domenica 30 ottobre 2011

Piazza Risorgimento 29/10/11

Comunicato stampa

la banca il tuo nemico

Grande successo della manifestazione di Forza Nuova ieri a Piazza Risorgimento contro lo strapotere delle banche usuraie e dei loro lacchè del governo. In una piazza gremita di bandiere e da centinaia di giovani , di fronte a tanta gente sbalordita positivamente davanti agli striscioni che denunciavano le pratiche usuraie dell'alta finanza strangolatrice dell'Europa e dell'Italia, hanno preso la parola Gianguido Saletnich, coordinatore regionale del Lazio, Francesco Mangiaracina, segretario di Lotta studentesca, il movimento giovanile di Forza Nuova, Valerio Arenare, segretario del Movimento Patria Nostra, un giovane rappresentante del movimento nazionale rumeno, Nicola Cospito, del Movimento Nazional Popolare, Davide Gramiccioli di una nota radio della capitale. ha portato il suo saluto anche il principe Ruspoli, da sempre impegnato nella battaglia per la riscossa dell'agricoltura.

Ha concluso la manifestazione Roberto Fiore, segretario nazionale di Forza Nuova.

Forza Nuova ha annunciato una mobilitazione permanente di tutti i suoi militanti e ha lanciato un forte appello agli italiani per liberarsi finalmente da una classe politica fatta di corrotti, massoni e avanzi di galera. Seguiranno altri comunicati.

Nicola Cospito

MNP Roma

martedì 25 ottobre 2011

Con noi per il futuro dell’Italia

Tutti il 29 a Roma in Piazza Risorgimento

alle ore 17.00


Grande mobilitazione popolare di Forza Nuova contro chi vuol far pagare la crisi, alle famiglie, ai lavoratori e agli studenti.
manifesto_u1

lunedì 17 ottobre 2011

La crisi irreversibile della democrazia liberale

sistema obsoleto

I violenti disordini di ieri a Roma, provocati non da un'esigua minoranza di esagitati, come i mass media hanno cercato invano di farci credere, le centinaia di manifestazioni in tutto il mondo, compresa anche New York, la Mecca del capitalismo e dell'alta finanza, attestano la crisi ormai irreversibile della democrazia liberale che appare sempre più un sistema allo sbando e senza sbocchi. Le cause della crisi, al di là della protesta e del disagio sempre più diffusi, vanno ricercate non solo nel fallimento del sistema liberista che fa il paio con quello del marxismo negli anni ottanta, ma anche nella sfiducia della gente nella politica politicante, non al servizio dei cittadini ma di interessi sempre più manifestamente oligarchici. La sempre minore affluenza alle urne in occasione delle scadenze elettorali, il gap partecipativo della gente comune alle forme della democrazia parlamentare, la degenerazione naturale e sistemica del partitismo, le leggi elettorali aggiustate ad hoc per il mantenimento del potere con trucchi quali la soglia di sbarramento, i premio di maggioranza, la cancellazione della preferenza,, il bipolarismo quanto mai artificioso e limitativo delle scelte, la calata nella politica di schiere interminabili di peones, una marmaglia di livello culturale appena superiore all'analfabetismo che è andata ad occupare posti chiave, la corruzione diffusa, l'asservimento della politica ai trust e alle lobbies economico-finanziarie, sono i segnali che il sistema non va più, non convince più, è finalmente moribondo. Questo, mentre i cosiddetti indignati, latori di una protesta giusta ma privi di un progetto alternativo credibile, non si rendono conto che è proprio la stessa democrazia, alleata di ferro del capitalismo e del liberismo ad essere in discussione, sembra dar più che ragione a chi nella storia europea in un passato non così remoto, intese, con energia e determinazione, porre un freno allo strapotere delle banche che al di là di ogni considerazione di utilità e convenienza sociale, improntavano la gestione del denaro all'usura e alla speculazione. Fu proprio la nazionalizzazione delle holding bancarie nei primi anni trenta a salvare l'economia italiana in un momento di gravi turbolenze internazionali. Oggi dunque si riaffaccia prepotente sulla scena, al di là delle contingenze e degli anatemi strumentali, la centralità di un pensiero forte che, ricco di progettualità, appare l'unico pronto ad osare un percorso di reale uscita dal vicolo cieco in cui le vestali interessate della democrazia liberale e parlamentare hanno cacciato metà del pianeta. Chi sa guardare in profondità non potrà non prenderne la dovuta coscienza.

Nicola Cospito

Ufficio politico MNP

venerdì 14 ottobre 2011

Incazzati neri!

 Incazzati neri

Nessuno più di noi ha il diritto di scendere in piazza !!!

Sabato 29 ottobre

Milano - Piazza San Carlo dalle ore 15,00 MANIFESTAZIONE
Roma - Piazza Mazzini dalle ore 17,00 CORTEO
Catania - Piazza Roma dalle ore 16,30 CORTEO

Contro la crisi economica creata dal sistema bancario
Contro il turbocapitalismo che affama il nostro popolo
Contro una classe politica inetta e corrotta
Per il lavoro
Per la terra
Per la famiglia
Per la sovranità
Per la moneta di popolo


AZZERAMENTO DEL DEBITO PUBBLICO: il debito pubblico è dovuto al signoraggio ed alle speculazioni che il sistema bancario fa sulla pelle dei popoli, non pagarlo non solo è legittimo, ma in questa situazione doveroso e salvifico per l'economia e la vita del nostro paese. Dobbiamo abbattere i simboli di questo debito non dovuto, cominciando da strutture come Equitalia che assillano i poveri ed i più bisognosi perchè non sono in grado di difendersi da queste sanguisughe, mentre i potenti, i grandi evasori, possono contrattare la restituzione di parti irrisorie di debiti milionari.

SOVRANITA' POPOLARE DELLA MONETA: solo la piena sovranità, quindi anche la sovranità monetaria renderà l'Italia un paese libero. La moneta deve essere proprietà del popolo, poichè la ricchezza che la moneta rappresenta convenzionalmente è prodotta dal popolo e non dalle banche che stampano moneta dal nulla e la prestano a tassi usurai.

NAZIONALIZZAZIONE DELLE BANCHE: la politica nazionale ed europea hanno finora salvato le banche dal tracollo usando soldi pubblici, soldi del popolo e allora nazionalizziamo le banche, restituiamo agli istituti di credito il ruolo sociale nell'economia nazionale, cacciamo speculatori e usurai. L'Islanda l'ha fatto, il Venezuela l'ha fatto, l'Argentina l'ha fatto e hanno superato la crisi!


ABBATTIMENTO DELLA CLASSE POLITICA MASSONICO-MAFIOSA: questa classe politica asservita ai poteri forti, ai banchieri, a potenze straniere, deve essere spazzata via dalla volontà e dalla partecipazione popolare.


CAMBIO DEL SISTEMA DI RAPPRESENTANZA: la democrazia rappresentativa, la partitocrazia hanno devastato l'Italia. Noi proponiamo un nuovo sistema di rappresentanza che affianchi ai politici eletti in numero dimezzato rispetto ad oggi, rappresentanze delle categorie lavorative e sociali del paese che fino ad oggi hanno subito passivamente le scelte scellerate dei politici


PRODUZIONE NAZIONALE: l'economia si basa sullo sfruttamento del lavoro a basso costo per invadere i mercati con prodotti scadenti che illudono la gente di risparmiare, mentre in realtà lentamente si autodistrugge, distruggendo l'economia locale. L'Italia deve tornare a produrre sul territorio nazionale, no alle delocalizzazioni all'estero, no alla grande distribuzione. La terra, l'agricoltura, sono la storia, la tradizione ed il futuro del nostro paese.
Dobbiamo tornare ad essere autosufficienti a livello alimentare.


DIFESA DEL LAVORO: la delocalizzazione e la deindustrializzazione del
nostro paese stanno rovinando la vita di milioni di famiglie che non trovano più lavoro a causa di un mercato squilibrato che privilegia i paesi in cui il
lavoro costa zero. L'Italia deve difendere il lavoro ed i lavoratori e non
la produzione ed il consumo. La piena occupazione di tutta la forza lavoro
italiana è possibile e deve essere raggiunta.

E' giunto il momento di fare sul serio! E' tempo di piazza! E' tempo di rivolta!


lunedì 10 ottobre 2011

Trasformiamo in realtà un vecchio sogno

Il 29 ottobre è in programma la manifestazione contro le banche, il governo responsabile della crisi, della disoccupazione giovanile, del disastro morale e materiale dell'Italia.

in hoc signo

E' ora che la nostra parte politica,fondatrice in Italia dello Stato Sociale, erede delle migliori tradizioni nazionali e sociali radicate nei principi della Carta del Lavoro e della Socializzazione, paladina della sovranità nazionale e di un'Europa dei popoli, nemica degli usurai di Bruxelles e di Washington, si riappropri della protesta popolare che serpeggia tra i lavoratori del pubblico impiego, tra gli operai di Termini Imerese, tra le maestranze dell'ILVA di Taranto, di Finmeccanica, tra i lavoratori delle aziende delocalizzate, tra gli studenti defraudati di una scuola che funzioni davvero, tra i disoccupati e i cassintegrati, tra le massaie e le casalinghe che devono tirare una carretta sempre più pesante, nelle famiglie derubate dei loro risparmi e tormentate da un futuro sempre più incerto.

Per questa ragione il Movimento Nazional Popolare aderisce all'appello di Forza Nuova e invita tutti i militanti della vecchia e della nuova guardia, gli aderenti, i simpatizzanti a prepararsi a scendere in piazza con le proprie famiglie, i propri amici e conoscenti, in una manifestazione che vedrà sventolare le bandiere dell'alternativa e della riscossa socialnazionale.

E' arrivato il nostro momento. Facciamoci sentire.

NESSUNO DEVE MANCARE !!!

Nei prossimi giorni sarà comunicato il luogo dei tre appuntamenti a Milano, Roma e Reggio Calabria

sabato 1 ottobre 2011

Nuovo Governatore della Banca d'Italia

doris berlusconi

La solita vergognosa pantomima in corso per la nomina del nuovo Governatore della Banca d’Italia, simile a quelle che si verificano ogni volta che si deve sostituire un giudice della Corte Costituzionale, ci dà l’occasione per fare alcune puntualizzazioni sulle Banche e sul sistema bancario, anche perché sull’argomento girano nei “nostri” ambienti analisi apparentemente dotte, ma fatte da gente che forse non ha mai visto una banca dall’interno e che non ha capito o non sa come funzionano in realtà la banca ed il sistema bancario.

Precisiamo subito che chi scrive ha conoscenza diretta dell’ambiente, avendo lavorato per 36 anni e mezzo in un grosso Istituto di Credito ed avendo raggiunto un livello di carriera definibile “medio”.

Per prima cosa diciamo che le Banche sono una realtà imprescindibile per la gestione degli aspetti finanziari di un’economia, a meno ché qualcuno pensi nell’anno 2011 di tornare al “baratto”, ma ci deve spiegare come, tenendo presente che anche al tempo del baratto era il “bisogno” a dare più o meno valore a ciò che si barattava e quindi l’aspetto speculativo era comunque presente.

Quello che non va delle banche è la loro GESTIONE, dovuta al fatto che TUTTI i Presidenti, Consiglieri Delegati e/o Amministratori, di tutte le Banche, SONO DI NOMINA POLITICA, anche quando sono dei tecnici, perché vengono comunque scelti in base all’area di appartenenza politica più o meno dichiarata.

Quindi il problema da affrontare non è l’Istituzione Banca o il sistema bancario, ma la gestione che ne fanno i manager per conto dei Partiti politici che li hanno scelti o nominati.

A questo punto anche il discorso sulla natura pubblica o privata delle Banche lascia il tempo che trova.

Se una banca è privata, ma la sua dirigenza E’ TUTTA DI NOMINA POLITICA e risponde ai Partiti che l’hanno proposta o nominata, dove sta l’aspetto privato?

Che cosa vuol dire poi che una Banca è privata?

Tutte le Banche, dalle più grosse alle più piccole, hanno emesso nel corso della loro storia “milioni di azioni” che rappresentano ciascuna una piccolissima quota di proprietà di quella Banca e queste azioni sono sì in parte in mano a grossi finanzieri, ma per la maggior parte sono in mano a milioni di cittadini, impiegati, commercianti, artigiani, pensionati, fondi pensioni delle più svariate categorie del mondo del lavoro, Enti Pubblici, Assicurazioni ecc.

Quindi quando si chiede di “nazionalizzare” una Banca o tutte le Banche, bisogna sapere che non si colpirà la speculazione o gli speculatori, ma quei milioni di possessori di azioni che potrebbero così veder svanire i loro risparmi, spesso risparmi di una vita.

Analogamente, poiché le azioni della Banca d’Italia sono state a suo tempo ACQUISTATE dalle principali Banche italiane in occasione della sua PRIVATIZZAZIONE (perché il Ministero del Tesoro doveva fare cassa per salvare la lira!!!), la stessa Banca d’Italia è quindi di proprietà di quei milioni di cittadini che posseggono le azioni delle rispettive banche.

Non potendo però materialmente far gestire da questa moltitudine la Banca, viene nominato un Consiglio di Amministrazione (dai politici), che elegge un Presidente o Amministratore Delegato (in quota a qualche Partito), i quali hanno il compito di gestire e guidare la Banca (come fa comodo ai Partiti).

Questi alti papaveri vengono impropriamente (o furbescamente) chiamati “banchieri” ma, in realtà, sono dei dipendenti, di altissimo livello e di altissimo stipendio, ma dipendenti, che oggi sono nominati e un domani possono essere sfiduciati e mandati a casa (è successo a Geronzi, è successo a Profumo).

E’ bene si sappia che gli unici veri banchieri “privati” in Italia, in quanto unici soci e proprietari della propria Banca Mediolanum e che nessuno può quindi sfiduciare o mandare a casa, sono tali Ennio Doris e Silvio Berlusconi ed è strano che, in ambienti dove si parla e straparla contro i banchieri che tali non sono, si SORVOLI invece sugli unici DUE VERI BANCHIERI PRIVATI ITALIANI.

Adesso non ci resta che attendere l’esito della pantomima e vedere chi la spunterà nel Governo e nei Partiti che lo compongono e chi sarà il nuovo Governatore della Banca d’Italia, l’importante è che ci rendiamo conto di chi è e che faccia ha il nemico, altrimenti continueremo solo a fare battaglie contro i mulino a vento.

Adriano Rebecchi