sabato 31 dicembre 2011

Il traditore Tremaglia

Mirko Tremaglia

Tremaglia dalla fine della guerra ha smesso di essere uno di noi. In Italia i camerati, i combattenti, i militanti lo ricorderanno come un traditore come pochi. Atlantista, servo della NATO, amico di Fini e di Berlusconi, in Alleanza Nazionale e nel PDL, in Futuro e Libertà al servizio dei poteri forti, organico al progetto liberalmassonico che sta distruggendo l'Italia.

Nicola Cospito

Ufficio Politico del MNP

sabato 24 dicembre 2011

Buon Natale e sereno 2012

bandiera RSI

RAGGRUPPAMENTO NAZIONALE COMBATTENTI E REDUCI RSI

RSI CONTINUITÀ IDEALE

Natale 2011

In questi giorni che precedono il Natale e l'Anno Nuovo, il nostro pensiero di combattenti repubblicani superstiti, unitamente ai più giovani di Continuità Ideale, si volge riverente e commosso a tutti quei nostri fratelli e sorelle che negli stessi giorni del lontano dicembre 1944, sotto la bandiera della Rsi si opponevano in armi agli invasori anglo-americani e alle bande slave, pagando un alto contributo di sangue. Un contributo che col nuovo anno sarebbe diventato ancora più pesante nella difesa dei confini orientali e con Gorizia rimasta italiana. Il nostro sia dunque un Natale che riassuma la sua essenza spirituale e di incancellabile ricordo, ieri come oggi orgogliosi della nostra storia e che riesca a sconfiggere quel sapore di festa amara che grava sull'intera Nazione italiana diventata ormai libero terreno di caccia per filibustieri e banchieri di tutte le risme.

Il Presidente Nazionale

Gianni Rebaudengo

venerdì 16 dicembre 2011

LE CAUSE DELLA CRISI

precario

Sulle cause della crisi che sta attraversando l’occidente ed in particolare l’Europa si è detto di tutto e di più, a volte con spiegazioni fantasiose o interessate che non spiegano un bel niente.

Pur non essendo economisti, facciamo un tentativo per dare una spiegazione razionale alle cause che hanno provocato questa situazione.

Sin dagli anni del dopo guerra veniva predicato il dogma economico del liberismo spinto e del libero mercato sostenendo a priori che questo conteneva in se stesso gli elementi di equilibrio che avrebbero regolato gli eventuali squilibri in una forma di automatismo quasi taumaturgico ed in un sistema che aveva in se tutti gli anticorpi necessari ad evitare il proprio fallimento ed il proprio collasso!

In base a questo dogma economico si è lasciato che Paesi nei quali la mano d’opera era largamente sottopagata e nei quali i problemi della depurazione dell’inquinamento non erano per nulla considerati entrassero in concorrenza produttiva con Paesi come l’Europa dove invece questi fattori costituivano un costo di produzione molto più alto, il tutto senza considerare l’opportunità di una gradualità regolata magari da dazi di importazione stabiliti per zone macroeconomiche omogenee che riducessero e graduassero il salto differenziale tra i due tipi di economia.

Tale impostazione era invece nell’interesse esclusivo del grande capitale internazionale che trovava così l’opportunità di investire laddove i rendimenti erano maggiori indipendentemente dalla considerazione di fattori né umanitari, né sociali, né di programmazione degli equilibri economici futuri dei paesi Europei ed occidentali.

Abbiamo così visto il PIL di Paesi come Cina, India, Korea, Malesia, ecc, ecc crescere a dismisura con incrementi di due cifre annue mentre contestualmente la concorrenza insostenibile provocava la chiusura delle aziende Europee, la disoccupazione e la delocalizzazione aziendale.

Se all’inizio del processo la bilancia degli interscambi non era troppo pesante in funzione della differente qualità delle produzioni in quanto quei Paesi producevano bassa tecnologia e noi alta tecnologia, da qualche anno le cose non stanno più così perché la produzione di ingenieri e scienziati, specie in Cina ed in India e la conseguente massiccia ricerca, hanno dato il risultato che oggi quei Pesi esportano a basso prezzo anche prodotti di alta tecnologia e la nostra capacità di concorrenza si è ulteriormente affievolita sino a diventare inconsistente!

Il libero mercato, come è dimostrato dai fatti, non é stato assolutamente in grado di equilibrare il sistema che si è sbilanciato fortissimamente in favore dei Paesi emergenti ed ha posto l’Europa e l’Occidente nella drammatica situazione in cui si trovano.

A tutto questo si è aggiunto un ulteriore fattore della speculazione finanziaria che ha cercato nuove fonti di profitto costruendo architetture finanziarie tanto fantasiose quanto fragili a sostituzione degli investimenti industriali che oramai erano diventati di competenza dei Pesi emergenti.

Il crollo della finanza dei “derivati” & simili ed i fallimenti delle grandi banche che come una valanga, partendo dagli USA hanno coinvolto tutte le economie del mondo, ha dimostrato l’inconsistente struttura di questa economia speculativa che, come in un gioco di domino ha trascinato nella sua caduta anche le economie più concrete di tutto il mondo.

Come abbiamo già avuto più volte modo di scrivere, l’ultima guerra ha visto fronteggiarsi il sangue e l’oro, il profitto e la società civile.

Ha vinto l’oro e la conseguenza prima è stata la supremazia della finanza sulla politica che ha letteralmente invertito l’ordine dei valori laddove la finanza deve essere uno strumento, un mezzo, nelle mani della politica per raggiungere il fine di creare una situazione di progresso e di equità in una società civile!

Certamente, per quanto riguarda l’Italia, anche la politica, questa politica condizionata dalla finanza, ha le sue colpe che sono essenzialmente l’avere perseguito la propria autoreferenzialità per un’autoconservazione di potere badando per questo, ed a costo di aumentare a dismisura ed in modo irrazionale il debito pubblico, più ai propri interessi elettorali, di corruttela e di ladrocinio che non a quelli del Paese!

Ma il terreno di cultura nel quale si è sviluppata la crisi che sta attanagliando l’occidente, l’Europa e l’Italia rimane essenzialmente il liberalcapitalismo mondialista, né sarà possibile ristabilire un equilibrio e cercare una diversa via di sviluppo della società, più solido, più umano e più equo sino a quando non taglieremo la testa a questa idra che ammorba l’aria e che pietrifica lo spirito dell’Uomo!

Alessandro Mezzano

mercoledì 14 dicembre 2011

Il secondo congresso nazionale di Forza Nuova

secondo congresso nazionale Forza Nuova

Si è concluso il Congresso Nazionale di Forza Nuova, ma la sua conclusione è l’inizio di un cammino importante che vede Dirigenti, iscritti e simpatizzanti di Forza Nuova, Movimento Patria Nostra e Movimento Nazional Popolari, sempre più convinti di aver intrapreso la strada giusta e di essere l’unica vera speranza per il futuro del nostro amato Paese!

Il II Congresso Nazionale di Forza Nuova doveva essere un momento per incontrarsi e confrontarsi sulla varie tematiche che i movimenti federati intendono sviluppare per il programma politico che li vedrà protagonisti nei mesi avvenire!

Tantissimi delegati da tutta Italia e ospiti illustri.

Tra gli ospiti stranieri: Manolo Canduela rappresentante delegazione Spagna, Jonas Degeer rappresentante delegazione Svezia, Incze Bèla rappresentante delegazione Ungheria,Mikhail Kuznetsov rappresentante delegazione Russia, l’Europarlamentare Bruno Collnisch Vice Segretario Nazionale Front Nazional, in colllegamento Skype Derek Holland rappresentante delegazione Irlanda, Cristian Diamnty rappresentante delegazione Romania, l’europarlamentare Nel Griffin. Tra gli ospiti italiani spicca sicuramente la presenza di Padre Giulio Tam e dell’ex Sindacalista Antimafia Gioacchino Basile candidato alla carica di sindaco nel comune di Palermo con una lista civica voluta da forza Nuova e appoggiata tra gli altri anche dal Movimento Patria Nostra.

Interessanti i convegni e i dibattiti effettuati nella due giorni:

“Attacco finanziario all’Europa? Unica soluzione, sovranità monetaria”

con l’intervento di: Stefano Sajia (Dirigente Nazionale FN), Avvocato Pimpini (Presidente dell’Associazione Giacinto Auriti), Eugenio Benetazzo (economista), Renzo Rabellino (Presidente Movimento ‘No Euro’)

“Poteri Forti, mafia e Massoneria, il cancro italiano”

con l’intervento di : Giuseppe Provenzale (Dirigente Nazionale FN), Avv. Paolo Ferraro (magistrato), Gioacchino Basile (ex sindacalista CGIL , canditato sindaco per FN a Palermo), Frediano Manzi (Presidente Associazione ‘SOS Usura e racket’)

“Famiglia e difesa della vita, le fondamenta dell’Italia”

con l’intervento di: Marzio Gozzoli (Vice Segretario FN), Avv Pietro Guerini (Portavoce Associazione ‘No 194’)

“Ritorno alla Terra, la Rinascita Italiana”

con l’intervento di: Luigi Marcolongo (Dirigente Nazionale FN, consigliere comunale di Atessa-Chieti), Martino Morsello (Leader del ‘Movimento dei Forconi’), prof. Giuseppe Altieri (Agroecologo e docente universitario)

“Caro libri, una proposta per il futuro”

con l’intervento di: Francesco Mangiaracina (Responsabile Nazionale Lotta Studentesca), Matteo Stella (Dirigente Lotta Studentesca), Claudio Cospito (Ufficio Politico Forza Nuova)

“Lotta all’immigrazione e difesa dello Ius Sanguinis”

con l’intervento di: Luca Castellini (Coord. Nord. Italia), Marco Forconi (Coord regionale FN Abruzzo), Maurizio Rossi (scrittore).

Il primo giorno c’è stato anche l’intervento, molto apprezzato dalla platea, del Segretario Nazionale del Movimento Patria Nostra, Valerio Arenare, che ha rimarcato l’importanza della presenza costanza in piazza e il continuo dialogo con il popolo, nonchè ha fatto esplicita richiesta di aprire un tavolo di discussione per allargare il patto federativo ad altre forze antagoniste che si riconoscono nell’idea di grande Italia lasciataci da “un grande uomo 68 anni fa” e di prendere la distanza da coloro che si definiscono Camerati ma che si lasciano andare a desideri di poltrone mettendo in secondo piano il bene del Paese. il Segretario Nazionale M.P.N. ha ribadito che i “Camerati” il sistema lo combattono, non diventano parte di esso.

Molto apprezzati da M.P.N. anche gli interventi di Fiorenzo Consoli che ha ricordato l’importanza del ritorno alla piazza riprendendo le parole di Valerio Arenare, di Giampaolo Costa (Forza Nuova Littoria) che ha invitato a maggiori collaborazioni con altri movimenti e del sanguigno Silvio Verrati che ha ricordato l’origine dell’idea e la necessità ad un ritorno ai concetti basilari di quella che fu “L’origine” ovvero i diciotto punti di Verona e la carta del lavoro.

Il Segretario Nazionale di M.P.N. nel riferire i contenuti del Congresso alla nostra Segreteria Politica, non ha nascosto l’emozione di aver parlato ad una così illustre presenza e di essere soddisfatto della riuscita dell’evento, dei temi trattati e dei propositi con cui FN, MPN e MNP si proiettano verso le prossime lotte politiche che inizieranno già da subito nel contrastare il Governo dei Banchieri ed collaborazionisti NATO e nel battersi contro la scellerata manovra economica che avrà un solo soggetto penalizzato:”il popolo italiano”.

Il Secondo giorno di congresso si è concluso con la messa in onore di Massimo Morsello celebrata da Padre Giulio Tam, con gli interventi di Riccardo Donti responsabile della propaganda di Forza Nuova, Giuseppe Zito coordinatore Nord Italia Forza Nuova, Prof. Nicola Cospito Segretario Nazionale del Movimento Nazional Popolare e Dirigente Nazionale FN, Michele Giliberti Coordinatore Regione Campania e Dirigente Nazionale, Dennis conte Coordinatore Friuli Venezia Giulia. La Conclusione è stata affidata Gianguido Saletnich Coordinatore Regionale Lazio e al Segretario Nazionale Roberto Fiore.

UN GRANDE EVENTO PER UNA GRANDE FORZA CHE NASCE E CHE SI SCHIERA A DIFESA DEL POPOLO, DELL'ITALIA E DELL'EUROPA.

venerdì 9 dicembre 2011

Rigore, equità, sviluppo?

F 351

Secondo congresso nazionale di Forza Nuova

Si svolgerà a Tivoli (RM) il secondo congresso nazionale di Forza Nuova.

MANIFESTO-CONGRESSO

Il Movimento, che è sta diventando il punto di riferimento centrale dell'area nazionalpopolare, dopo la sua opposizione al governo Berlusconi e al berlusconismo, prende adesso posizione contro il governo Monti/Napolitano, espressione delle banche sull'orlo del fallimento e del sistema liberista, prigioniero ormai di una crisi epocale e irreversibile.

Forza Nuova propone in alternativa un sistema diverso, fondato sulla organicità dello Stato che non può che essere sociale, su un nuovo sistema partecipativo, sulla difesa dei lavoratori e delle famiglie, per un'Italia più giusta, nella prospettiva di un'Europa dei popoli, non più suddita dell'arroganza statunitense e contrapposta a quella della finanza dei burocrati di Strasburgo e di Bruxelles ormai clamorosamente fallita

martedì 6 dicembre 2011

Io la vedo così

 Monti ci mette in mutande

"Ciò che è in basso è come in alto e ciò che è in alto è come in basso" dice l'alchimista. Se il microcosmo del sensibile, cui appartiene la politica, ci vede allo sbando (sempre ad inseguire o avversare i fantasmi che altri costruiscono per isterilire coloro che dovrebbero combatterli in prostranti onanismi mentali, grafici e verbali), è perche abbiamo smarrito l'indispensabile assialità sui piani del non sensibile: Psiche e Spirito. Proprio quei piani che hanno costituito la ragione VERA e profonda dell'azione del Fascismo (l'Uomo Nuovo) e che hanno prodotto, ma solo come conseguenza puramente "esterna", comunque rilevantissima, anche uno Stato che funzionava, grazie al dominio della Politica sull'Economia, della Comunità nazionale sugli interessi di parte, del Sangue sull'oro, del Gladio sull'usura bancaria, del lavoro sul capitale. Ma il Fascismo senza la sua "Religio" (ricordate la scuola di Mistica?) sarebbe stato né più né meno che una delle tante forme di socialismo e sarebbe finito non con l'epopea disperata, eppure cercata, voluta e necessaria della RSI ma con le monetine che poi sono piovute su Craxi e Berlusconi e che probabilmente attendono Monti.

Chi ambisce ad assumere su di sé, per quanto ne sia degno, l'impegnativa eredità del Fascismo, che "per li rami" della storia ci trasmette vibrazioni che arrivano a Roma ed oltre e attraverso la sua essenza una concezione del mondo e della vita ispirata al sacro, non credo possa perdere tempo ed energie a discernere il buono (che non c'è) dal marcio in monti, berlusconi, fini et similia, ectoplasmi la cui inesistenza è la loro più apprezzata qualità da parte di chi li "materializza" per utilizzarli come burattini sulla scena della politichetta.

Per fare Politica Vera serve spirito lucido, anima salda, mente fervida e tanto coraggio, anche quello di propiziare un " terrifico azzeramento" di un sistema (non solo politico) e di tutto un mondo che ci considera dei mortali nemici. Che stavolta vincano i Filistei e muoia solo Sansone con tutti i suoi banchieri usurai, di qualsiasi razza siano.

Weiming

lunedì 5 dicembre 2011

Monti, una sanguisuga turboliberista al servizio delle banche e della casta

Monti

Come previsto, la manovra di Monti di 24 miliardi costituisce un'autentica rapina ai danni dei cittadini italiani del ceto piccolo e di quello medio. L'aumento dell'IRPEF, in paese in cui la pressione fiscale è già alle stelle, la reintroduzione delll'ICI, anche sulla prima casa, aggravata dalla rivalutazione degli estimi catastali del 30 %, la stretta sulle pensioni che verranno calcolate solo su base contributiva, la liberalizzazione del prezzo dei farmaci, i tagli alla sanità, l'eliminazione delle detrazioni alle famiglie, il previsto aumento dell'IVA andranno a falcidiare i già modesti stipendi e salari dei lavoratori, riducendo pesantemente il loro potere d'acquisto. Nulla invece è presente nella manovra di Monti circa l'introduzione della patrimoniale ( un favore a Berlusconi e ai boiardi del PdL), circa la riduzione delle spese militari e il ritiro dei soldati italiani dalle guerre americane, ancora spacciate come missioni umanitarie e che ci costano centinaia di milioni di euro, nulla è previsto di serio per quanto concerne il taglio dei costi della politica e i privilegi della casta, nessun provvedimento è presente per controllare la giungla del mercato immobiliare, le speculazioni dei palazzinari, per abbassare i prezzi delle case o quello delle merci italiane,  nessuna indicazione reale circa la lotta all'evasione fiscale. Un eventuale blocco delle delocalizzazioni per salvare il lavoro italiano, non è stato nemmeno preso in considerazione. In questo modo, fatalmente i consumi diminuiranno, lo si vedrà già a partire dal periodo natalizio, e si aggraverà la recessione già in atto. La disoccupazione crescerà e a farne le spese saranno i giovani, i precari che non verranno mai assunti, i cassintegrati, i lavoratori che verranno licenziati a migliaia.

A questo si aggiunge che quanto raggranellato da Monti, da un lato servirà a coprire le banche e a garantirle nella loro passività, dall'altro servirà a riempire le casse dello Stato saccheggiate dai boiardi di Stato e dai parassiti del Parlamento, perchè possano nuovamente attingervi a piacimento. Questa manovra dunque non servirà nè a riavviare l'economia italiana, nè a salvare l'euro, nè a bloccare le speculazioni dell'alta finanza che continueranno a mettere in ginocchio l'Italia e l'Europa. Lagrime e sangue per niente. Gli italiani se ne accorgeranno ben presto loro malgrado.

Nicola Cospito

Ufficio Politico MNP

cell. 339 3547515