma, celebratore
dell'antifascismo e dell'8 settembre,  che solo qualche giorno, feroce
inquisitore, invocava l'espulsione dall'università di Roma del coraggioso
professor Antonio Caracciolo, reo di aver rivendicato sul suo blog
personale il diritto alla libera ricerca storica a costo di infrangere vecchi e
nuovi tabù. Dire che Niccolai, spirito ribelle e libero pensatore, fascista come
pochi,  si rivolti nella toma è dir poco...

 Bisogna proprio essere ottusi
per non rendersi conto del senso della manovra
Storace/Alemanno
 e di certo, non mancheranno i pecoroni che
cadranno nella rete degli inganni, delle ipocrisie e dei tradimenti nemmeno più
mascherati più di tanto.

 Storace aspira a
riciclarsi  e tenta di rientrare in gioco. L'ex governatore del
Lazio, abituato all'entraedesci dal PdL, senza alcuna serietà e
coerenza, è pronto a tutto pur di inseguire il sogno di un assessorato alla
regione. Per questo lo vedremo con ogni probabilità sostenere Renata
Polverini alla presidenza del Lazio,  a prescindere dal fatto che questa
signora sia  una fedelissima di Gianfranco Fini, sommo sacerdote del
vangelo Usa-Israel e nemico giurato del fascismo e dei fascisti.

 A ben vedere però chi ha un
minimo di raziocinio politico non può non domandarsi a che pro il PdL accetti il
sostegno di Storace. Storace nelle passate elezioni di giugno ha
raggiunto un risultato assolutamente scarso ed è anche alle prese all'interno
del suo partito con una scissione di una congrua parte di dirigenti e militanti,
stanchi di seguirlo in una politica solo e soltanto personale. Insomma il
sostegno elettorale di Storace sarà minimo, quasi zero. E allora ? La
 risposta è appunto semplice e chiara: Auspice Alemanno, suo vecchio
compagno di cordata, è scattata l'operazione volta ad impedire che i gruppi a
destra del PdL raggiungano una nuova coesione costituendo una formazione
organica e alternativa. Il patto operativo tra il MNP e Forza Nuova,
l'attenzione nei confronti di questo patto da parte di diverse comunità
militanti sparse sul territorio nazionale, taluni fermenti tra i quadri della
Fiamma Tricolore, ha destato qualche preoccupazione. La nascita di
un BLOCCO NAZIONAL POPOLARE forte e deciso, potrebbe
rompere il piatto e, una volta oltrepassata la soglia di sbarramento in una
regione, potrebbe finire per dilagare in tutto il paese. Ecco allora la manovra.
 Sporca come sempre.

  Per questo noi del MNP
mettiamo in guardia militanti e camerati a non farsi ulteriormente
strumentalizzare. L'unico obiettivo politico degno di tale nome  è e
deve essere la  costruzione  un Movimento Unitario di Opposizione. Per
raggiungere questo risultato non si può tenere il piede in due scarpe. Chi
dialoga con il PdL liberista, massone e filoamericano non è dei nostri. A chi
dice che ci sono gli sbarramenti, che c'è il bipolarismo, che la politica
obbliga a fare scelte compromissorie rispondiamo: Aprite bene gli occhi. Nel
paese è in forte crescita un'opinione pubblica stanca della destra e della
sinistra, disgustata da questa politica. Gente che coniuga disoccupazione,
crisi, problemi di ogni genere e che considera parlamento e parlamentari
parassiti e greppie del paese. E' a questa gente che dobbiamo rivolgerci. Se
riusciremo ad allontanare il loglio dal grano e a dare gambe al
nostro progetto, cominceremo a scrivere una nuova pagina di storia, tornando
protagonisti. E noi questo vogliamo. Di assessorati più o meno improbabili per
politicanti falliti e non più credibili non sappiamo che farcene.

 

In alto i cuori

 

Nicola Cospito

Ufficio Politico MNP


 

 

 

 

 

 


giovedì 22 ottobre 2009

NO agli F35


Comune di Novara

 

Saletta Albertina 

Largo Costituente

 

SABATO 31 OTTOBRE 2009

ore 21,00

 

Interverranno

 

                              Giannetto Bordin (Raggruppamento Combattenti RSI)

Nicola Cospito (Coordinatore Nazionale MNP)


Lodovico Ellena (Dirigente regionale Forza Nuova)

  Adriano Rebecchi (Ufficio Politico MNP)

     Angela Spatafora (Vice coordinatrice regionale Forza Nuova)

  Massimo Tirone (Ufficio Politico MNP)

                                   

 

No alla base militare di Cameri

No alla costruzione dell'F35

Chiudiamo le basi militare americane in Italia

Riprendiamoci la sovranità nazionale

 


 

 

Comitato "Disamericanizziamoci"

domenica 18 ottobre 2009

Fermento ed entusiasmo


Si è svolta ieri sera a Roma nella sala grande dell'Hotel Cicerone la preannunciata manifestazione indetta da Forza Nuova in collaborazione con il Movimento Nazional Popolare. Introdotti da Gianguido Saletnich, segretario regionale del Lazio di F.N., hanno preso la parola in ordine: Alessandra Benignetti, dirigente di Lotta Universitaria, l'Avv. Massimo Tirone, dell'Ufficio Politico del MNP, il sindacalista Dario Miccheli, il Prof. Nicola Cospito. dell'Ufficio Politico del MNP e Roberto Fiore, Segretario Nazionale di Forza Nuova. Da segnalare la presenza dei rappresentanti dell'organizzazione La Lega della Terra, attivissima nel settore del mondo agricolo e quella dei circoli Area Destra a nome dei quali ha portato il saluto l'avvocatessa Laura Luciani. Anche Rutilio Sermonti, baluardo e punto di riferimento altissimo per l'intera comunità nazionalpopolare, ha portato il suo saluto di vecchio e infaticabile combattente dell'Idea. Nei contenuti che hanno investito in modo articolato i principali problemi del paese, dalla politica fiscale al problema dell'emergenza abitativa, dal disastro della scuola all'agricoltura, alla politica estera,  la manifestazione si è caratterizzata per una forte opposizione  contro la politica governativa e ha segnato un momento di forte aggregazione di vecchi e nuovi militanti.

La sensazione più diffusa è che qualcosa finalmente si stia muovendo tra coloro che vogliono creare un forte blocco nazionale, popolare e sociale, sottraendosi definitivamente alle manovre di chi finora ha brigato in ogni modo per tenere divisa una forza politica che, unita, può avere nel paese una valenza e un ruolo enormi. La massiccia presenza in sala, i contenuti della manifestazione, i commenti dei militanti a manifestazione conclusa hanno segnato e segnano un fermento ed un entusiasmo nella nostra comunità umana che non si avvertivano dall'autunno del 2003, all'indomani delle ignominiose affermazioni di Fini a Gerusalemme.

In questo ambito, come è stato detto negli  interventi,  il patto operativo tra Forza Nuova e il MNP costituisce un passo importante e rappresenta una esortazione ed un invito a tutti i gruppi e a tutte le comunità sparse sul territorio nazionale  ad unirsi intorno ad esso per costituire il grande blocco dell'opposizione nazionale e sociale al sistema fatiscente dei liberaldemocratici di destra e di sinistra che stanno portando il paese allo sfascio politico, economico e morale.

 

N.C.

Ufficio politico MNP

Roma

18 ottobre 2009

 

lunedì 12 ottobre 2009

Manifestazione MNP FORZA NUOVA A ROMA


 

Sabato 17 ottobre 2009

ore 18

 

Hotel Cicerone

Via Cicerone

(P.zza Cola di Rienzo)

Roma

 

Manifestazione Politica

 

intervengono

 

  Massimo Tirone    

                                         Nicola Cospito  

                                          Roberto Fiore

 

domenica 11 ottobre 2009

Fw: I campioni del governo che qualcuno vorrebbe difendere










 



Provvedimento inedito in seguito ai ricorsi dei
supplenti penalizzati
Il Tribunale del Lazio dà 30 giorni di tempo al
ministero per eseguire le ordinanze


Graduatorie dei precari
il Tar commissaria la
Gelmini


di SALVO
INTRAVAIA


Graduatorie dei precari il Tar commissaria la Gelmini

Mariastella Gelmini

Il Tar Lazio commissaria
il ministro Gelmini sulle graduatorie
dei precari
. E' la prima volta che accade, ne dà notizia l'Anief che ha
patrocinato i ricorsi dei supplenti inseriti "in coda", anziché "a pettine",
nell'ultimo aggiornamento delle liste dei supplenti. Se entro 30 giorni il
ministero non darà esecuzione alle ordinanze del tribunale amministrativo a
viale Trastevere arriverà un commissario che si dovrà occupare della questione.
Intanto, sulla vicenda il ministro Mariastella Gelmini ha annunciato
l'emanazione di un provvedimento ad hoc che "sana" l'intera questione. Ma il Tar
ricorda che eludendo le ordinanze cautelari il ministero ha aggirato la
Costituzione e lo ha condannato al pagamento delle spese a favore degli
insegnanti danneggiati.

Il braccio di ferro sulle graduatorie dei
precari della scuola, che interessano 500 mila insegnanti, rischia di fare
scoppiare l'ennesimo caso politico sulla scuola. E di fare precipitare nel caos
l'avvio dell'anno scolastico. Alla luce dei provvedimenti del Tar e del
Consiglio di stato, parte degli 8 mila docenti che hanno ottenuto l'immissione
in ruolo ad agosto potrebbero vedersela revocata a favore dei colleghi con più
punteggio.

Stesso discorso per gli oltre 100 mila supplenti nominati
alcune settimane fa, prima della riapertura dei portoni. Il numero di coloro
che, ritenendo ingiusto l'inserimento in coda in altre province, si sono rivolti
alla giustizia amministrativa è infatti altissimo: 7 mila e 500, fa sapere
Marcello Pacifico, presidente dell'Anief (l'Associazione nazionale insegnanti ed
educatori in formazione), ed altrettanti che si sono rivolti alò Presidente
della Repubblica perché i termini per il ricorso al Tar erano scaduti. In
totale, 15 mila insegnanti che potrebbero sovvertire tutte le nomine effettuate
due mesi fa.





Lo scorso mese di aprile, il ministro dell'Istruzione
Mariastella Gelmini ha emanato il decreto per l'aggiornamento delle graduatorie
dei precari, ma con una novità: graduatorie bloccate (nella sostanza) per due
anni e possibilità di inserimento, ma soltanto in coda, in tre province oltre
quella di appartenenza. Anche se nessuno lo ha mai detto a
chiare lettere, il provvedimento mirava a tutelare i precari delle regioni
settentrionali spesso scalzati nelle immissioni in ruolo e nell'attribuzione
delle supplenze dai colleghi meridionali, con più anni di precariato e con più
punti.
Non potendosi spostare in un'altra provincia i precari
meridionali, collocati soltanto in coda anche se con più punti, vengono nominati
soltanto dopo i colleghi autoctoni.

Rilevata l'incongruenza, l'Anief si
era subito rivolta al Tar, che in più occasioni si è pronunciato a favore di
questa tesi, per ottenere l'inserimento dei precari "a pettine": cioè, in base
al punteggio e non in coda. Ma il ministero dell'Istruzione, spiegano gli
interessati, "lo scorso luglio ha emanato una nota invitando gli Uffici
scolastici provinciali e regionali a non adeguarsi alle ordinanze della
magistratura amministrativa procedendo, in attesa dell'udienza del Consiglio di
Stato, alle assegnazioni delle immissioni in ruolo e delle supplenza annuali"
secondo le graduatorie "principali" e pescando solo successivamente dalle
"code", "in spregio a ogni principio meritocratico". Sentenza, quella del
Consiglio di stato, che poco più di una settimana fa ha confermato la linea del
Tar Lazio.

Solo dopo il pronunciamento del Consiglio di stato, lo scorso
5 ottobre, il ministero ha inviato una nota agli Uffici scolastici provinciali e
regionali in cui invita i dirigenti ad inserire i ricorrenti "a pettine" ma,
vista la natura cautelare dei provvedimenti, "con riserva" e senza rivoluzionare
le nomine in ruolo e dei supplenti. Ma nel giudizio di ottemperanza del Tar
Lazio di ieri questo modo di procedere di viale Trastevere configura, a parere
dei giudici, "lo sviamento di potere per elusione della misura cautelare
accordata" ai ricorrenti. "Atteso infatti - proseguono i giudici - che, in
applicazione dei principi costituzionali di effettività della tutela
giurisdizionale affermati dagli articoli 24 e 113 della Costituzione,
l'amministrazione scolastica era (ed è) tenuta a dare tempestiva e puntuale
esecuzione alla precitata decisione cautelare". E "assegna 30 giorni di tempo
per "dare puntuale esecuzione all'ordinanza medesima mediante istruzioni agli
uffici scolastici periferici di disporre l'inserimento 'a pettinè dei ricorrenti
nelle graduatorie provinciali, inserendoli nella fascia d'appartenenza e con il
punteggio acquisito e aggiornato nella graduatoria provinciale di attuale
iscrizione". Ma non solo: "in caso di non ottemperanza alla esecuzione della
presente ordinanza collegiale, nomina sin da ora un commissario ad actus nella
persona del dottor Luciano Cannerozzi de Grazia, dirigente generale della
Funzione Pubblica, il quale - decorso vanamente l'indicato termine di trenta
giorni - provvederà in via sostituiva ad adempiere al dictum giudiziale (...),
predisponendo in proposito apposita relazione sulle attività svolte in
esecuzione dell'incarico"-. E condanna l'amministrazione "al pagamento in favore
dei ricorrenti delle spese di questa fase cautelare, che vengono liquidate in
complessive euro 5 mila euro".

Ma il governo sembra
cercare l'escamotage: un emendamento che il ministro Mariastella Gelmini
presenterà in occasione della conversione in legge del decreto-legge
salva-precari in discussione nei prossimi giorni. Anche l'Anief è intenzionata a
non mollare. "La giustizia ancora vige nei tribunali - dichiara Marcello
Pacifico - speriamo che il Parlamento non intervenga perché, altrimenti, dovrà
intervenire il giudice delle leggi, la Corte costituzionale per mettere la
parola fine alla vicenda".
(10 ottobre
2009
)





















Sono presenti 250 commenti


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  1. Mi chiedo, e chiedo alla Vostra coscienza, esiste un limite all'arroganza
    della signora Gelmini? Esiste ancora un confine allìindecenza di questo
    Ministro? Esiste un momento in cui anch'essa, cresciuta al sole
    dell'illegalità e della prevaricazione (il suo padrone Silvio...



    Inviato da madmouse il 10 ottobre 2009
    alle 20:46






  2. Bisognerebbe chiedere al ministro Brunetta che cosa ne pensa, visto che ci
    ha rotto le scatole due anni con comunisti fannulloni, sottosviluppati (da
    qual pulpito) e quanti piu' improperi , o al fido Quagliariello che dopo
    averne fatto parte per anni se la prende con le baronie universitarie
    pu...



    Inviato da giovannisette il 10 ottobre
    2009 alle 20:18






  3. Cara ministra Gelmini, anche tu sei una precaria! Pensa cosa sarebbe
    successo se facendo gli esami di abilitazione alla professione di avvocato, in
    Calabria, ti avessero poi iscritto in coda all'albo degli avvocati, in
    Lombardia.. forse avresti fatto ricorso al tar del Lazio.. povera Italia



    Inviato da berlusconi01 il 10 ottobre
    2009 alle 20:18
















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domenica 4 ottobre 2009

Fw: Unire tutte le forze nazionalpopolari










Subject: Unire tutte le forze nazionalpopolari



UNIRE TUTTE LE FORZE
NAZIONALPOPOLARI

 

La mozione di Puschiavo è molto
interessante e merita considerazione nella prospettiva di un rinnovamento della
Fiamma Tricolore e della sua classe dirigente. Un rinnovamento tanto necessario
quanto urgente. Circa le alleanze passate, fa piacere rilevare  come
Piero si interroghi sui risultati conseguiti nel passato, quando la contiguità
allo schieramento berlusconiano ha danneggiato l'immagine e la credibilità del
partito, compromettendone il ruolo di opposizione  al governo e la sua
anima di alternativa al sistema liberaldemocratico, causa e contenitore di tutti
i mali e le crisi del nostro tempo.

Oggi è tempo di guardare avanti e di
lavorare per l'unità di tutte le forze nazionalpopolari. Lo chiedono a gran voce
non solo i militanti, ansiosi di riscoprire la propria identità nella fedeltà
alle radici e di battersi a viso aperto, ma anche e soprattutto i cittadini
italiani stanchi e disorientati, stufi di pagare i costi di una crisi di cui non
sono  i responsabili. I cittadini che, come i naufraghi su un'isola
deserta,  anelano a vedere delinearsi all'orizzonte le sagome delle navi
della salvezza. E questo è il nostro compito. Il MNP e Forza Nuova lo hanno
compreso e hanno siglato un patto operativo che ha fatto rinascere non poche
speranze. Questo patto deve crescere ed aggregare. E' per questo che aspettiamo
sulla barricata dell'onore, della  speranza e della battaglia per il nostro
popolo i camerati della Fiamma finalmente liberi da ogni inquinamento
personalistico e affaristico che la mentalità massonica, liberale e
berlusconiana porta nel suo DNA. Se Puschiavo proseguirà su questa strada non
potrà che trovare simpatia e sostegno.

 

Nicola Cospito


----- Original Message -----


Sent: Sunday, October 04, 2009 11:23
AM

Subject: RITORNARE AVANTI di Piero
Puschiavo





Chi voglia
fare commenti su
questo scritto può anche
utilizzare il Blog 
 www.pieropuschiavo.splinder.it  oppure rispondere
direttamente a questa
mail.


 


 


 


RITORNARE AVANTI: premessa alla mozione congressuale
di Piero Puschiavo


 


 


Vicenza, 4 ottobre 2009


 


 


Nell’attuale scenario politico, dove
mancano idee, contenuti e soprattutto proposte incisive a fronte del dramma
socio-economico che investe sempre più la nostra Italia, una forza come la
Fiamma Tricolore deve ritrovare quanto prima una sua naturale collocazione, un
ruolo sempre meno marginale e sempre più protagonista, con determinazione, con
mentalità rinnovata.


Nel corso di questi ultimi cinque anni
- e probabilmente già in precedenza - si sono verificate troppe situazioni
negative, legate a mancanza d’equilibrio, di lungimiranza e probabilmente di
onestà intellettuale, che hanno purtroppo progressivamente allontanato il
partito dalla visibilità necessaria nel panorama nazionale, ma soprattutto lo
hanno reso incapace di interagire con le altre forze politiche e di dialogare
con gli italiani.


La totale assenza di direttive
politiche da parte dei vertici “reali” della Fiamma Tricolore, una struttura
elefantiaca troppo burocratizzata, non al passo coi tempi e sovradimensionata
rispetto alle condizioni attuali del partito, ha portato la Linea Politica e
Programmatica ad essere solamente un mero documento di circostanza, un
formalismo senza alcuna possibilità d’applicazione pratica e di proiezione
concreta nel sociale.


Ora, in vista di un tanto sospirato
Congresso nazionale, la Fiamma si accinge a doversi esprimere (alla luce di
quanto sopra) in maniera critica, schietta, severa, sul proprio
futuro.


Un futuro che, se si vuole davvero
tentare un cambio di marcia, dovrà giocoforza essere totalmente differente dal
recente passato e dal presente, affinché la Fiamma torni ad essere punto di
riferimento e simbolo spendibile e credibile di speranza, luce per il futuro
italiano.


Un cambiamento si rende quindi
necessario contro un attendismo ed un’inerzia che non hanno portare alcun
risultato apprezzabile.


Un ritorno all’approccio coraggio con
la realtà, per affrontare con decisione risolutiva le problematiche attuali.


Un richiamo all’essenza, a noi stessi
quali testimoni di una storia portatrice di valori, di etica, di spiritualità
e di avanguardia.


Al teatrino politico che vede da
una parte slogan e spot elettorali e dall’altra il moralismo più falso ed
ipocrita, la Fiamma deve saper opporre la sua naturale propensione sociale e
nazionale, unitamente alla ineludibile necessità di fare sintesi: dovrebbe
essere la nostra storia e la nostra idealità ad indicarcelo, anzi ad
imporcelo.


Verso un Movimento organico e coeso,
plasmato da meritocrazia ed affidabilità dei suoi aderenti, al di là ed al di
sopra di qualsiasi inutile e dannoso personalismo, clientelismo o legame a
carattere personalistico.


Un Movimento Sociale che dovrebbe
imparare a guardare a destra facendo i dovuti distinguo laddove “destra” è
troppo spesso sinonimo di conservatorismo, liberismo e clericalismo, talvolta
anche quando declinata al “sociale”.


Un Movimento non tanto “alleabile” a
chissà quali aleatorie “controparti”, ma rigorosamente chiaro, ortodosso ed
intransigente nei suoi punti e linee guida quanto disponibile al dialogo,
consapevole nella strategia, elastico nelle scelte tattiche; in fondo, le
volte che siamo stati “alleabili”, quali risultati abbiamo ottenuto? Con quale
conseguente migliorata considerazione ne è uscito il
partito?


Dobbiamo assolutamente tornare ad
essere un soggetto che sappia rassicurare ed infondere certezza, ma per
serietà, linearità di comportamento, volontà di applicazione e capacità di
interpretazione.


Forte richiamo al concetto di
Patria, di solidarietà nazionale, di unità d’Italia (nella
consapevolezza del suo dipanarsi storico), affermazione dell’Identità versus
fenomeno immigratorio e sue dinamiche, atomizzazione sociale e disgregazione
della comunità.


Recupero della Sovranità
Monetaria
quale unica soluzione radicale alla recessione economica e al
saccheggio dello stato sociale; obbiettivo imprescindibile sulla strada di più
ampio affrancamento politico nazionale ed europeo.


Siamo stati i primi a sollevare queste
questioni, a denunciare questi problemi, divenuti in seguito reali e di
dominio pubblico, ed abbiamo anche sempre indicato la strada delle giuste
soluzioni laddove vi fosse reale volontà politica. Siamo stati i precursori
delle risposte a queste tematiche, ed è stato il nostro dna politico a
dettarcele.


Sebbene l’Italia si contraddistingua anche per le proprie preziose ed
irrinunciabili specificità, è importantissimo ritrovare la credibilità nel
Meridione, attraverso il ritorno dello Stato che da ormai 60 anni ha di
fatto una Sovranità Virtuale, abbandonando a sé stesso l'autentica Fonte di
Sviluppo futuro per il Paese, in una terra tanto vessata quanto generosa e
desiderosa di riscatto che ha sempre ripagato con la fiducia del voto la
Fiamma Tricolore.


Ora, cari camerati, ci accingiamo a
scegliere il futuro del nostro Movimento, ben consapevoli che serve una prova
di coraggio.


Vincere la paura delle chiacchiere e
dar seguito ai fatti.


Chi, col lavoro serio, silenzioso e
costante, ha portato a casa qualche seppur piccolo risultato sul piano
elettorale, ha però ridato grande entusiasmo tra i nostri più sinceri
militanti.


Nessuno pretende di avere la bacchetta
magica; la strada verso cui la nostra idea ci ha condotto è sempre stata
impervia e necessita perciò di lucidità, pretende da noi energia, decisione e
soprattutto unità, ma ci potrà regalare ancora delle soddisfazioni, ne sono
certo.


Non è più tempo per attendere i
periodi elettorali quali unico momento “pulsante” del partito. Le fortune del
domani si costruiscono col sacrificio di tutti i giorni.


Ritorniamo ad essere più che ad
apparire:


ritornare avanti!


 


 


Piero Puschiavo


Movimento Sociale - Fiamma
Tricolore