sabato 31 dicembre 2011

Il traditore Tremaglia

Mirko Tremaglia

Tremaglia dalla fine della guerra ha smesso di essere uno di noi. In Italia i camerati, i combattenti, i militanti lo ricorderanno come un traditore come pochi. Atlantista, servo della NATO, amico di Fini e di Berlusconi, in Alleanza Nazionale e nel PDL, in Futuro e Libertà al servizio dei poteri forti, organico al progetto liberalmassonico che sta distruggendo l'Italia.

Nicola Cospito

Ufficio Politico del MNP

sabato 24 dicembre 2011

Buon Natale e sereno 2012

bandiera RSI

RAGGRUPPAMENTO NAZIONALE COMBATTENTI E REDUCI RSI

RSI CONTINUITÀ IDEALE

Natale 2011

In questi giorni che precedono il Natale e l'Anno Nuovo, il nostro pensiero di combattenti repubblicani superstiti, unitamente ai più giovani di Continuità Ideale, si volge riverente e commosso a tutti quei nostri fratelli e sorelle che negli stessi giorni del lontano dicembre 1944, sotto la bandiera della Rsi si opponevano in armi agli invasori anglo-americani e alle bande slave, pagando un alto contributo di sangue. Un contributo che col nuovo anno sarebbe diventato ancora più pesante nella difesa dei confini orientali e con Gorizia rimasta italiana. Il nostro sia dunque un Natale che riassuma la sua essenza spirituale e di incancellabile ricordo, ieri come oggi orgogliosi della nostra storia e che riesca a sconfiggere quel sapore di festa amara che grava sull'intera Nazione italiana diventata ormai libero terreno di caccia per filibustieri e banchieri di tutte le risme.

Il Presidente Nazionale

Gianni Rebaudengo

venerdì 16 dicembre 2011

LE CAUSE DELLA CRISI

precario

Sulle cause della crisi che sta attraversando l’occidente ed in particolare l’Europa si è detto di tutto e di più, a volte con spiegazioni fantasiose o interessate che non spiegano un bel niente.

Pur non essendo economisti, facciamo un tentativo per dare una spiegazione razionale alle cause che hanno provocato questa situazione.

Sin dagli anni del dopo guerra veniva predicato il dogma economico del liberismo spinto e del libero mercato sostenendo a priori che questo conteneva in se stesso gli elementi di equilibrio che avrebbero regolato gli eventuali squilibri in una forma di automatismo quasi taumaturgico ed in un sistema che aveva in se tutti gli anticorpi necessari ad evitare il proprio fallimento ed il proprio collasso!

In base a questo dogma economico si è lasciato che Paesi nei quali la mano d’opera era largamente sottopagata e nei quali i problemi della depurazione dell’inquinamento non erano per nulla considerati entrassero in concorrenza produttiva con Paesi come l’Europa dove invece questi fattori costituivano un costo di produzione molto più alto, il tutto senza considerare l’opportunità di una gradualità regolata magari da dazi di importazione stabiliti per zone macroeconomiche omogenee che riducessero e graduassero il salto differenziale tra i due tipi di economia.

Tale impostazione era invece nell’interesse esclusivo del grande capitale internazionale che trovava così l’opportunità di investire laddove i rendimenti erano maggiori indipendentemente dalla considerazione di fattori né umanitari, né sociali, né di programmazione degli equilibri economici futuri dei paesi Europei ed occidentali.

Abbiamo così visto il PIL di Paesi come Cina, India, Korea, Malesia, ecc, ecc crescere a dismisura con incrementi di due cifre annue mentre contestualmente la concorrenza insostenibile provocava la chiusura delle aziende Europee, la disoccupazione e la delocalizzazione aziendale.

Se all’inizio del processo la bilancia degli interscambi non era troppo pesante in funzione della differente qualità delle produzioni in quanto quei Paesi producevano bassa tecnologia e noi alta tecnologia, da qualche anno le cose non stanno più così perché la produzione di ingenieri e scienziati, specie in Cina ed in India e la conseguente massiccia ricerca, hanno dato il risultato che oggi quei Pesi esportano a basso prezzo anche prodotti di alta tecnologia e la nostra capacità di concorrenza si è ulteriormente affievolita sino a diventare inconsistente!

Il libero mercato, come è dimostrato dai fatti, non é stato assolutamente in grado di equilibrare il sistema che si è sbilanciato fortissimamente in favore dei Paesi emergenti ed ha posto l’Europa e l’Occidente nella drammatica situazione in cui si trovano.

A tutto questo si è aggiunto un ulteriore fattore della speculazione finanziaria che ha cercato nuove fonti di profitto costruendo architetture finanziarie tanto fantasiose quanto fragili a sostituzione degli investimenti industriali che oramai erano diventati di competenza dei Pesi emergenti.

Il crollo della finanza dei “derivati” & simili ed i fallimenti delle grandi banche che come una valanga, partendo dagli USA hanno coinvolto tutte le economie del mondo, ha dimostrato l’inconsistente struttura di questa economia speculativa che, come in un gioco di domino ha trascinato nella sua caduta anche le economie più concrete di tutto il mondo.

Come abbiamo già avuto più volte modo di scrivere, l’ultima guerra ha visto fronteggiarsi il sangue e l’oro, il profitto e la società civile.

Ha vinto l’oro e la conseguenza prima è stata la supremazia della finanza sulla politica che ha letteralmente invertito l’ordine dei valori laddove la finanza deve essere uno strumento, un mezzo, nelle mani della politica per raggiungere il fine di creare una situazione di progresso e di equità in una società civile!

Certamente, per quanto riguarda l’Italia, anche la politica, questa politica condizionata dalla finanza, ha le sue colpe che sono essenzialmente l’avere perseguito la propria autoreferenzialità per un’autoconservazione di potere badando per questo, ed a costo di aumentare a dismisura ed in modo irrazionale il debito pubblico, più ai propri interessi elettorali, di corruttela e di ladrocinio che non a quelli del Paese!

Ma il terreno di cultura nel quale si è sviluppata la crisi che sta attanagliando l’occidente, l’Europa e l’Italia rimane essenzialmente il liberalcapitalismo mondialista, né sarà possibile ristabilire un equilibrio e cercare una diversa via di sviluppo della società, più solido, più umano e più equo sino a quando non taglieremo la testa a questa idra che ammorba l’aria e che pietrifica lo spirito dell’Uomo!

Alessandro Mezzano

mercoledì 14 dicembre 2011

Il secondo congresso nazionale di Forza Nuova

secondo congresso nazionale Forza Nuova

Si è concluso il Congresso Nazionale di Forza Nuova, ma la sua conclusione è l’inizio di un cammino importante che vede Dirigenti, iscritti e simpatizzanti di Forza Nuova, Movimento Patria Nostra e Movimento Nazional Popolari, sempre più convinti di aver intrapreso la strada giusta e di essere l’unica vera speranza per il futuro del nostro amato Paese!

Il II Congresso Nazionale di Forza Nuova doveva essere un momento per incontrarsi e confrontarsi sulla varie tematiche che i movimenti federati intendono sviluppare per il programma politico che li vedrà protagonisti nei mesi avvenire!

Tantissimi delegati da tutta Italia e ospiti illustri.

Tra gli ospiti stranieri: Manolo Canduela rappresentante delegazione Spagna, Jonas Degeer rappresentante delegazione Svezia, Incze Bèla rappresentante delegazione Ungheria,Mikhail Kuznetsov rappresentante delegazione Russia, l’Europarlamentare Bruno Collnisch Vice Segretario Nazionale Front Nazional, in colllegamento Skype Derek Holland rappresentante delegazione Irlanda, Cristian Diamnty rappresentante delegazione Romania, l’europarlamentare Nel Griffin. Tra gli ospiti italiani spicca sicuramente la presenza di Padre Giulio Tam e dell’ex Sindacalista Antimafia Gioacchino Basile candidato alla carica di sindaco nel comune di Palermo con una lista civica voluta da forza Nuova e appoggiata tra gli altri anche dal Movimento Patria Nostra.

Interessanti i convegni e i dibattiti effettuati nella due giorni:

“Attacco finanziario all’Europa? Unica soluzione, sovranità monetaria”

con l’intervento di: Stefano Sajia (Dirigente Nazionale FN), Avvocato Pimpini (Presidente dell’Associazione Giacinto Auriti), Eugenio Benetazzo (economista), Renzo Rabellino (Presidente Movimento ‘No Euro’)

“Poteri Forti, mafia e Massoneria, il cancro italiano”

con l’intervento di : Giuseppe Provenzale (Dirigente Nazionale FN), Avv. Paolo Ferraro (magistrato), Gioacchino Basile (ex sindacalista CGIL , canditato sindaco per FN a Palermo), Frediano Manzi (Presidente Associazione ‘SOS Usura e racket’)

“Famiglia e difesa della vita, le fondamenta dell’Italia”

con l’intervento di: Marzio Gozzoli (Vice Segretario FN), Avv Pietro Guerini (Portavoce Associazione ‘No 194’)

“Ritorno alla Terra, la Rinascita Italiana”

con l’intervento di: Luigi Marcolongo (Dirigente Nazionale FN, consigliere comunale di Atessa-Chieti), Martino Morsello (Leader del ‘Movimento dei Forconi’), prof. Giuseppe Altieri (Agroecologo e docente universitario)

“Caro libri, una proposta per il futuro”

con l’intervento di: Francesco Mangiaracina (Responsabile Nazionale Lotta Studentesca), Matteo Stella (Dirigente Lotta Studentesca), Claudio Cospito (Ufficio Politico Forza Nuova)

“Lotta all’immigrazione e difesa dello Ius Sanguinis”

con l’intervento di: Luca Castellini (Coord. Nord. Italia), Marco Forconi (Coord regionale FN Abruzzo), Maurizio Rossi (scrittore).

Il primo giorno c’è stato anche l’intervento, molto apprezzato dalla platea, del Segretario Nazionale del Movimento Patria Nostra, Valerio Arenare, che ha rimarcato l’importanza della presenza costanza in piazza e il continuo dialogo con il popolo, nonchè ha fatto esplicita richiesta di aprire un tavolo di discussione per allargare il patto federativo ad altre forze antagoniste che si riconoscono nell’idea di grande Italia lasciataci da “un grande uomo 68 anni fa” e di prendere la distanza da coloro che si definiscono Camerati ma che si lasciano andare a desideri di poltrone mettendo in secondo piano il bene del Paese. il Segretario Nazionale M.P.N. ha ribadito che i “Camerati” il sistema lo combattono, non diventano parte di esso.

Molto apprezzati da M.P.N. anche gli interventi di Fiorenzo Consoli che ha ricordato l’importanza del ritorno alla piazza riprendendo le parole di Valerio Arenare, di Giampaolo Costa (Forza Nuova Littoria) che ha invitato a maggiori collaborazioni con altri movimenti e del sanguigno Silvio Verrati che ha ricordato l’origine dell’idea e la necessità ad un ritorno ai concetti basilari di quella che fu “L’origine” ovvero i diciotto punti di Verona e la carta del lavoro.

Il Segretario Nazionale di M.P.N. nel riferire i contenuti del Congresso alla nostra Segreteria Politica, non ha nascosto l’emozione di aver parlato ad una così illustre presenza e di essere soddisfatto della riuscita dell’evento, dei temi trattati e dei propositi con cui FN, MPN e MNP si proiettano verso le prossime lotte politiche che inizieranno già da subito nel contrastare il Governo dei Banchieri ed collaborazionisti NATO e nel battersi contro la scellerata manovra economica che avrà un solo soggetto penalizzato:”il popolo italiano”.

Il Secondo giorno di congresso si è concluso con la messa in onore di Massimo Morsello celebrata da Padre Giulio Tam, con gli interventi di Riccardo Donti responsabile della propaganda di Forza Nuova, Giuseppe Zito coordinatore Nord Italia Forza Nuova, Prof. Nicola Cospito Segretario Nazionale del Movimento Nazional Popolare e Dirigente Nazionale FN, Michele Giliberti Coordinatore Regione Campania e Dirigente Nazionale, Dennis conte Coordinatore Friuli Venezia Giulia. La Conclusione è stata affidata Gianguido Saletnich Coordinatore Regionale Lazio e al Segretario Nazionale Roberto Fiore.

UN GRANDE EVENTO PER UNA GRANDE FORZA CHE NASCE E CHE SI SCHIERA A DIFESA DEL POPOLO, DELL'ITALIA E DELL'EUROPA.

venerdì 9 dicembre 2011

Rigore, equità, sviluppo?

F 351

Secondo congresso nazionale di Forza Nuova

Si svolgerà a Tivoli (RM) il secondo congresso nazionale di Forza Nuova.

MANIFESTO-CONGRESSO

Il Movimento, che è sta diventando il punto di riferimento centrale dell'area nazionalpopolare, dopo la sua opposizione al governo Berlusconi e al berlusconismo, prende adesso posizione contro il governo Monti/Napolitano, espressione delle banche sull'orlo del fallimento e del sistema liberista, prigioniero ormai di una crisi epocale e irreversibile.

Forza Nuova propone in alternativa un sistema diverso, fondato sulla organicità dello Stato che non può che essere sociale, su un nuovo sistema partecipativo, sulla difesa dei lavoratori e delle famiglie, per un'Italia più giusta, nella prospettiva di un'Europa dei popoli, non più suddita dell'arroganza statunitense e contrapposta a quella della finanza dei burocrati di Strasburgo e di Bruxelles ormai clamorosamente fallita

martedì 6 dicembre 2011

Io la vedo così

 Monti ci mette in mutande

"Ciò che è in basso è come in alto e ciò che è in alto è come in basso" dice l'alchimista. Se il microcosmo del sensibile, cui appartiene la politica, ci vede allo sbando (sempre ad inseguire o avversare i fantasmi che altri costruiscono per isterilire coloro che dovrebbero combatterli in prostranti onanismi mentali, grafici e verbali), è perche abbiamo smarrito l'indispensabile assialità sui piani del non sensibile: Psiche e Spirito. Proprio quei piani che hanno costituito la ragione VERA e profonda dell'azione del Fascismo (l'Uomo Nuovo) e che hanno prodotto, ma solo come conseguenza puramente "esterna", comunque rilevantissima, anche uno Stato che funzionava, grazie al dominio della Politica sull'Economia, della Comunità nazionale sugli interessi di parte, del Sangue sull'oro, del Gladio sull'usura bancaria, del lavoro sul capitale. Ma il Fascismo senza la sua "Religio" (ricordate la scuola di Mistica?) sarebbe stato né più né meno che una delle tante forme di socialismo e sarebbe finito non con l'epopea disperata, eppure cercata, voluta e necessaria della RSI ma con le monetine che poi sono piovute su Craxi e Berlusconi e che probabilmente attendono Monti.

Chi ambisce ad assumere su di sé, per quanto ne sia degno, l'impegnativa eredità del Fascismo, che "per li rami" della storia ci trasmette vibrazioni che arrivano a Roma ed oltre e attraverso la sua essenza una concezione del mondo e della vita ispirata al sacro, non credo possa perdere tempo ed energie a discernere il buono (che non c'è) dal marcio in monti, berlusconi, fini et similia, ectoplasmi la cui inesistenza è la loro più apprezzata qualità da parte di chi li "materializza" per utilizzarli come burattini sulla scena della politichetta.

Per fare Politica Vera serve spirito lucido, anima salda, mente fervida e tanto coraggio, anche quello di propiziare un " terrifico azzeramento" di un sistema (non solo politico) e di tutto un mondo che ci considera dei mortali nemici. Che stavolta vincano i Filistei e muoia solo Sansone con tutti i suoi banchieri usurai, di qualsiasi razza siano.

Weiming

lunedì 5 dicembre 2011

Monti, una sanguisuga turboliberista al servizio delle banche e della casta

Monti

Come previsto, la manovra di Monti di 24 miliardi costituisce un'autentica rapina ai danni dei cittadini italiani del ceto piccolo e di quello medio. L'aumento dell'IRPEF, in paese in cui la pressione fiscale è già alle stelle, la reintroduzione delll'ICI, anche sulla prima casa, aggravata dalla rivalutazione degli estimi catastali del 30 %, la stretta sulle pensioni che verranno calcolate solo su base contributiva, la liberalizzazione del prezzo dei farmaci, i tagli alla sanità, l'eliminazione delle detrazioni alle famiglie, il previsto aumento dell'IVA andranno a falcidiare i già modesti stipendi e salari dei lavoratori, riducendo pesantemente il loro potere d'acquisto. Nulla invece è presente nella manovra di Monti circa l'introduzione della patrimoniale ( un favore a Berlusconi e ai boiardi del PdL), circa la riduzione delle spese militari e il ritiro dei soldati italiani dalle guerre americane, ancora spacciate come missioni umanitarie e che ci costano centinaia di milioni di euro, nulla è previsto di serio per quanto concerne il taglio dei costi della politica e i privilegi della casta, nessun provvedimento è presente per controllare la giungla del mercato immobiliare, le speculazioni dei palazzinari, per abbassare i prezzi delle case o quello delle merci italiane,  nessuna indicazione reale circa la lotta all'evasione fiscale. Un eventuale blocco delle delocalizzazioni per salvare il lavoro italiano, non è stato nemmeno preso in considerazione. In questo modo, fatalmente i consumi diminuiranno, lo si vedrà già a partire dal periodo natalizio, e si aggraverà la recessione già in atto. La disoccupazione crescerà e a farne le spese saranno i giovani, i precari che non verranno mai assunti, i cassintegrati, i lavoratori che verranno licenziati a migliaia.

A questo si aggiunge che quanto raggranellato da Monti, da un lato servirà a coprire le banche e a garantirle nella loro passività, dall'altro servirà a riempire le casse dello Stato saccheggiate dai boiardi di Stato e dai parassiti del Parlamento, perchè possano nuovamente attingervi a piacimento. Questa manovra dunque non servirà nè a riavviare l'economia italiana, nè a salvare l'euro, nè a bloccare le speculazioni dell'alta finanza che continueranno a mettere in ginocchio l'Italia e l'Europa. Lagrime e sangue per niente. Gli italiani se ne accorgeranno ben presto loro malgrado.

Nicola Cospito

Ufficio Politico MNP

cell. 339 3547515

mercoledì 30 novembre 2011

Affinchè i popoli sappiano

CONFERENZA CAS

L'avvocato Giandomenico Casalino terrà una conferenza sul tema della moneta sabato 3 dicembre 2011 presso la sala conferenze dell' Hotel Rendez-Vous di Montesano Salentino (Lecce). L'evento è organizzato da Forza Nuova e Lotta Studentesca .

Utili riferimenti riguardo al tema del convegno si possono trovare sul link seguente:

http://www.centrostudilaruna.it/affinche-i-popoli-sappiano-strappare-il-velo-che-occulta-la-verita.html

giovedì 24 novembre 2011

Uniti nella lotta!

*Foggia: FN, MPN, NON, MNP e "Uno di Noi"- Uniti nella lotta!*

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Evento organizzato dal Nuovo Ordine Nazionale, dalla Federazione

Pugliese del Movimento Nazional Popolare, dal Coordinamento Pugliese di

Forza Nuova, dal Coordinamento Geografico del Sud Italia del Movimento

Patria Nostra e dal Movimento Uno di Noi.

Domenica, 27 novembre si incontreranno a Foggia i movimenti: Nuovo

Ordine Nazionale, Movimento Patria Nostra, Forza Nuova, Uno di Noi e

Movimento Nazional Popolare. La manifestazione avrà luogo davanti la

villa comunale dalle ore 10:30 alle ore 13:30. Tema della

manifestazione: Banche e crisi economica. Un tema che non deve essere

sottovalutato e che colpisce anche la citta di Foggia attraverso le

imposizioni restrittive e coercitive imposte dal Comune. Esserci,

ascoltare e contribuire alle iniziative che prevedono la lotta ad un

sistema economico ormai fuori controllo, che penalizza irreversibilmente

la vita di centinaia di migliaia di famiglie italiane, dovrebbe

risultare più, che un diritto, un dovere irrinunciabile in difesa delle

nostre famiglie e di quelle di tutto il popolo italiano. Solo attraverso

una unità di intenti sarà possibile trovare le basi rivoluzionarie

necessarie per ribaltare le regole mondialiste che stanno distruggendo

decenni di economia nazionale e la vita di ogni singolo cittadino onesto

non legato ai grandi capitali massonico ai politici loro camerieri.

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Uniti contro la crisi economica;

Uniti contro le banche e finanziarie usuraie;

Uniti contro il signoraggio bancario;

Uniti contro la manovra economica...

MA SOPRATUTTO...

Uniti per la socializzazione delle imprese;

Uniti per la sovranità del popolo;

Uniti per la moneta nazionale...

NOI DEL POPOLO PER IL POPOLO!

ONORE A CHI LOTTA!

Stravolo Vincenzo

Vice Segretario Nazionale

Coordinatore Geografico per il Sud Italia

Movimento Patria Nostra


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domenica 13 novembre 2011

La caduta di Berlusconi

Cospito vs Castelli

Finalmente con le dimissioni di Silvio Berlusconi, finisce per l'Italia una stagione che ha visto il nostro paese in preda ad una caduta abissale a tutti i livelli: sociale, materiale, politico e morale. Il governo del cavaliere di Arcore, durato quasi ininterrottamente per diciassette anni, ha segnato il trionfo della corruzione e del malcostume politico oltre che l'abbandono del Meridione d'Italia e non solo, nelle mani della mafia e della criminalità organizzata. E' stato il trionfo dell'evasione fiscale e dei furbetti di ogni livello che si sono arricchiti attraverso ogni sorta di speculazione, e allo stesso tempo la ha rappresentato la distruzione dello Stato Sociale (che nulla ha a che fare con l'assistenzialismo) l'indebolimento di ogni difesa per i cittadini, i lavoratori, le famiglie. E' stato il trionfo del liberismo sfrenato, del capitalismo finanziario, usuraio e massone che ha determinato la deindustrializzazione dell'Italia, l'abbandono delle campagne e la rinuncia alla dignità e alla sovranità nazionale. Una stagione di servitù nei confronti dei guerrafondai americani e di complicità nelle loro impresi criminali. Per questo, per noi del Movimento Nazional Popolare, e sicuramente per i movimenti a noi affini, prima di tutto Forza Nuova, la caduta di Berlusconi rappresenta un momento di soddisfazione a prescindere dal quadro politico nazionale che, così com'è, resta vecchio e impresentabile. La giornata di ieri ha visto i militanti del Movimento Nazional Popolare e di Forza Nuova in prima linea sia nella contestazione a Castelli, esponente di primo piano della Lega cui è stato rinfacciato il nepotismo e l'inettitudine di parvenus della politica, oltre che la condivisione con il berlusconismo di ogni forma di corruzione partitocratica, sia nella presenza di decine di giovani forzanovisti con le bandiere del Movimento davanti a Montecitorio, mentre erano in corso le votazioni.

Questa mobilitazione delle forze nazionalpopolari è solo l'inizio di una nuova stagione che vedrà nascere anche in Italia, come in Grecia, Ungheria, Romania, Germania e nel resto d'Europa, uno schieramento compatto e deciso che saprà opporsi in modo sempre più deciso alla deriva neoliberista di Bruxelles, disgregatrice dei popoli e delle coscienze.

Nicola Cospito

Ufficio Politico del MNP

Roma

cell. 3393547515

Cospito contesta Castelli della Lega Nord

 

Video della contestazione su Repubblica Radio TV

Video della contestazione sul Fatto quotidiano

sabato 5 novembre 2011

Contraddizione, confusione oppure faziosità.

campo X caduti R.S.I.

Giovedì 20 Ottobre 2011, il Sindaco di Milano di centrosinistra, Giuliano Pisapia, ha partecipato alla Commemorazione dei Piccoli Martiri di Gorla (Milano), dove ha tenuto un’orazione ufficiale incentrata sui soliti temi del pacifismo.

Nella giornata odierna, invece, Giuliano Pisapia ha partecipato alla tradizionale Commemorazione ufficiale dei Defunti al Cimitero Maggiore di Milano.

Contrariamente ai suoi predecessori di centrodestra, Pisapia, dopo aver reso omaggio al Campo dei Caduti della Guerra di Liberazione, ha ritenuto di non soffermarsi nel Campo dei Caduti della RSI, dichiarando che: “La pietà non può cancellare la Storia”.

Gli ha fatto eco il Presidente dell’Anpi di Milano che ha detto : “Gli odierni indignados sono i nuovi partigiani perché hanno gli stessi ideali di quelli di allora”.

Crediamo che questi comportamenti e dichiarazioni dimostrino contraddizione e confusione, oppure la solita faziosità.

Nessuno chiede loro di cancellare la Storia, ma di conoscerla e rispettarla sì.

I Piccoli Martiri di Gorla, 200 tra bambini e maestre, non furono uccisi da bombardieri italiani o tedeschi, ma da bombardieri Usa che, dopo aver fallito gli obiettivi loro assegnati, decisero di sganciare ugualmente il loro carico di morte sugli edifici civili e i partigiani onorati da Pisapia erano alleati di quegli americani.

L’aver poi evitato di soffermarsi al Campo dei Caduti della RSI non è stato certamente un rispetto della Storia ma, semplicemente, l’opportunismo politico di non scontentare la propria maggioranza.

Del resto, non è che “noi” abbiamo apprezzato i Sindaci di centrodestra che, prima di soffermarsi sul Campo dei Caduti della RSI, si sono tolti la fascia tricolore perché, quel togliere la fascia, è stato tutt’altro che un segno di rispetto, anzi.....

Quanto agli odierni “indignados” combattono (o credono di combattere) contro un mondo che è quello voluto e creato dai vincitori del Secondo conflitto mondiale, vincitori dei quali i partigiani di allora erano complici e alleati.

Quando si tira in ballo la Storia bisogna stare attenti a non barare!

Adriano Rebecchi

Ufficio Politico del MNP

Responsabile Provinciale di F.N.

giovedì 3 novembre 2011

Video della manifestazione del 29/10/11

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Con questo indirizzo potete vedere e ascoltare su youtube il discorso di Nicola Cospito alla manifestazione di Forza Nuova a Roma a Piazza Risorgimento il 29 ottobre u.s. Sempre su youtube potete vedere gli altri interventi e le immagini della manifestazione.

Rifiutare il debito, lo Stato batta moneta, in una parola:RIVOLUZIONE!

La democrazia della truffa, ovvero la truffa della democrazia

referendum greco

A Roma sabato 29 ottobre in piazza Risorgimento c'è stata una manifestazione di Forza Nuova che ha registrato la presenza di un migliaio di persone tra militanti e cittadini. Tutte persone che pagano le tasse, tasse con le quali vengono finanziati anche i quotidiani e la RAI. Sappiamo bene quanto sono alti gli stipendi dei giornalisti che usufruiscono di leggi ad hoc sulle cooperative o della legge che finanzia i giornali di partito. Senza queste leggi, dato che i quotidiani in carta stampata non li legge ormai quasi più nessuno, questi gazzettieri andrebbero a cercare le farfalle. Orbene, sia la RAI che i quotidiani, si sono guardati bene dal darne notizia. Non è difficile comprenderne il perchè. Forza Nuova, costituita da giovani militanti non corruttibili, fa paura. Fa paura soprattutto perchè ha un progetto alternativo al sistema liberista. Un sistema ormai da rottamare, così come è stato rottamato il comunismo, imploso impietosamente su se stesso. Forza Nuova propone la nazionalizzazione delle banche, lo stop alle delocalizzazioni, massicci investimenti nell'agricoltura, ugualmente massicci investimenti nelle energie rinnovabili. Forza Nuova propone una politica dei prezzi che favorisca i prodotti nazionali, svuotando i magazzini e riavviando il processo produttivo attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro, propone una legge quadro per il mercato della casa abbandonato nelle mani di palazzinari e speculatori immobiliari, una legge che faccia fronte all'emergenza abitativa. Propone la cancellazione del Trattato di Maastricht. Tutti provvedimenti che rompono le uova nel paniere ai finanzieri usurai che stanno strangolando l'Italia e l'Europa. Forza Nuova parla chiaro e per questo fa paura. Ecco allora la cortina di silenzio, nel migliore stile democratico, fondato sulla truffa dei suoi sistemi elettorali e sulla manipolazione dell'informazione. Adesso che Papandreu ha spiazzato tutti con l'indizione del referendum popolare sul diktat sui provvedimenti-cappio dei banchieri e dei loro servi delle cancellerie di Berlino, Parigi, Bruxelles, la democrazia non vale più ed infatti è tutto un gridare allo scandalo. Ben venga invece il referendum greco, e che anche l'Italia cominci a pensarci. Sappiamo che nel nostro paese l'istituto del referendum è truccato e che i trattati internazionali ne sono esclusi. E allora che si tenga un referendum sui provvedimenti varati dalla casta di Montecitorio che conserva gelosamente tutti i suoi privilegi e non si è tolta manco un centesimo dai suoi stipendi d'oro e che sta facendo pagare alle famiglie, ai pensionati, ai lavoratori a reddito fisso, agli studenti, il prezzo delle sue malefatte e del suo malgoverno.

Nicola Cospito

Ufficio Politico del

Movimento Nazional Popolare

Roma

339/3547515

martedì 1 novembre 2011

Statisti e mezze calzette

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L’UNESCO, Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, nella giornata di ieri ha RICONOSCIUTO la Palestina come Stato membro della stessa Unesco.

Non si tratta del riconoscimento vero e proprio del nuovo Stato palestinese da parte dell’ONU, ma è un forte segnale in tal senso.

I voti a favore sono stati 107 (tra i quali Francia, Russia e Cina) e quelli contrari 14 (in testa gli USA) e gli astenuti 52 (tra i quali l’Italia).

Gli Usa, per bocca del loro Presidente progressista (sic!), non hanno solo votato contro ma hanno già congelato la loro quota di contributo a favore dell’Unesco, quota che supera il 22% del totale di tutti gli Stati e senza la quale l’Organizzazione andrà sicuramente in crisi.

La decisione è un vero e proprio ricatto per costringere l’Unesco a rivedere la sua posizione e conferma che la vera capitale degli israeliani è negli Usa.

Quanto all’Italia berlusconiana si è ASTENUTA, per non dimostrare ai Palestinesi di averli presi in giro (come faceva Gheddafi) e per non irritare il duo USA-Israel del quale Berlusconi è un “sicuro e fedele amico e alleato”, con buona pace dei cercatori della terza via berlusconiana in politica internazionale.

Un uomo politico può essere basso di statura (ed avere magari anche origini ebraiche) ma avere le palle da statista, Sarkozy, mentre altri oltre ad essere bassi di statura restano solo arroganti mezze calzette e.......in attesa di giudizio!

Adriano Rebecchi

Ufficio Politico del MNP

e Responsabile Provinciale FN

domenica 30 ottobre 2011

Piazza Risorgimento 29/10/11

Comunicato stampa

la banca il tuo nemico

Grande successo della manifestazione di Forza Nuova ieri a Piazza Risorgimento contro lo strapotere delle banche usuraie e dei loro lacchè del governo. In una piazza gremita di bandiere e da centinaia di giovani , di fronte a tanta gente sbalordita positivamente davanti agli striscioni che denunciavano le pratiche usuraie dell'alta finanza strangolatrice dell'Europa e dell'Italia, hanno preso la parola Gianguido Saletnich, coordinatore regionale del Lazio, Francesco Mangiaracina, segretario di Lotta studentesca, il movimento giovanile di Forza Nuova, Valerio Arenare, segretario del Movimento Patria Nostra, un giovane rappresentante del movimento nazionale rumeno, Nicola Cospito, del Movimento Nazional Popolare, Davide Gramiccioli di una nota radio della capitale. ha portato il suo saluto anche il principe Ruspoli, da sempre impegnato nella battaglia per la riscossa dell'agricoltura.

Ha concluso la manifestazione Roberto Fiore, segretario nazionale di Forza Nuova.

Forza Nuova ha annunciato una mobilitazione permanente di tutti i suoi militanti e ha lanciato un forte appello agli italiani per liberarsi finalmente da una classe politica fatta di corrotti, massoni e avanzi di galera. Seguiranno altri comunicati.

Nicola Cospito

MNP Roma

martedì 25 ottobre 2011

Con noi per il futuro dell’Italia

Tutti il 29 a Roma in Piazza Risorgimento

alle ore 17.00


Grande mobilitazione popolare di Forza Nuova contro chi vuol far pagare la crisi, alle famiglie, ai lavoratori e agli studenti.
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lunedì 17 ottobre 2011

La crisi irreversibile della democrazia liberale

sistema obsoleto

I violenti disordini di ieri a Roma, provocati non da un'esigua minoranza di esagitati, come i mass media hanno cercato invano di farci credere, le centinaia di manifestazioni in tutto il mondo, compresa anche New York, la Mecca del capitalismo e dell'alta finanza, attestano la crisi ormai irreversibile della democrazia liberale che appare sempre più un sistema allo sbando e senza sbocchi. Le cause della crisi, al di là della protesta e del disagio sempre più diffusi, vanno ricercate non solo nel fallimento del sistema liberista che fa il paio con quello del marxismo negli anni ottanta, ma anche nella sfiducia della gente nella politica politicante, non al servizio dei cittadini ma di interessi sempre più manifestamente oligarchici. La sempre minore affluenza alle urne in occasione delle scadenze elettorali, il gap partecipativo della gente comune alle forme della democrazia parlamentare, la degenerazione naturale e sistemica del partitismo, le leggi elettorali aggiustate ad hoc per il mantenimento del potere con trucchi quali la soglia di sbarramento, i premio di maggioranza, la cancellazione della preferenza,, il bipolarismo quanto mai artificioso e limitativo delle scelte, la calata nella politica di schiere interminabili di peones, una marmaglia di livello culturale appena superiore all'analfabetismo che è andata ad occupare posti chiave, la corruzione diffusa, l'asservimento della politica ai trust e alle lobbies economico-finanziarie, sono i segnali che il sistema non va più, non convince più, è finalmente moribondo. Questo, mentre i cosiddetti indignati, latori di una protesta giusta ma privi di un progetto alternativo credibile, non si rendono conto che è proprio la stessa democrazia, alleata di ferro del capitalismo e del liberismo ad essere in discussione, sembra dar più che ragione a chi nella storia europea in un passato non così remoto, intese, con energia e determinazione, porre un freno allo strapotere delle banche che al di là di ogni considerazione di utilità e convenienza sociale, improntavano la gestione del denaro all'usura e alla speculazione. Fu proprio la nazionalizzazione delle holding bancarie nei primi anni trenta a salvare l'economia italiana in un momento di gravi turbolenze internazionali. Oggi dunque si riaffaccia prepotente sulla scena, al di là delle contingenze e degli anatemi strumentali, la centralità di un pensiero forte che, ricco di progettualità, appare l'unico pronto ad osare un percorso di reale uscita dal vicolo cieco in cui le vestali interessate della democrazia liberale e parlamentare hanno cacciato metà del pianeta. Chi sa guardare in profondità non potrà non prenderne la dovuta coscienza.

Nicola Cospito

Ufficio politico MNP

venerdì 14 ottobre 2011

Incazzati neri!

 Incazzati neri

Nessuno più di noi ha il diritto di scendere in piazza !!!

Sabato 29 ottobre

Milano - Piazza San Carlo dalle ore 15,00 MANIFESTAZIONE
Roma - Piazza Mazzini dalle ore 17,00 CORTEO
Catania - Piazza Roma dalle ore 16,30 CORTEO

Contro la crisi economica creata dal sistema bancario
Contro il turbocapitalismo che affama il nostro popolo
Contro una classe politica inetta e corrotta
Per il lavoro
Per la terra
Per la famiglia
Per la sovranità
Per la moneta di popolo


AZZERAMENTO DEL DEBITO PUBBLICO: il debito pubblico è dovuto al signoraggio ed alle speculazioni che il sistema bancario fa sulla pelle dei popoli, non pagarlo non solo è legittimo, ma in questa situazione doveroso e salvifico per l'economia e la vita del nostro paese. Dobbiamo abbattere i simboli di questo debito non dovuto, cominciando da strutture come Equitalia che assillano i poveri ed i più bisognosi perchè non sono in grado di difendersi da queste sanguisughe, mentre i potenti, i grandi evasori, possono contrattare la restituzione di parti irrisorie di debiti milionari.

SOVRANITA' POPOLARE DELLA MONETA: solo la piena sovranità, quindi anche la sovranità monetaria renderà l'Italia un paese libero. La moneta deve essere proprietà del popolo, poichè la ricchezza che la moneta rappresenta convenzionalmente è prodotta dal popolo e non dalle banche che stampano moneta dal nulla e la prestano a tassi usurai.

NAZIONALIZZAZIONE DELLE BANCHE: la politica nazionale ed europea hanno finora salvato le banche dal tracollo usando soldi pubblici, soldi del popolo e allora nazionalizziamo le banche, restituiamo agli istituti di credito il ruolo sociale nell'economia nazionale, cacciamo speculatori e usurai. L'Islanda l'ha fatto, il Venezuela l'ha fatto, l'Argentina l'ha fatto e hanno superato la crisi!


ABBATTIMENTO DELLA CLASSE POLITICA MASSONICO-MAFIOSA: questa classe politica asservita ai poteri forti, ai banchieri, a potenze straniere, deve essere spazzata via dalla volontà e dalla partecipazione popolare.


CAMBIO DEL SISTEMA DI RAPPRESENTANZA: la democrazia rappresentativa, la partitocrazia hanno devastato l'Italia. Noi proponiamo un nuovo sistema di rappresentanza che affianchi ai politici eletti in numero dimezzato rispetto ad oggi, rappresentanze delle categorie lavorative e sociali del paese che fino ad oggi hanno subito passivamente le scelte scellerate dei politici


PRODUZIONE NAZIONALE: l'economia si basa sullo sfruttamento del lavoro a basso costo per invadere i mercati con prodotti scadenti che illudono la gente di risparmiare, mentre in realtà lentamente si autodistrugge, distruggendo l'economia locale. L'Italia deve tornare a produrre sul territorio nazionale, no alle delocalizzazioni all'estero, no alla grande distribuzione. La terra, l'agricoltura, sono la storia, la tradizione ed il futuro del nostro paese.
Dobbiamo tornare ad essere autosufficienti a livello alimentare.


DIFESA DEL LAVORO: la delocalizzazione e la deindustrializzazione del
nostro paese stanno rovinando la vita di milioni di famiglie che non trovano più lavoro a causa di un mercato squilibrato che privilegia i paesi in cui il
lavoro costa zero. L'Italia deve difendere il lavoro ed i lavoratori e non
la produzione ed il consumo. La piena occupazione di tutta la forza lavoro
italiana è possibile e deve essere raggiunta.

E' giunto il momento di fare sul serio! E' tempo di piazza! E' tempo di rivolta!


lunedì 10 ottobre 2011

Trasformiamo in realtà un vecchio sogno

Il 29 ottobre è in programma la manifestazione contro le banche, il governo responsabile della crisi, della disoccupazione giovanile, del disastro morale e materiale dell'Italia.

in hoc signo

E' ora che la nostra parte politica,fondatrice in Italia dello Stato Sociale, erede delle migliori tradizioni nazionali e sociali radicate nei principi della Carta del Lavoro e della Socializzazione, paladina della sovranità nazionale e di un'Europa dei popoli, nemica degli usurai di Bruxelles e di Washington, si riappropri della protesta popolare che serpeggia tra i lavoratori del pubblico impiego, tra gli operai di Termini Imerese, tra le maestranze dell'ILVA di Taranto, di Finmeccanica, tra i lavoratori delle aziende delocalizzate, tra gli studenti defraudati di una scuola che funzioni davvero, tra i disoccupati e i cassintegrati, tra le massaie e le casalinghe che devono tirare una carretta sempre più pesante, nelle famiglie derubate dei loro risparmi e tormentate da un futuro sempre più incerto.

Per questa ragione il Movimento Nazional Popolare aderisce all'appello di Forza Nuova e invita tutti i militanti della vecchia e della nuova guardia, gli aderenti, i simpatizzanti a prepararsi a scendere in piazza con le proprie famiglie, i propri amici e conoscenti, in una manifestazione che vedrà sventolare le bandiere dell'alternativa e della riscossa socialnazionale.

E' arrivato il nostro momento. Facciamoci sentire.

NESSUNO DEVE MANCARE !!!

Nei prossimi giorni sarà comunicato il luogo dei tre appuntamenti a Milano, Roma e Reggio Calabria

sabato 1 ottobre 2011

Nuovo Governatore della Banca d'Italia

doris berlusconi

La solita vergognosa pantomima in corso per la nomina del nuovo Governatore della Banca d’Italia, simile a quelle che si verificano ogni volta che si deve sostituire un giudice della Corte Costituzionale, ci dà l’occasione per fare alcune puntualizzazioni sulle Banche e sul sistema bancario, anche perché sull’argomento girano nei “nostri” ambienti analisi apparentemente dotte, ma fatte da gente che forse non ha mai visto una banca dall’interno e che non ha capito o non sa come funzionano in realtà la banca ed il sistema bancario.

Precisiamo subito che chi scrive ha conoscenza diretta dell’ambiente, avendo lavorato per 36 anni e mezzo in un grosso Istituto di Credito ed avendo raggiunto un livello di carriera definibile “medio”.

Per prima cosa diciamo che le Banche sono una realtà imprescindibile per la gestione degli aspetti finanziari di un’economia, a meno ché qualcuno pensi nell’anno 2011 di tornare al “baratto”, ma ci deve spiegare come, tenendo presente che anche al tempo del baratto era il “bisogno” a dare più o meno valore a ciò che si barattava e quindi l’aspetto speculativo era comunque presente.

Quello che non va delle banche è la loro GESTIONE, dovuta al fatto che TUTTI i Presidenti, Consiglieri Delegati e/o Amministratori, di tutte le Banche, SONO DI NOMINA POLITICA, anche quando sono dei tecnici, perché vengono comunque scelti in base all’area di appartenenza politica più o meno dichiarata.

Quindi il problema da affrontare non è l’Istituzione Banca o il sistema bancario, ma la gestione che ne fanno i manager per conto dei Partiti politici che li hanno scelti o nominati.

A questo punto anche il discorso sulla natura pubblica o privata delle Banche lascia il tempo che trova.

Se una banca è privata, ma la sua dirigenza E’ TUTTA DI NOMINA POLITICA e risponde ai Partiti che l’hanno proposta o nominata, dove sta l’aspetto privato?

Che cosa vuol dire poi che una Banca è privata?

Tutte le Banche, dalle più grosse alle più piccole, hanno emesso nel corso della loro storia “milioni di azioni” che rappresentano ciascuna una piccolissima quota di proprietà di quella Banca e queste azioni sono sì in parte in mano a grossi finanzieri, ma per la maggior parte sono in mano a milioni di cittadini, impiegati, commercianti, artigiani, pensionati, fondi pensioni delle più svariate categorie del mondo del lavoro, Enti Pubblici, Assicurazioni ecc.

Quindi quando si chiede di “nazionalizzare” una Banca o tutte le Banche, bisogna sapere che non si colpirà la speculazione o gli speculatori, ma quei milioni di possessori di azioni che potrebbero così veder svanire i loro risparmi, spesso risparmi di una vita.

Analogamente, poiché le azioni della Banca d’Italia sono state a suo tempo ACQUISTATE dalle principali Banche italiane in occasione della sua PRIVATIZZAZIONE (perché il Ministero del Tesoro doveva fare cassa per salvare la lira!!!), la stessa Banca d’Italia è quindi di proprietà di quei milioni di cittadini che posseggono le azioni delle rispettive banche.

Non potendo però materialmente far gestire da questa moltitudine la Banca, viene nominato un Consiglio di Amministrazione (dai politici), che elegge un Presidente o Amministratore Delegato (in quota a qualche Partito), i quali hanno il compito di gestire e guidare la Banca (come fa comodo ai Partiti).

Questi alti papaveri vengono impropriamente (o furbescamente) chiamati “banchieri” ma, in realtà, sono dei dipendenti, di altissimo livello e di altissimo stipendio, ma dipendenti, che oggi sono nominati e un domani possono essere sfiduciati e mandati a casa (è successo a Geronzi, è successo a Profumo).

E’ bene si sappia che gli unici veri banchieri “privati” in Italia, in quanto unici soci e proprietari della propria Banca Mediolanum e che nessuno può quindi sfiduciare o mandare a casa, sono tali Ennio Doris e Silvio Berlusconi ed è strano che, in ambienti dove si parla e straparla contro i banchieri che tali non sono, si SORVOLI invece sugli unici DUE VERI BANCHIERI PRIVATI ITALIANI.

Adesso non ci resta che attendere l’esito della pantomima e vedere chi la spunterà nel Governo e nei Partiti che lo compongono e chi sarà il nuovo Governatore della Banca d’Italia, l’importante è che ci rendiamo conto di chi è e che faccia ha il nemico, altrimenti continueremo solo a fare battaglie contro i mulino a vento.

Adriano Rebecchi

domenica 18 settembre 2011

Femminismo a corrente alternata

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Mara Garfagna
L’immagine che il presidente del consiglio Berlusconi sta dando al Paese, all’Europa ed al mondo è quella di un povero puttaniere maniaco ed ossessivo che, miserabilmente, non riesce a volare più in alto del basso ventre delle escort che solleciti lenoni gli procurano e che paga fior di quattrini quelle donne che si vanta di conquistare con il suo fascino e che invece gli si concedono solo per denaro, favori e gioielli!
Purtroppo il giudizio degli stranieri coinvolge anche tutti gli italiani che sono governati da un simile individuo che non è lì per caso, ma è stato regolarmente eletto, come egli ama sempre ricordare!
Le intercettazioni ( meno male che ci sono..! ) sono lo strumento che permette agli italiani di conoscere a fondo in quali mani hanno messo il Paese e quali siano le priorità di chi invece dovrebbe curare gli interessi di una nazione allo sbando, in crisi economica, produttiva, di sviluppo e di credibilità internazionale!
Storia vecchia, lo andiamo dicendo, inascoltati, da anni ed ora il bubbone è così putrido e maturo che è scoppiato impuzzolendo l’aria di un fetore di lordura e di marciume che non è più possibile ignorare.
Se persino quel povero di spirito, parassita e cinico di Bossi se ne è accorto e sta prendendo le distanze, vuole proprio dire che lo scandalo non è più contenibile e che la fine è vicina.
Quello che, nonostante gli anni ci abbiano abituati al cinismo, all’arrivismo, alla svendita degli ideali o alla loro assoluta assenza, ci colpisce ancora è come facciano le donne del PDl che sempre blaterano di diritti delle donne, di quote rosa, di difesa della dignità femminile a non incavolarsi, ma addirittura a difendere Silvio Berlusconi che, a parte la figura da poveraccio che sta facendo, è indubbiamente uno che la dignità femminile la mette sotto i piedi, che la compra, la umilia la prostituisce!
Come mai non si sentono la Gelmini, la Carfagna, la Prestigiacomo, la Meloni, la Brambilla, la Santanché, la Letizia Moratti, la Iva Zanicchi, la Alessandra Mussolini e tutte le donne del PDL parlare in difesa della dignità femminile così duramente calpestata?
Dove hanno messo costoro la loro passione civile, la loro battaglia in difesa dei diritti delle donne, la loro intransigenza sul diritto alla parità ed alla dignità?
Tanto silenzio o addirittura la difesa d’ufficio delle male azioni di Berlusconi verso tante ragazze, fa dubitare delle loro buona fede e insinua il dubbio che anche loro siano state comperate con il potere ma mettendosi così alla stessa stregua di quelle altre che frequentano i festini di Arcore e di palazzo Grazioli scambiando dignità con incarichi di prestigio e coscienza con il privilegio di appartenere alla casta politica!
Non dimostrano nemmeno un’intelligenza particolarmente brillante perché legandosi così tenacemente ad una barca che sta affondando non potranno che affondare anche loro come le mogli del Marajà che alla sua morte vengono immolate sulla stessa pira funebre.
Ma forse sono coscienti di non possedere le doti minime necessarie per fare politica senza l’aiuto del loro “Padrino” per cui tale scelta è scelta obbligata e senza alternative!
Alessandro Mezzano

sabato 10 settembre 2011

11 SETTEMBRE: LA GRANDE MENZOGNA COMINCIA A SGRETOLARSI.

11 settembre 2001

L’11 Settembre 2011 ricorre il decimo anniversario degli attacchi alle Torri Gemelle e al Pentagono che causarono circa tremila morti, determinando una svolta tragica nella politica e nella storia mondiale: due guerre ancora in corso ( in cui la colonia Italia ha già pagato un pesante tributo di sangue ), centinaia di migliaia di morti, soprattutto tra i civili, leggi per la restrizione delle libertà, la teorizzazione di una mostruosità come la “guerra preventiva”. E potremmo continuare .Dopo gli spettacolari attacchi terroristici di New York e Washington la “versione ufficiale” fornita dalla Casa Bianca, dalla CIA e dal Pentagono , secondo cui 19 terroristi arabi appartenenti alla rete Al Qaeda di Osama Bin Laden riescono a sequestrare gli equipaggi e impadronirsi dei comandi di quattro aerei di linea, dirigendoli come micidiali bombe contro le Torri Gemelle e il Pentagono, mentre il quarto aereo precipita dopo una rivolta dei passeggeri ; questa versione è apparsa subito inverosimile o almeno piena di punti oscuri, a tutte quelle persone ancora capaci di usare il cervello e il senso critico nei confronti delle false verità che i media asserviti al potere ci propinano. Grazie a questi uomini liberi e coraggiosi, innanzitutto i testimoni e i famigliari delle vittime che hanno rifiutato qualsiasi indennizzo e hanno denunciato l’Amministrazione Bush per complotto e strage, e poi giornalisti, studiosi, scienziati, registi, funzionari, politici, si è sviluppata in questi anni una “contro inchiesta” sui crimini dell’11 settembre, parallelamente su internet e sulla carta stampata; ed oggi disponiamo di una documentazione enorme, fatta di studi scientifici e analisi tecniche, di testimonianze, foto e filmati che dimostrano, al di là di ogni ragionevole dubbio,che la verità sull’11 settembre è diversa da quella che ci hanno raccontato. Anche il lavoro della cosiddetta “ commissione indipendente”, invece di chiarire i numerosi dubbi e interrogativi, ha solo dato ulteriore slancio al movimento per la verità sull’11 settembre. Sulle numerose omissioni,distorsioni e “conflitti d’interesse” della Commissione rimandiamo allo studio del Prof. David Ray Griffin , il quale ha elencato “centoquindici menzogne sugli attentati dell’11settembre”, disponibile su internet e pubblicato dal quotidiano Rinascita del 10 ottobre 2006. Nello spazio di un articolo non possiamo toccare tutte le questioni aperte da questa tragica vicenda, ma procederemo ad un riassunto dei punti fondamentali. I dati citati sono ampiamente documentati e approfonditi nella bibliografia fornita in calce al presente scritto.

1.LE SPECULAZIONI FINANZIARIE

Alla vigilia dell’11 settembre “qualcuno”, evidentemente bene informato di quello che stava per succedere, scommise sul crollo delle azioni delle compagnie aeree coinvolte negli attentati: American Airlines e United Airlines. Ma non solo : la speculazione colpì anche due banche d’affari che avevano i propri uffici nel World Trade Center, la Morgan Stanley e la Merril Lynch. E ancora, la stessa sorte toccò alla francese AXA(che possedeva il 25% di American Airlines) e alle compagnie assicurative Munich Reinsurance e Swiss Reinsurance che avevano assicurato molti inquilini delle due torri. Gli esperti hanno calcolato profitti per decine di milioni di dollari. Chi c’era dietro tutto questo? Non si è mai saputo. L’unica notizia trapelata è che almeno un pacchetto di queste transazioni fu piazzato tramite la A.B.Brown, il cui presidente fino al 1998 era colui che da lì a poco sarebbe diventato il numero tre della CIA: A.B.krongard. Una fantastica “coincidenza” ?

2.IL COLLASSO DELLA DIFESA AEREA.

Perchè la forza aerea più potente del mondo non è riuscita ad intercettare neanche uno degli aerei dirottati ? In circa due ore in cui si svolge il piano terroristico avviene la paralisi totale della difesa aerea. Eppure , in caso di emergenza, scatta un collaudato sistema di assoluta rigidità che ha sempre funzionato, tranne l’11 settembre. Se un aereo civile finisce per una qualsiasi ragione fuori rotta, scatta l’allarme incrociato tra FAA (Aviazione civile) e NORAD (Aviazione militare) . Se il problema perdura il NORAD fa alzare in volo due caccia dalla base più vicina che in pochi minuti raggiungono l’ aereo. Il tempo stimato per questa operazione è tra i 6 e i 10 minuti. Se quel giorno questa procedura consolidata si è inceppata è perché c’è stata una precisa volontà di sabotaggio. Se andiamo a leggere lo scaricabarile delle responsabilità tra FAA, NORAD e alti comandi, assistiamo ad una serie di ordini dati in clamoroso ritardo o addirittura dati in modo sbagliato, per deviare i caccia in tutt’altra direzione. Nessuno dei responsabili ai vari livelli civile o militare è stato punito per questa serie incredibile di “ negligenze” che hanno causato migliaia di morti.

3.I DIROTTATORI.

E’ stupefacente come quegli stessi servizi di sicurezza che negli anni e nei mesi precedenti non avevano capito nulla di quello che si stava preparando contro l’America, riescano dopo poche ore dal super attentato a fornire al mondo nomi, cognomi e foto dei presunti terroristi. Sugli “zimbelli” dell’11 settembre, come li chiama Webster Griffin Tarpley, ci sarebbe tanto da dire: dalle procedure seguite per i loro visti d’ingresso, alle scuole di volo frequentate; dal fatto che alcuni di loro avessero avuto contatti con basi militari americane, alle “passioni” del loro presunto capo, Mohammed Atta, per le braciole di maiale, gli spettacoli di lap-dance e l’uso abituale di cocaina. Non male per un fondamentalista votato al martirio!Ma la domanda cruciale rimane una: i presunti dirottatori erano in grado di pilotare gli aerei? La questione va posta, ammesso e non concesso che davvero i “terroristi” siano saliti sugli aerei, cosa di cui non è stata fornita la minima prova. Infatti: a)non esiste nessun nome arabo nelle liste passeggeri; b)non c’è nessuna foto o filmato che mostri uno di loro all’imbarco dei voli dirottati; c) l’unico filmato disponibile mostra Atta e Alomari nella sala d’imbarco dell’aeroporto di Portland, ma questo complica ancor di più la faccenda. La partenza del volo AA-11 (quello su cui, secondo la versione ufficiale, saliranno Atta e Alomari) è prevista alle 7.45 da Boston. Perché i due, invece di trovarsi direttamente a Boston, preferiscono partire alle 6.00 da Portland, andando a rischiare una coincidenza così “stretta” tale che un banalissimo ritardo avrebbe potuto mandare tutto all’aria? Ma torniamo alla domanda di prima: gli attentatori erano in grado di pilotare gli aerei? Per la versione ufficiale, Atta era ai comandi di AA-11, che si schianta sulla prima torre; Alshehhi su UA-175, che colpisce la seconda torre; Hanjour era il pilota di AA-77, diretto contro il Pentagono. Piloti brillantissimi, capaci di manovre spettacolari ( lo vedremo meglio quando affronteremo il capitolo riguardante il Pentagono). Peccato, però, che questi assi del cielo non avessero mai visto né tantomeno pilotato un Boeing; anzi, a detta dei loro istruttori, erano incapaci di pilotare da soli persino un piccolo aereo da turismo. Come cavolo hanno fatto a dirigere un Boeing centrando gli obiettivi con assoluta precisione? Il tutto, peraltro, in una situazione di assoluta precarietà e stress psico-fisico e senza i normali ausili alla navigazione! Questo scenario è semplicemente impossibile. E allora? L’unica spiegazione plausibile è che gli aerei fossero telecomandati. Esiste la tecnologia per controllare e teleguidare un velivolo a distanza. Il ruolo degli “zimbelli”, nella migliore delle ipotesi, è stato quello di pedine finite in un gioco molto più grande di loro.

4.I CROLLI DEL WORLD TRADE CENTER 1,2 E 7.

Nell’immaginario collettivo è rimasto impresso lo spettacolare crollo delle Torri Gemelle, ma quel giorno, a venire giù ,fu anche l’edificio numero 7, un grattacielo di quarantasette piani non toccato da nessun aereo e interessato solo da un modesto incendio. Perché è crollato nessuno è riuscito a spiegarlo. Secondo le autorità le Torri Gemelle sono crollate a seguito degli incendi conseguenza dell’impatto degli aerei. Senza addentrarci in particolari tecnici che esulano dai limiti del presente articolo, esperti di fama mondiale hanno dimostrato che questo è materialmente impossibile e che il crollo degli edifici è stato il risultato diretto di demolizioni controllate. Non esiste un solo caso al mondo di un moderno grattacielo con struttura in acciaio crollato a causa di un incendio; anzi, esistono precedenti che dimostrano il contrario, come nel caso del rogo del Palazzo Windsor a Madrid nel 2005, un incendio durato quasi 24 ore che consumò l’intero edificio ma non lo scheletro in acciaio. Le Torri Gemelle avevano delle fortissime colonne centrali in acciaio che mai e poi mai l’ incendio sviluppato avrebbe potuto fondere,tanto da provocare il crollo verticale dell’edificio. Un’altra prova a favore della demolizione tramite esplosivi è data dal fatto che le parti non metalliche dell’edificio, come le lastre di cemento, si sono letteralmente polverizzate,cosa incompatibile con un cedimento strutturale. Del resto, le immagini parlano chiaro. Guardate le sequenze al rallentatore del crollo delle Torri nel film –Inchiesta a cura di Massimo Mazzucco “11 settembre, inganno globale”: le frecce indicano, dall’alto verso il basso i punti in cui si verificano gli effetti delle esplosioni, con “sbuffi” si fumo e polvere proiettate con forza verso l’esterno , anche verso l’alto. Infine ci sono le dichiarazioni dei diretti testimoni, soprattutto dei pompieri, che hanno riferito di avere chiaramente avvertito gli scoppi delle cariche esplosive. La differenza tra le Torri Gemelle e l’edificio sette consiste nel fatto che le prime sono state demolite dall’alto verso il basso, mentre il WTC 7 è crollato dalle fondamenta, con una demolizione di tipo tradizionale.

5. IL MISTERO DEL PENTAGONO

Il capitolo più misterioso di tutta questa storia piena di enigmi, riguarda il Pentagono, cioè la sede del Ministero della Difesa USA. Questa è davvero “la madre di tutte le menzogne” perché del Boeing che l’avrebbe colpito non c’è traccia. Nessun filmato, nonostante il Pentagono sia circondato da telecamere; nessun rottame , chiaramente riconducibile ad un aereo di quelle dimensioni. Il primo a denunciare l’assurdità della versione ufficiale dimostrando che a colpire il pentagono non può essere stato un Boeing 757 , un aereo lungo 47 metri e con un’apertura alare di 38 metri, è stato il giornalista francese Thierry Meyssan con il libro “l’Effroyable Imposture” pubblicato in Italia da Fandango con il titolo “L’incredibile menzogna: nessun aereo è caduto sul Pentagono”. La scena che si presenta subito dopo l’impatto non ha niente a che vedere con quella di un disastro aereo. Non si trovano neanche i motori, che sono la parte più compatta e resistente; il prato non presenta nessuna strisciata o bruciatura; la facciata colpita, prima che una parte crollasse a seguito dell’incendio, ha un buco di 3 - 4 metri. Se l’aereo si è “disintegrato” senza lasciare traccia (evento impossibile ) cosa ha potuto provocare un foro di uscita, nel terzo anello del Pentagono, simile a quello d’entrata nel punto dell’impatto? Mistero. La verità è che il Pentagono può essere stato colpito solo da un missile o da un drone ( aereo senza pilota). La conferma definitiva? Un Boeing che vola raso terra ad oltre 800 km orari è una manovra ritenuta impossibile ( vedi la testimonianza di due esperti piloti dell’Alitalia nello speciale tg1 del 19\02\06). Per altro, questa manovra ritenuta impossibile, sarebbe stata eseguita dal presunto dirottatore Hanjour, ritenuto lo zimbello della scuola di volo, incapace secondo gli istruttori di volare da solo su un monomotore! Siamo nel regno delle favole. Eppure ci sono ancora milioni di babbei disposti a credere a queste favole.

6. UNITED AIRLINES 93: CHE FINE HA FATTO ?

Secondo la versione ufficiale, il quarto aereo dirottato precipitò per la decisione eroica dei passeggeri di opporsi ai sequestratori ed evitare così conseguenze più tragiche. Ma anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un aereo “scomparso”. Nel presunto luogo dell’impatto, in un campo della Pennsylvania, tutto quello che si vide fu una buca di qualche metro con intorno pezzi di ferraglia di pochi centimetri. Anche qui, come nel caso del Pentagono, non si trova nessuna parte riconoscibile dell’aereo : non un pezzo d’ala, un timone di coda, un motore, un sedile, un portello, un finestrino; non c’è niente, solo piccoli frammenti che potrebbero essere qualsiasi cosa. Dunque, UA 93 non è “precipitato”, ma è stato abbattuto in volo come dimostrato dal ritrovamento di rottami e resti umani in un raggio di molti chilometri. Perché e chi diede l’ordine di abbattere l’aereo lo sapremo solo quando i veri complottisti dell’11 settembre, cioè i reali mandanti ed esecutori , verranno smascherati e puniti per i loro orrendi crimini.

CONCLUSIONE.

Per usare le parole dei titoli di due famosi libri di Maurizio Blondet, l’11 settembre si è trattato di un “Colpo di Stato in USA”, organizzato da “ Chi comanda in America”, per creare un clamoroso pretesto “ la Pearl Harbour del 21° secolo”, allo scopo di scatenare guerre già decise e cercare d’invertire la china discendente del potere americano nel mondo. Del resto, quella dei “pretesti”, è una costante nella storia americana : dall’esplosione e affondamento dell’incrociatore U.S.S. Maine, che nel 1898 scatenò la guerra ispano-americana, fino alle famose – e inesistenti! – “armi di distruzione di massa” di Saddam Hussein, la storia americana è costellata di pretesti costruiti ad arte per “drogare” l’opinione pubblica e organizzare il consenso necessario per le loro guerre di rapina e di sterminio. Tutto, naturalmente, in nome della “libertà” e della “democrazia” ( vedi l’inchiesta a cura di Mario Consoli “ Vecchi e nuovi vizi americani : dall’affondamento del Maine all’operazione Northwoods” su Rinascita del 14 novembre 2004). A dieci anni di distanza dalla strage dell’11 settembre , è giunto il momento che il castello di menzogne crolli per lasciar posto alla verità. Solo la verità ci renderà liberi.

Barrafranca, settembre 2011

Salvatore Marotta

Bibliografia essenziale/Videografia/Sitografia

11 settembre : colpo di stato in USA. Di Blondet Maurizio-Effedieffe-2001

Chi comanda in America. Di Blondet Maurizio- Effedieffe 2002

L’incredibile menzogna: nessun aereo è caduto sul Pentagono. Di Meyssan Thierry-Fandango-2002.

Il Pentagate. Altri documenti sull’11 settembre. Di Meyssan Thierry- Fandango2003.

Alice nel paese delle meraviglie e il disastro delle Torri Gemelle. Ecco perché la versione ufficiale dei fatti dell’11 settembre è una menzogna colossale. Di Iche David- Macro Edizioni- 2003.

Mistero americano. Ipotesi sull’11 settembre. Di Montesano Marina- Dedalo- 2004.

11 settembre. Cosa c’è di vero nelle “teorie del complotto”. Di Griffin David R. - Fazi 2005.

11 settembre. Bush ha mentito.Di Berg Philip J. , Rodriguez William- Editori Riuniti- 2006.

11 settembre. Inganno globale. Con DVD. Di Mazzucco Massimo – Macro Edizioni 2006.

La fabbrica del terrore made in USA. Origini e obiettivi dell’11 settembre. Di Tarpley Webster G. – Arianna Editrice – 2007.

Zero. Inchiesta sull’11 settembre. Con DVD. Di Chiesa Giulietto – Piemme – 2008.

www. luogocomune.net

www.disinformazione.it

domenica 4 settembre 2011

Sulla manovra

pensione

A bocciare la manovra economica di Tremonti basterebbe il fatto che, mentre si chiedono sacrifici agli italiani, e ovviamente ai soliti che pagano le tasse regolarmente, il governo Berlusconi continua a dilapidare il denaro pubblico finanziando la partecipazione italiana alle guerre americane, denominate missioni all'estero. Si calcola che la presenza italiana in Afghanistan costi all'erario circa 600 milioni di euro all'anno e se poi si pensa ai bombardamenti in Libia e al sostegno agli insorti contro Gheddafi, risulta chiaro che il popolo italiano continua ad essere ingannato in modo sfacciato. Mentre poi, le bacchettate di Trichet e degli altri pescecani della finanza mostrano come la sovranità nazionale italiana non esiste, mentre tutti gli italiani onesti sono costretti a pagare una crisi di cui sono responsabili solo i politici e i santoni dell'economia, il sistema salva se stesso confermando gli scandalosi privilegi della casta dei parlamentari, autentici parassiti che vivono da nababbi alle spalle di una nazione che tradiscono ogni giorno. Il numero dei parlamentari è rimasto qual era, i loro emolumenti non sono stati intaccati di un centesimo, così la possibilità per loro di ricevere una pensione ragguardevole anche con un solo giorno in parlamento è rimasta intatta. In questa bailamme di satrapi, non si salva nemmeno Napolitano che dall'alto del suo reddito di 220.000 euro l'anno, incita a continuare nelle guerre coloniali. E ci risparmiamo in questa sede le riflessioni sul fatto che l'euro ormai è fallito, che gli italiani ne hanno avuto solo danni, che bisogna uscire dall'Unione Europea per come l'hanno concepita e realizzata, che l'Italia deve ritornare ad una moneta nazionale forte, che abbiamo bisogno di una stagione di protezionismo e di "sacro egoismo", che l'economia si rafforza solo se si ha la capacità di creare nuovi posti di lavoro investendo nel settore pubblico e nella politica dei servizi. Cose che potranno essere fatte solo con un governo veramente al servizio dell'Italia e non degli stranieri. Per questo sarà necessaria una rivolta sociale che, speriamo, non tarderà ad arrivare e che farà piazza pulita dei furbastri che per il loro tornaconto stanno bruciando l'avvenire dei giovani e mandando il paese alla rovina.

Nicola Cospito

Ufficio Politico MNP

venerdì 2 settembre 2011

Lotta all'evasione: l'ultima bufala!

Guardia di Finanza

Molti italiani, ingenui e sprovveduti, seguono con comprensibile disorientamento l’iter della nuova manovra finanziaria, l’ennesima, che dovrebbe far rientrare l’Italia nei parametri europei dai quali negli scorsi anni abbiamo chiesto e ottenuto di sforare alla grande, con l’impegno però a rientrare negli anni successivi, cioè adesso.

Nella ridda di provvedimenti che appaiono, scompaiono, riappaiono, adesso è la volta dell’annuncio di un pesante giro di vite contro l’evasione e l’elusione fiscale.

Noi siamo assolutamente d’accordo, anche se la cosa sa tanto di ennesima bufala da parte di un Governo che, con i condoni, gli scudi fiscali, l’abolizione del reato di falso in bilancio, la prescrizione breve per i reati finanziari ecc. ha sicuramente fino ad ora aiutato e non combattuto gli evasori, peraltro autorevolmente incoraggiati dallo stesso Berlusconi che ha più volte dichiarato che, essendoci in Italia una pressione fiscale troppo elevata, gli evasori erano giustificati.

Adesso, sempre i suddetti italiani ingenui e sprovveduti, cercano di capire in cosa consisterà questa “epocale” (sic!) lotta all’evasione e ai suoi principali strumenti: le società di comodo e off-shore.

A questi italiani vogliamo dare una piccola mano con un suggerimento: andare a leggere su internet o sui giornali degli scorsi mesi gli atti e le conclusioni del processo Mills.

L’avvocato inglese David Mills, marito di una ministra della reale corona britannica (e già questo significa qualcosa!!!) è stato per anni il consulente di Silvio Berlusconi e della Fininvest, per conto dei quali ha creato catene di società di comodo e off-shore finalizzate all’evasione fiscale, alla creazione di fondi neri, all’esportazione di capitali all’estero nei paradisi fiscali.

Non solo, come risulta dagli atti processuali, parte di quei fondi sono stati utilizzati per operazioni di corruzione e di condizionamento dei vari poteri politici e istituzionali in Italia.

E’ già grave essere diventati una repubblica delle banane, ma essere governati anche da pataccari incapaci, corrotti e corruttori, è veramente troppo.

Quousque tandem?

Adriano Rebecchi

Ufficio Politico del MNP

Responsabile Provinciale F.N.

domenica 21 agosto 2011

Strage di Bologna: la verità vi farà liberi!

stragediBologna

La Procura della Repubblica di Bologna sembra abbia finalmente deciso di imboccare la “pista internazionale” per scoprire gli autori della terribile strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, che ha causato “ufficialmente” 85 morti e oltre 200 feriti.

La notizia ha ovviamente gettato nello scompiglio tutto il mondo dell’antifascismo che da quella strage, subito etichettata come “fascista”, ha tratto nuova linfa per le sue campagne propagandistiche e se n’é servito come mezzo per sviare l’attenzione dell’opinione pubblica da una gestione del potere che nei decenni si è rivelata sempre di più basata sulla corruzione ed il malaffare.

Per “noi” la notizia della recente svolta nelle indagini è solo la conferma di quello che abbiamo sempre pensato fin da quando, sul settimanale “Candido”, il giornalista e senatore missino Giorgio Pisanò aveva rivelato che durante la ricomposizione dei corpi erano stati rinvenuti altri resti oltre a quelli degli 85 morti ufficiali, e che quindi i morti in realtà non erano 85 ma 86, ed era ragionevole pensare che quei resti in più erano di un terrorista o di un corriere di esplosivi in transito, vittima di un incidente di percorso o di un complotto del quale anche lui era rimasto vittima.

Questa notizia fu sempre snobbata nel clima imperante nel quale tutti volevano e avevano bisogno che la strage fosse “fascista”, dal potere politico alle Autorità istituzionali, dai Servizi più o meno deviati alla Magistratura, dai media alle lobby della disinformazione, dagli intellettuali impegnati ai tromboni dell’antifascismo.

Tutti i successivi interminabili processi non hanno fatto altro che condannare dei colpevoli di comodo, ovviamente “fascisti” o “presunti tali”, sacrificati sull’altare della “ragion di Stato” e per dare soddisfazione a quell’Associazione Vittime della Strage di Bologna i cui esponenti, intrisi e abbeverati di antifascismo, hanno dimostrato di preferire ad una verità scomoda una bugia che placasse il loro delirante antifascismo.

Adesso non resta che aspettare che la Magistratura faccia il suo corso e, liberata dalla cappa di conformismo che finora l’ha imprigionata, dia finalmente una chiara risposta sui nomi dei responsabili, dei mandanti e di coloro che per opportunismo o carrierismo hanno contribuito a depistare e sviare le indagini.

Per quanto riguarda la richiesta di togliere dalla Piazza della stazione di Bologna la lapide che condanna la “strage fascista”, richiesta avanzata da alcuni “indegni” ex missini che, comodamente assisi nella mangiatoia del potere si sono ben guardati in questi anni dal pretendere la ricerca della verità, come abbiamo avuto occasione di scrivere anni fa, riteniamo che quella lapide non vada rimossa.

Per 30 anni quella lapide ha seminato odio, per 30 anni migliaia e migliaia di scolaresche l’hanno letta come dimostrazione del “male assoluto”, toglierla significa far sparire la prova delle aberrazioni alle quali è sceso questo regime antifascista e sedicente democratico.

La lapide va lasciata, così com’è, ma di lato va posta un’altra lapide, sulla quale venga spiegato, per le future generazioni, a quale livello può giungere l’odio ed il settarismo politico di chi, non avendo altre ragioni o idee da contrapporre al suo avversario, ricorre alle menzogne e alle speculazioni propagandistiche più atroci, anche sulla memoria di tante vittime innocenti

Non diamo al sistema l’opportunità di far sparire la prova delle sue malefatte.       

Adriano Rebecchi

Ufficio Politico del MNP

Responsabile Provinciale F.N.

sabato 13 agosto 2011

L’ultimo regalo del “pataccaro”

Berlusconi Tremonti pinocchio
Il Governo ha approvato nella notte una nuova manovra finanziaria aggiuntiva di ben 45,5 miliardi di euro, una superstangata che si aggiunge a quella pesantissima già decisa nello scorso mese di luglio.
Berlusconi non ha trovato di meglio per giustificarsi che la patetica frase: “il nostro cuore gronda sangue perché uno dei vanti del nostro governo era di non aver messo le mani nelle tasche degli italiani”.
Invece il cuore degli italiani gronda rabbia e incazzamento!
Perché il multimiliardario Silvio Berlusconi è sceso in politica per attuare il piano della P2 ma anche per salvare le sue aziende sommerse di debiti e le ha salvate, se è vero com’è vero che le suddette società hanno avuto in questi anni un crescendo di utili e di attività e questo malgrado la crisi.
Perché in questi anni ci ha mentito ripetendo fino alla noia “che eravamo messi meglio delle altre nazioni” e “che saremmo usciti dalla crisi prima e meglio degli altri”.
Perché le uniche leggi che ha fatto nei 9 anni nei quali ha complessivamente governato, oltre alle leggi “ad personam” e “porcata” che lo interessavano direttamente, sono state i condoni e le sanatorie che hanno premiato gli speculatori, gli evasori, i corrotti, gli esportatori illegali di capitali, la malavita ed il malaffare.
Perché le attuali severe misure di rientro nei parametri Deficit-Pil non ci sono state imposte dall’Europa “oggi”, ma erano l’impegno che lo stesso Berlusconi “aveva preso a suo tempo” quando aveva chiesto e ottenuto dall’Europa di sforare alla grande da quei parametri nei quali non riuscivamo a rientrare a causa della crisi e della debolezza della nostra economia.
Un’Europa che ci sta dando un sostanzioso aiuto acquistando grandi quantitativi di Btp che l’Italia emette per far fronte alle spese quotidiane di funzionamento della macchina statale, Btp che però, visto il nostro gigantesco debito pubblico, sono quasi “carta da formaggio” e per collocarli dobbiamo garantire a chi li compra rischiando rendimenti sempre più alti.
Adesso che tutti i nodi vengono al pettine, dovremo pagare e pagare per tanti anni, gli errori e le furbate propagandistiche di questi sedici anni di berlusconismo, concretizzatosi in 9 anni di gestione diretta del potere e in 7 anni di pesante condizionamento dei numericamente deboli e divisi governi di centrosinistra.
Quello che personalmente ci indigna e ci fa incazzare ancora di più è che Berlusconi ha potuto fare quello che ha fatto grazie anche alle simpatie, all’avallo e alle complicità di molti ambienti della cosiddetta “nostra“ Area, quella cioè al di fuori di Alleanza Nazionale.
Chi per anticomunismo, pur sapendo, perché non poteva non sapere, che le prime grandi imprese immobiliari ed edilizie della famiglia Berlusconi degli anni ‘70 sono state fatte, con soldi di dubbia provenienza, grazie alle provvidenziali licenze edilizie concesse dalle tante giunte rosse di allora, tutte lautamente finanziate (o corrotte) dal nascente impero berlusconiano.
Chi per pregresse simpatie per l’inesistente e utopica terza via socialista craxiana, che li ha portati a tifare per il “grande amico” di Craxi e per la sua ancora più inconsistente e fasulla terza via di politica internazionale.
Chi per giusta avversione al mondo delle Banche e della Finanza, pur sapendo, perché non poteva non sapere, che Berlusconi ed il suo socio Ennio Doris sono gli unici veri banchieri in Italia, perché loro non sono Presidenti o Amministratori delegati eletti da consigli o assemblee di azionisti, ma sono gli unici e soli proprietari della Banca Mediolanum e del suo annesso impero.
Qualche giorno fa un componente dell’Ufficio Politico del MNP ha concluso il suo intervento sulle vicende della crisi dicendo che Berlusconi “deve essere mandato a casa, con le buone o con le cattive”.
Facciamo nostro e ampliamo quell’appello, perché oltre a Berlusconi devono essere mandati a casa anche tutti i suoi complici, sodali e servi sciocchi, a cominciare dai leghisti e dagli ex alleanzini.
Con le buone o con le cattive!
Adriano Rebecchi
Ufficio Politico del MNP e Responsabile Provinciale F.N.